TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 10 ottobre 2008

Prato verso le amministrative. Se anche la Magnolfi...

... interviene sulle candidature a sindaco, allora la spaccatura non solo c'è, ma è anche bella grossa!!! A queto punto, la nostra solidarietà alla segretaria Squittieri, che si trova una bella gatta da pelare, da qui al 15, con tutte queste conorterie interne al Partitone!!!
MV


da il Tirreno del 10/10/08

«Non spacchiamoci sulle candidature»
Beatrice Magnolfi scende in campo per sostenere Romagnoli e Logli

«Una città che sta affrontando una crisi pesantissima non capirebbe liti e divisioni interne al Pd»

PRATO. «Una città che sta affrontando una crisi pesantissima, che si sta impoverendo, non credo sarebbe disponibile a comprendere liti e divisioni interne al Partito demcratico sulle poltrone del sindaco e del presidente della Provincia. Sono convinta, anzi, che sarebbe oltremodo difficile rimediare, poi, alle devastazioni provocate». Beatrice Magnolfi, ministro nel governo ombra del Pd, è impegnata su due fronti: a Roma nelle riunioni di partito sulla crisi finanziaria globale, a Prato per tentare di mantenere ben dritta la barra dle timone, anche in un clima di fibrillazione generale per le prossime scadenze sulle candidature.
«Per senso di responsabilità - dice - prima che si imbocchi una strada senza via d’uscita. Del resto - aggiunge - questa è una posizione condivisa anche dalla segretaria Benedetta Squittieri».
Eppure dalle indiscrezioni emerse sulle indicazioni dell’assemblea provinciale chiamata a esprimersi in una tornata di consultazioni, risulta che il partito è diviso sul nome del sindaco uscente.
«Il profilarsi di una frattura mi preoccupa».
C’è la possibilità di ribaltoni improvvisi, di passi indietro o sfidanti dell’ultima ora?
«Prima di tutto sindaco e presidente della Provincia sono al primo mandato e per cambiarli occorrerebbero motivi gravi che non vedo. In secondo luogo un mandato, certo, non è sufficiente a completare progetti di grande respiro come quelli avviati a Prato. Inoltre entrambi hanno già dato la loro disponibilità a ricandidarsi. Entrambi si sono dimostrati persone serie, il sindaco ha impegnato il cento per cento delle sue energie in questi quattro anni, ha contribuito a evitare scontri politici in giunta che invece sono esplosi in altre realtà. L’uno e l’altro si sono trovati a governare una città in preda a una crisi economica di proporzione inimmaginabili, ma tutto sommato hanno garantito la tenuta dei servizi e senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. I bilanci sono solidi, la qualità dei servizi è buona, non è stata fatta finanza creativa e i numeri delle macchine amministrative sono in equilibrio col rapporto con gli abitanti. Questi sono fatti e anche se siamo in un periodo nel quale conta di più l’immagine, il far sapere piuttosto che il fare, io preferisco sempre riferirmi ai primi».
Come in ogni fase pre-elettorale anche a Prato è già iniziato il balletto dei sondaggi. I risultati di quello commissionato dal Pd regionale sul gradimento dei sindaci uscenti e sulla tenuta del partito, sono particolarmente attesi anche in vista di ciò che uscirà dalle consultazioni che dovrebbero essere concluse in questi giorni. Che accadrebbe se il sondaggio dovesse dare risultati negativi?
«Esiste la politica dei sondaggi, molto utilizzata in questi ultimi anni, e quella della responsabilità dei gruppi dirigenti nel valutare le persone. Io certamente preferisco la seconda».
Il timore diffuso, non solo a Prato, è che il Partito democratico risulti in caduta libera.
«Non conosco i risultati, ma ripeto non credo sia una buona politica quella di impiccarvici. Occorrono nervi saldi e fiducia nel progetto intrapreso nella costruzione, non ancora conclusa, del partito. Che non ha certo bisogno di ulteriori spaccature, soprattutto in questa fase nella quale occorrerebbe, anzi, grande unità e impegno per sostenere la candidatura di sindaco e presidente della Provincia uscenti».
Lei ha parlato in precedenza della crisi profonda che la città sta attraversando. E’ pessimista, non vede sbocchi per il futuro?
«Tutt’altro. Quello che io voglio dare e nel quale credo, è un messaggio di speranza e di fiducia nelle risorse della città. Che esistono e si manifestano in tantissimi spunti di vivacità imprenditoriale. Ma certamente occorre da parte della politica una particolare serietà nell’affrontare questa situazione. Guai a sottovalutarla, guai a non rispondere alle preoccupazioni dei cittadini e, guai a concentrarsi su questioni autoreferenziali, incomprensibili alla maggioranza e che non guardano più in là del proprio ombelico».
Cristina Orsini

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