Il capro espiatorio era una capra che veniva allontanata nella natura selvaggia, come parte delle cerimonie ebraiche dello Yom Kippur, il Giorno dell'Espiazione, all'epoca del Tempio di Gerusalemme. Il rito viene descritto nella Bibbia (Levitico, 16), nella Mishnah (Yoma cap. 6) e nel Talmud (Yoma, fogli 66-67). Due capri venivano portati, assieme ad un toro, sul luogo del sacrificio, come parte dei Korbanot ("sacrifici") del Tempio di Gerusalemme. Il sacerdote compiva un'estrazione a sorte tra i due capri. Uno veniva bruciato sull'altare sacrificale assieme al toro. Il secondo diventava il capro espiatorio. Il sacerdote poneva le sue mani sulla testa del capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi allontanato nella natura selvaggia, portando con sé i peccati del popolo ebraico, per essere precipitato da una rupe a circa 10 chilometri da Gerusalemme.
Ieri sera si è consumato l'ultimo atto della tragicommedia che vedeva come protagonisti il sindaco Romagnoli e il presidente Logli, entrambe "dimissionati" dal PD all'ultimo giorno utile per la candidatura al secondo mandato.
Ecco che i due, allora, fanno la loro uscita di scena con un profluvio di parole che a malapena riesce a nascondere l'irritazione per essere stati brutalmente scaricati proprio da quel partito che avevano fedelmente servito in questi anni.
D'altra parte, i silenzi estivi alle uscite dei due, lo stillicidio di voci e controvoci, i candidati (alla Milone) all'interno della stessa compagine, non facevano presagire niente di buono.
Il PD, poi, ha avuto gioco facile presentando i risultati del sondaggio per silularli definitivamente.
Ma è chiaramente la strategia del capro espiatorio, in questo caso caproni, perché hanno scelto i personaggi più in evidenza - e che, per inciso, sono caduti belli belli nella nassa cercando negli ultimi tempi di "rilanciare" la propria immagine con provvedimenti discutibili (dalle accelerazioni per la variante sulla declassata ai "piani di rilancio" risibili). Consigliati molto probabilmente male, forse pure da qualcuno che pubblicamente li sosteneva, e dietro lavorava in tutt'altra direzione... Ma queste sono solo illazioni...
Di certo, c'è che all'uscita di scena dei due corrisponde la permanenza e il persistere dei soliti noti - e dei soliti notabili - ben lontani dal rappresentare quella "svolta politica" che a parole sembra già fatta.
Perché il nome di Abati, presidente di Consiag, è tutt'altro che "nuovo", ed anzi rappresenta uno dei vertici della struttura di potere che fino ad oggi ha governato Prato, ed inttende continuare a farlo, magari modificando qualche equilibrio.
Giochi, come abbiamo più volte sottolineato, di vecchie consorterie, che niente hanno a che fare con il bene pubblico che dovrebbe essere al centro della vera politica.
Il PD vuole dare un segnale di cambiamento reale? Per farlo, dovrebbe azzerare i propri vertici, far dimettere dalle partecipate i coprotagonisti (a partire da Abati per poi continuare con Benigni, Napolitano, Del Vecchio, etc..), e farli ritirare a vita privata - possibilmente non a carico dei cittadini.
Ma i segnali vanno in altra direzione, in un gattopardesco "cambiare perché niente cambi"!
Il Sorcio Verde
per Municipio Verde
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