TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 15 ottobre 2008

Scuola. Forza Ragazzi!!

Nonostante lo scetticismo pieno di boria della sinistra finta rappresentata in parlamento e le coglionerie di giornalisti presuntuosi, il movimento si è innescato. Sarà quel che sarà. Forza ragazzi "Only the brave!"
mv
dal Corriere fiorentino.it
Contro la Gelmini
Occupati, ma non troppo. La rivolta è soft
Ventisei scuole in agitazione anche se la didattica va avanti


Occupazione sì, ma educata. O come dicono i rappresentanti degli studenti «consapevole». Sulle facciate delle scuole superiori fiorentine svolazzano da ieri striscioni con grandi scritte colorate: «L'istruzione è un diritto di tutti e non un privilegio di pochi», «Gelmini chiama… la scuola risponde». Davanti ai portoni i comitati di sicurezza controllano gli ingressi. «Tutto deve essere organizzato. Niente vandalismi», sono le parole d'ordine. In diciotto istituti scolastici si sono svolte assemblee straordinarie. Nella maggior parte dei casi non autorizzate, anche se sono pochi gli alunni in classe. Si discute la «riforma Gelmini»: si urlano slogan contro i tagli, contro il voto in condotta, l'accorpamento delle scuole con meno di 500 alunni e via dicendo. I ragazzi dicono di essere contrari a gran parte dei punti del decreto. E sono «molto preoccupati» per il loro futuro universitario. Così, dopo le otto avanguardie che hanno occupato sabato, il numero degli istituti gestiti dagli studenti a Firenze è salito a 22.
LE ALTRE SCUOLE. A questi bisogna aggiungere il liceo scientifico Gobetti e l'istituto tecnico Volta di Bagno a Ripoli, il liceo Agnoletti e l'istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino. Decideranno stamattina se aderire o meno alla protesta il San Bartolo a Cintoia e il Russel-Newton di Scandicci. Le occupazioni andranno avanti almeno fino a sabato prossimo, ma in molti casi (la maggior parte) non si tratta di occupazioni «tradizionali »: le lezioni non saranno interrotte.
IL CAPPONI DA «CONSERVARE». Piazza Santo Spirito è piena degli allievi del liceo Machiavelli-Capponi. Dalle scale della chiesa alcuni studenti parlano con il megafono. «Volete pagare 10 mila euro per andare all'università?». Parte il no corale, poi si passa alla votazione: per alzata di mano l'occupazione è approvata. A piccoli gruppi gli studenti entrano nel palazzo Frescobaldi, che si affaccia maestoso sul ponte Santa Trinita. Iniziano a organizzarsi in comitati. «Andiamo a piccoli gruppi per non rischiare di danneggiare l'edificio — spiegano Alessia e Laura — siamo in tanti e non vorremmo che i piani superiori non reggessero il peso di tutti. Per le lezioni è diverso: siamo divisi in varie sedi. Il nostro è un edificio storico, ci teniamo alla nostra scuola». Lucia è rappresentante d'istituto, ieri mattina si è confrontata con la preside davanti agli agenti della questura, arrivati per assicurarsi che la situazione fosse tranquilla. «Ci siamo impegnati a mantenere tutto in ordine», dice Lucia e precisa: «Alla prima sigaretta accesa dentro la scuola, al minimo danno, l'occupazione finirà». I ragazzi del Machiavelli-Capponi si assumono un altro grosso impegno: non ci sarà nessun blocco della didattica. «Perché non è giusto impedire di fare lezione a chi vuole, noi siamo per il diritto allo studio, ma davvero», spiega ancora Lucia. Nei prossimi giorni inoltre i genitori saranno invitati a partecipare a un'assemblea all'interno del liceo: «Vogliamo spiegare il perché della nostra azione. Li vogliamo rassicurare».
DANTE LA PRIMA VOLTA. Nei dintorni di via Puccinotti, dove c'è la sede del liceo Dante si aggirano gruppetti di ragazzi. Lezioni sospese, è il momento di distribuire volantini, i cosiddetti «occupazionali ». Una lunga lettera aperta e in conclusione un appello diretto al ministro: «Ci siamo anche noi, Gelmini, non ci sei solo te e l'amministrazione statale. Esistiamo anche noi e possiamo cambiare le cose». Tre studenti di quarta ginnasio chiedono «finanziamenti ». «Siamo il comitato accattonaggio insomma», spiegano ridendo. «Stai assistendo a una cosa eccezionale: il Dante è una scuola che non occupa mai. Stavolta invece ci siamo anche noi». Per gli studenti l'occupazione vera è iniziata ieri, ma il preside del liceo Elio Bruno ha spedito un fax di denuncia dell'azione degli studenti alla procura già sabato. L'assemblea degli studenti è durata più delle due ore autorizzate, i ragazzi volevano continuare a discutere in palestra, i bidelli se n'erano ormai andati, «allora che dovevo fare, ho sbarrato il portone della scuola e li ho lasciati lì: per me la scuola era occupata», spiega Bruno. La vicepreside Viviana Viviani parla di «ingenuità dei ragazzi», e fa da intermediaria: «Ho passato tutta la mattina a spiegare che significato ha la loro azione», racconta. «Noi dobbiamo spiegare la legalità», sottolinea il dirigente scolastico. «Pensi — racconta sorridendo — che un genitore stamani è venuto a chiedermi il permesso per portare a casa la figlia che partecipava all'occupazione».
CARABINIERI AL GOBETTI. A Bagno a Ripoli oggi i carabinieri pattuglieranno nei dintorni del liceo scientifico Piero Gobetti e dell'istituto tecnico Alessandro Volta. Clara Pistolesi, preside del Gobetti dice: «Sono stati molto gentili, hanno offerto la loro collaborazione, perché i ragazzi non si rendono neanche conto dei pericoli che corrono a rimanere nella scuola di notte. A dormire lì». «Avrei appoggiato un'autogestione piuttosto, un modo per discutere nel merito della riforma. Anche i professori avrebbero partecipato. E invece gli studenti hanno voluto occupare. Son convinta che lo fanno per emulazione, per seguire le altre scuole ». E continua: «Ho chiesto le firme di chi partecipa alla protesta, ancora non le ho ottenute. Comunque sono anche sicura che non ci saranno atti di vandalismo».
LA FIACCOLATA. L'occupazione «educata», insomma, consente anche di garantire le lezioni in molte scuole. È il caso del liceo Castelnuovo dove nella sede centrale è occupata solo la palestra. O dell'istituto Peano dove saranno gestite dagli studenti soltanto le aule dell'edificio prefabbricato e non quello dove c'è la presidenza. Gli studenti del liceo artistico di via San Gallo, occupato da sabato, hanno impegnato la giornata di ieri a preparare la scenografia della fiaccolata, partita da Santissima Annunziata intorno alle 21.30 e arrivato in piazza della Signoria un'ora dopo. Presenti tutte le sigle sindacali — che parlano di 35 mila partecipanti, 20 mila per le forze dell'ordine — studenti di scuole inferiori e superiori, universitari e ricercatori. E poi cori e striscioni contro il ministro Mariastella Gelmini, inviti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a non firmare il decreto e gran finale con cori e balletti.
Lisa Baracchi
14 ottobre 2008

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