Da Newsletter settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 116, 16 Ottobre 2008
www.nuovomunicipio.org
SETTANTA ANNI DOPO
Per ora, va detto, si tratta semplicemente di una mozione; a prescindere però dalla - peraltro concreta - possibilità che si trasformi in progetto di legge, essa rappresenta una prova di più (se ancora ve ne fosse bisogno) del livello a cui sono giunti l'imbarbarimento, l'autoreferenzialità e l'ideologizzazione della politica nel nostro Paese: un Paese i cui Rappresentanti, forse spaventati dalla contemplazione di un presente carico di tremende incognite, scelgono di riportare l'orologio indietro di settant'anni esatti, tornando a quel 1938 che vide la promulgazione delle leggi razziali fasciste. Certo è difficile parlare di cambiamento, di trasformazioni positive, di crescita della democrazia in una situazione come questa, in cui la chiusura stolida verso tutto ciò che è altro viene contrabbandata per sicurezza e la sicurezza reale - quella del lavoro e sul lavoro, del diritto e dei diritti, della sovranità, della pace, dell'integrità di ambiente e territorio - perde un pezzo ogni giorno che passa. Ma noi siamo convinti che questi settant'anni non siano trascorsi invano; e che, se non nelle aule istituzionali, nella vita reale siano accadute (e continuino ad accadere) cose capaci di portare oggettivamente in avanti l'asse di qualunque confronto, agendo, più che da vago antidoto contro i rigurgiti del passato, da basi tangibili su cui costruire un diverso futuro. Ed è proprio di questo futuro - del suo modo a volte indiretto e incerto, a volte sicuro e prepotente, di materializzarsi nel presente - che tentiamo settimana per settimana di raccontarvi la storia.
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