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La mer, la fin...

giovedì 9 ottobre 2008

Montale. Inceneritore: eccesso di zelo???

La vicenda dello stop all'attività dell'inceneritore di Montale sta raggiungendo elevate soglie di ridicolo...
Alla domanda "Perché non c’è stata una comunicazione tempestiva di quanto era avvenuto?" la rispostra del presidente del CIS è stata "Perché era, appunto, un problema classificabile tra quelli di manutenzione ordinaria, che non richiedono alcun tipo di comunicazione. C’è stato, se vuole, da parte nostra, un eccesso di zelo dopo i fatti dell’anno scorso.". E, proseguendo, "Le nostre rogne le abbiamo comunque avute. Un impianto fermo comporta costi e abbiamo dovuto trasportare i rifiuti in discarica".

Via, su... un po' di serietà...
MV

da il Tirreno del 09/10/08
L’inceneritore pronto a ripartire

Forse già stanotte sarà riacceso. Parla il presidente del Cis

«Solo manutenzione non eravamo obbligati a dare informazioni» Ma Celesti (FI) chiede un sopralluogo
TIZIANA GORI

MONTALE. Una nuova partita di carboni attiva arriverà stamani all’inceneritore. Se le verifiche tecniche dimostreranno che non sono presenti impurità nel materiale sarà avviata la procedura di preaccensione dell’impianto, che dura in media 8 ore. L’inceneritore potrebbe quindi tornare attivo già da stanotte. Ne dà notizia il presidente del Cis Angelo Fazio, che respinge le accuse di scarsa trasparenza. «È un problema di manutenzione ordinaria, non eravamo obbligati a dare alcuna comunicazione».
Angelo Fazio bolla come “falsità incredibili” le affermazioni dei comitati seguite a questo secondo stop dell’impianto dopo la chiusura del luglio 2007 per il superamento dei limiti nelle emissioni di diossina.
Parla con voce quieta, non tradendo né il suo stile né la sua personalità. «Non c’è stato nemmeno un accenno di emissioni. Ho letto falsità incredibili. L’episodio ha generato storture che, alla fine, si rivelano controproducenti per tutti. Ma, riflettendoci, noi registriamo con soddisfazione quanto successo. Dimostra che i sistemi di controllo attivati hanno svolto un ottimo lavoro. Si è trattato di un problema esclusivamente meccanico. In una partita di carboni attivi (i materiali che servono per abbattere le sostanze inquinanti) erano presenti dei pezzetti di materiale troppo grossi, che hanno intasato gli ugelli. Stamani arriverà una seconda partita. Se dalle verifiche tecniche il materiale risulterà pulito, avvieremo la procedura di preaccensione».
Perché non c’è stata una comunicazione tempestiva di quanto era avvenuto? «Perché era, appunto, un problema classificabile tra quelli di manutenzione ordinaria, che non richiedono alcun tipo di comunicazione. C’è stato, se vuole, da parte nostra, un eccesso di zelo dopo i fatti dell’anno scorso. La ditta fornitrice riapriva il lunedì e abbiamo aspettato quel giorno per verificare la partita in loro presenza, al fine di evitare contenziosi come quello sorto con la precedente azienda fornitrice, la Gale di Milano».
«Le nostre rogne - aggiunge Fazio - le abbiamo comunque avute. Un impianto fermo comporta costi e abbiamo dovuto trasportare i rifiuti in discarica».
Sullo stop all’inceneritore è intervenuta ieri la consigliera regionale Annamaria Celesti di Forza Italia, che ha firmato una interrogazione urgente «per far luce sui fatti». Celesti ha anche riferito di aver chiesto al presidente della commissione regionale d’inchiesta sui rifiuti, Paolo Marcheschi, «di avviare le procedure per una visita istituzionale all’impianto di Montale». La notizia di questa recente chiusura - sottolinea Celesti - «mi conferma che tale visita è oggi indispensabile per fare chiarezza sulla vicenda». Celesti propone infine di creare una task force di tecnici specializzati nel controllo degli impianti di termovalorizzazione.

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