mi permetto di scriverti questa lettera aperta, una lettera di solidarietà e di stima, di apprezzamento per la tua instancabile attività nei confronti di una cultura popolare e vera, e di una politica più onesta, democratica; testimone vero del più bel messaggio cristiano, oggi purtroppo controcorrente e malvisto!
Certo, questo non è più tempo di centri culturali decentrati e popolari, ora che tutto quanto si ammanta del nome di cultura viene tenuto in vita come vetrina della città, ‘vetrina vuota’. Cosa rimarrà a Iolo? Come altrove nelle periferie i soliti ‘bar’ svuotati anch’essi di ogni vitalità culturale, ridotti a centri per la pizza e il ballo (sia detto con tutto rispetto per queste sacrosante attività!).
Cosa possiamo fare, concretamente, noi ‘poveri’?
Sappi che il mio piccolo spazio, La Baracca, dove sei spesso venuto a confortare e sostenere il mio lavoro, le battaglie, è a tua disposizione, a Casale; sabato inizia la stagione: ti aspetto per vedere cosa possiamo fare insieme.
La missione è ardua: lavorare per arginare il declino culturale collettivo, la mancanza di vera libertà di questo nostro Paese.
Maila Ermini
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