Ancora una volta la crescita verrà prima di tutto. Anche prima della salute.
Il Ministro Ronchi si lamenta in continuazione. Ha iniziato qualche settimana fa. Ora accellera. Dice che il pacchetto europeo per l’ambiente costerà all’Italia 180 miliardi di euro, quasi 25 miliardi l’anno.
E aggiunge che pur volendo mantenere l’obiettivo dell’Unione europea per la riduzione delle emissioni inquinanti del 20% entro il 2020, l’Italia deve per forza chiedere alla presidenza di turno francese «tempo e flessibilità ».
“Brontolo” Ronchi insiste che con la crisi planetaria che ha cambiato il volto della finanza mondiale non dobbiamo ulteriormente affossare le nostre imprese nei settori cardine del cemento, dell’acciaio e delle auto.
Nel settore cardine del cemento???
Gl fa eco e corre in soccorso “Mammolo” Frattini. Anche per lui “serve una modifica nella direzione di una maggiore «flessibilità sul timing» perchè se fosse approvato così com’è «l’Italia avrebbe un danno grave dato che il costo per il nostro Paese, a regime, equivarrebbe a 1,14 punti del Pil».
Quindi l’Italia insiste per rinegoziare le misure tenendo conto dell’impatto effettivo sull’economia reale.
La Marcegaglia, naturalmente, aumenta il pressing e appoggia.
All’Italia, che minaccia il veto, si sta affiancando la Polonia. E anche la Germania si accinge a dire di No.
Stiamo soffocando. Le malattie cardiorespiratorie e i tumori legati all’inquinamneto sono in costante aumento. Nonostrante i progressi della scienza.
I nostri bambini respirano un’aria di m…. e il governo si fa promotore di un’azione di interdizione per impedire vincoli stringenti del pacchetto clima UE.
Bene.
Il governo Berlusconi piace al 62% degli italiani.
Italiani. Brava gente.
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
giovedì 16 ottobre 2008
Riduzione delle emissioni. Italiani brava gente?
Domenico Finiguerra
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