TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 21 ottobre 2008

Etruschi. Ultimo avviso: torna Laris Pulenas.


Sabato 25, domenica 26 ottobre 2008

Spazio teatrale La Baracca

LARIS PULENAS

un dramma etrusco


Scritto e interpretato da Maila Ermini e con Gianfelice D’Accolti

Costumi Sartoria Teatrale Monaco


Il sarcofago di Laris Pulenas, magistrato e forse anche aruspice, è esposto al Museo Nazionale di Tarquinia. Qui si immagina uno squarcio della sua vita, A Roma, in un periodo di completa romanizzazione dell'Etruria Un tempo, come il nsotro, carico di problematiche morali e civili con cui il sacerdote si confronta. Lo spettacolo è dedicato alla città etrusca di Gonfienti.

Informazioni specifiche su http://www.larispulenas.it/.
Si consiglia la prenotazione.

Spazio teatrale La Baracca - Centro di resistenza culturale - Via Virginia Frosini 8 - Casale - Prato
Telefono e fax 0574-812363; 0574-662930; 3332713136.
labaracca@tin.it
Orari spettacoli>: sabato ore 21; domenica ore 16,30
In merito alla recita del Laris Pulenas a La Baracca il 25 e 26 ottobre 2008. Per chi verrà (o tornerà a vedere) il dramma Laris Pulenas, questa volta a La Baracca, voglio ricordarne brevemente la storia della messa in scena, il cui debutto ha avuto luogo l’8 luglio passato a Poggio Castiglioni.
Mi preme dire che questo non sarebbe stato possibile senza l’appoggio di associazioni e comitati che da anni si battono, finora inascoltati, per la Città Etrusca di Gonfienti.Per noi artisti è stato non solo sforzo fisico, mnemonico, nervoso, insomma fatica grande (due attori a interpretare otto personaggi, due ore di spettacolo, e tuttavia si tratta pur sempre del nostro lavoro), ma anche impegno economico gravoso: giornate intere della primavera e dell’estate scorsa a provare senza percepire compenso alcuno (non è vero che per molti il nostro nemmeno è un lavoro?), a sostenerci, a cercare di convincerci che quello che facevamo era bello e buono.E poi, da quando è stato noto che il dramma aveva un risvolto ‘impegnato’ – la città antica – gli ingaggi sono sfumati – tutti – e a nulla è valsa la critica favorevole dopo la prima irripetibile sul Poggio.
Eppure andiamo fieri, D’Accolti ed io, della ‘perdita’; e non smetteremo mai di porre la nostra arte a servizio di cause come queste, proprio oggi che l’arte risulta essere ininfluente sull’esistente; ora che l’esistente è indifferente all’arte se non come decoro, vetrina, trucco o inganno; svago o investimento.
Maila Ermini

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