Non hanno nemmeno avuto il coraggio di presentare un candidato (altro che "prematuro"... è più probabile che nessuno si voglia prendere la patata bollente...).
Lunedì ci divertiremo, a commentare il programma - e già gli accenni non sono granché...
MV
da il Tirreno del 17/10/08
Il Pdl ora crede al ribaltone in città
Luchetti e Bettazzi: «E’ il fallimento di un’intera classe dirigente»
Presentata la bozza di programma elettorale Si parla già di alleanza
Con loro, cauto su candidature e gongolante per le difficoltà di casa Pd, Emanuele Berselli della Dc di Rotondi.
Ciò premesso, il trio del Pdl incassa ben volentieri il punticino messo a segno con l’autogol sondaggistico dei Democratici e rilancia presentando con perfetta sincronia la bozza di programma elettorale «aperta agli alleati sicuri della Lega e a quelli probabili dell’Udc e della Destra». Il tutto per dire che Prato può cambiare e che, tanto con la militanza in An di alcuni che con quella in Forza Italia di altri, non mancano i possibili, autorevoli candidati alle poltrone istituzionali che contano. «È prematuro parlarne - tagliano corto - Concentriamoci sul programma e cerchiamo d’allontanare nel tempo la scelta» che potrà, è ovvio, scontentare qualcuno. Ora che il Pd è in difficoltà, insomma, al centrodestra serve il massimo di compattezza per arrivare al giorno del voto in una situazione «tutt’altro che scontata».
La battaglia elettorale sarà difficile, certo. Quasi improba. Ma il Pdl conta di convincere almeno una parte d’incerti. Maurizio Bettazzi mette sul piatto anche una battuta: «Almeno il voto di Romagnoli dovremmo conquistarlo». Scherzi a parte, lo scenario è in fermento. Anche perché, parola di Luchetti, non è per niente sicuro che alla fine Rifondazione comunista troverà un accordo col Pd, giacché «il problema è politico» e le divergenze sono tante. E poi, uno scenario probabile è il ballottaggio, con una legge elettorale che, ben più di quella per le politiche, si presta a far correre da solo, almeno al primo turno, l’attuale partito di maggioranza.
Dicevamo del programma. S’articola su punti diversi e s’apre col capitolo “sociale”. È quello che contiene una controproposta per l’area Banci: realizzare una new town «nell’ottica di liberare le famiglie dall’oppressione della povertà e dei bisogni primari». Si parla tanto, e in tutti i capitoli, di meritocrazia (nulla avrebbero da temere i dipendenti comunali e provinciali che lavorano bene e sono tanti, rileva Bettazzi) e pari opportunità. Per tutti. Per i commercianti del centro storico come per gli studenti, per le famiglie come per le imprese. Da lì a parlare di sicurezza e lotta all’illegalità (vedi sfruttamento di clandestini e concorrenza sleale dei cinesi) il passo è breve. E convinto.
Fabio Barni
da La Nazione del 17/10/08
«CON ROMAGNOLI hanno fatto come con Prodi: scaricato e nascosto, per cercare di far dimenticare il suo governo. Hanno perso, però. E non è detto che non possa succedere di nuovo». La caustica battuta è di Maurizio Bettazzi, il leader pratese di An, che ieri insieme al coordinatore di Forza Italia Giovanni Luchetti e al segretario della Nuova Dc Emanuele Berselli, ha presentato la bozza del programma elettorale Pdl. Sarà illustrato alla città in occasione della convention organizzata oggi (inizio alle 17.30) e domani (dalle 9.30) all’Hotel Palace. Oggi l’ospite d’onore sarà protagonista il ministro Renato Brunetta, con il coordinatore nazionale azzurro Denis Verdini; domani saranno invece a Prato il capogruppo Pdl in Senato Maurizio Gasparri e il ministro Gianfranco Rotondi. Una parata di big per lanciare la sfida elettorale, mai così aperta nella nostra città. Oggi, però, il Pdl dovrà vedersela con il sit in di protesta organizzato davanti al Palace dalla Cgil contro i tagli del governo, proprio per l’arrivo del ministro.
«LO DICE il sondaggio Pd che siamo testa a testa: sentiamo tutta la responsabilità di un’occasione storica di cambiamento», ha detto Luchetti. Il leit motiv del programma Pdl sta nell’orgoglio pratese. «La nostra città può e deve trovare riscatto — hanno detto i leader del centrodestra —. Dare più meriti a chi li ha, combattere davvero chi non rispetta le regole, i clandestini e i cinesi, sgravare di incombenze burocratiche e tasse chi fa impresa, battersi perché la seconda città della Toscana abbia finalmente la considerazione che le spetta e che il governatore Martini non le ha certo assegnato, in primis per le infrastrutture. Sono tante e gravi le responsabilità della sinistra, a cominciare da quelle drammatiche sull’immigrazione. Legalità e orgoglio pratese saranno le nostre parole d’ordine».
FRA le proposte del Pdl c’è una profonda revisione delle partecipate pubbliche. «La gente perde il lavoro — ha detto Luchetti — e il Comune tiene in piedi aziende che dovrebbero essere chiuse o privatizzate. Il Comune deve occuparsi di strade o scuole, il gas lo possono vendere meglio i privati. Ma si sa che le partecipate sono serbatoi di posti, spesso assegnati per fedeltà politica e non per meriti, e di voti: la ‘casta rossa’, insomma. Con gli incassi delle privatizzazioni si potrebbe contribuire al finanziamento di infrastrutture indispensabili, dal raddoppio della declassata, alla metropolitana di superficie con l’area fiorentina: opere di cui si ragiona da anni, senza che nulla cambi. Noi non abbiamo la bacchetta magica — ha aggiunto — , ma siamo convinti delle nostre idee e del nostro impegno: da troppi anni la sinistra dimostra incapacità di decidere, di risolvere i problemi».
A DAR fiducia al Pdl sono i risultati elettorali dello scorso aprile e le ultime vicende del Pd. «Alle politiche il margine di distacco si è ridotto notevolmente — hanno aggiunto Bettazzi & Luchetti — e ora secondo il loro sondaggio ci sarebbe uno solo punto fra centrosinistra e centrodestra, contro i quasi 28 delle amministrative 2004. Ma nel conto si considera anche Rifondazione e non ci pare semplice per il Pd trovare punti d’intesa concreti con la sinistra estrema su temi come i rifiuti o l’immigrazione. Noi invece siamo una squadra compatta, unita nei valori e nelle proposte».
NON ha ancora un candidato, però, il Pdl. «Prima il programma — hanno detto Bettazzi & Luchetti —, poi i nomi. Un programma su cui vogliamo confrontarci con gli alleati della Lega, con La Destra e l’Udc, con i comitati e la città. Ai nomi penseremo dopo, crediamo però che nella classe dirigente del nostro partito ci siano personalità che possano candidarsi con buone chances sia in Comune che in Provincia». Fra i nomi che circolano nel Popolo della libertà ci sono anche quelli di Bettazzi e Luchetti, ma c’è anche chi spera di trovare nella società civile il «Guazzaloca» pratese. Infine, l’ultima battuta è sul terremoto in casa Pd: «Non si può dare solo a due persone la responsabilità di tutti gli errori e delle mancanze di questi anni — ha concluso Bettazzi —. I pratesi capiranno che per cambiare davvero bisogna cambiare voto. E chissà che anche il sindaco Romagnoli finisca col votare noi...».
an. be.
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