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La mer, la fin...

martedì 7 ottobre 2008

Prato. Qualche numero...

Stando ai dati pubblicati da Il Sole 24 ore, e riportati sulla stampa locale, Prato farebbe pure una figura passabile. E' anche vero che le cifre vanno sempre prese con beneficio di inventario, perché dicono il "quanto", ma non il "come"...
MV

da la Nazione del 07/10/08
Dipendenti: Comune record, o quasi Sono 55 ogni 10mila abitanti, a Firenze il triplo. Ma tanti servizi sono esternalizzati
CON 55 dipendenti ogni 10mila abitanti il Comune di Prato è sulla carta fra i più virtuosi d’Italia. Solo a Rieti, Crotone, Catanzaro e Sassari i lavoratori municipali sono di meno in rapporto alla popolazione. A Firenze, giusto per fare l’esempio più vicino, sono 144, quindi quasi il triplo; a Pistoia 90, poco meno del doppio; a Modena, la città che per numero di abitanti e caratteristiche economiche è più simile alla nostra, sono 101; a Biella 100.

QUELLO di Prato è quindi un primato positivo, ma c’è una precisazione da fare: negli ultimi anni la politica delle esternalizzazioni ha spostato risorse e dipendenti in società controllate, quindi il numero dei lavoratori direttamente impiegati in Comune è giocoforza diminuito. Basti pensare ai tributi, di cui si occupa Sori, alla manuntenzione delle strade e del verde, assegnata ad Asm, alla manutenzione degli immobili e a parte delle funzioni del Ced affidate a Consiag. Non solo. C’è anche da ricordare che la popolazione di Prato negli ultimi anni è aumentata più dei dipendenti comunali, visti i vincoli delle recenti Finanziarie a nuove assunzioni.

LA SITUAZIONE pratese resta comunque fra le migliori in Italia. E la conferma arriva dalle cifre pubblicate ieri dal Sole 24 ore a proposito di quanto si spende per il funzionamento della macchina comunale nelle varie città (i dati si riferiscono al 2007). Il dossier prende in considerazione i costi non legati alle prestazioni di servizi per i cittadini e li divide per il numero di abitanti: con una certa approsimazione, ma in modo semplice da capire, si può dire che questi numeri rappresentano un po’ il costo della burocrazia. Ebbene, Prato è al 97° posto su 102 Comuni capoluogo di Provincia, con una spesa media pro capite di 184 euro. A Firenze, che è invece prima in Italia, la cifra sale a 724, quasi quattro volte di più. Modena con 179 euro fa leggermente meglio, mentre Biella si assesta a 220.

IL COMUNE di Prato ha pochi dipendenti, ma non sono fra i meno cari. Il costo medio per lavoratore è di 39934 euro, che frutta alla nostra città il 55° posto in Italia e l’8° in Toscana (cifre più basse solo a Siena a Grosseto). Negli ultimi anni la scelta è stata del resto privilegiare le assunzioni di quadri, esternalizzando funzioni a minor contenuto professionale. Quanto ai dirigenti, a Prato sono 22, la metà di quelli di Modena e un quarto di quelli di Firenze (ma l’opposizione direbbe: il direttore generale, con quello che costa, alza la media da solo).

IL DOSSIER del Sole 24 ore prende poi in esame tre voci di spesa legate ai servizi per i cittadini: l’istruzione, la cultura, l’assistenza. In questo caso Prato ottiene posizioni di metà classifica in Toscana e un piazzamento da «Coppa Uefa» o quasi in Italia. Più nel dettaglio, il costo medio per abitante dell’istruzione è di 99 euro (6° posto in Toscana e 33° in Italia); quello per la cultura è di 48 euro (5° posto in Toscana e 41° in Italia); quello per i servizi sociali 166 euro (6° posto in Toscana e 46° in Italia). Quanto a Firenze, è vero che ha tanti dipendenti e tanti costi, ma è anche una delle città che investe di più in questi settori (viceversa Massa è sempre l’ultima nella nostra regione).

LE LETTURE dei bilanci non sono quindi mai semplici, anche perché i numeri possono descrivere fino a un certo punto la qualità dei servizi e la qualità delle risposte ai problemi. E’ però vero che il Comune di Prato costa meno di tanti altri in rapporto alla popolazione.
Anna Beltrame

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