TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 16 ottobre 2008

Scuola. Mozione dei Verdi al Quartiere 1 di Firenze.

Ordine del Giorno - prot. 6760/14.10.08

“ Istruzione Pubblica "

Il Consiglio del Quartiere 1 di Firenze

Visto

in particolare, l’Art. 64 - “Disposizioni in materia di organizzazione scolastica”, Capo II “Contenimento della spesa per il pubblico impiego”, della Legge 6 agosto 2008, n. 133 "Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl. Ordinario n. 196)

Visto

il successivo Decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137 "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 1° settembre 2008), all’esame parlamentare per la conversione in questi giorni

Visto

lo “Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze”, di cui all’art. 64 del Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133 rilasciato nella serata di giovedì 25 settembre 2008

Vista

la mozione (1-00033) concernente “Iniziative in materia di accesso degli Studenti stranieri alla Scuola dell’obbligo”, primo firmatario Cota, approvata dalla Camera dei Deputati nella seduta n. 66 di martedì 14 ottobre 2008

Osservato

Ø fra l’altro, come in detto Schema di Piano Programmatico si parli espressamente di
privilegiare l’attivazione di classi affidate ad un unico docente e funzionanti per un orario di 24 ore settimanali (scuole dell’infanzia e primaria), quale modello didattico e organizzativo più funzionale “all’innalzamento” degli obiettivi di apprendimento;
“essenzializzazione” dei piani di studio di insegnamento;
e ancora, i piani di studio, le discipline e i carichi orario relativi alla scuola dell’infanzia e alle scuole del primo ciclo di istruzione saranno contestualmente riesaminati ed “essenzializzati”;
I piani di studio relativi al sistema dei licei saranno riesaminati con l’obiettivo di razionalizzarne l’impianto in termini di massima semplificazione

Ø come non si possano selezionare i bambini in base alla diversa cittadinanza o alla lingua parlata, creando artificiosamente due ghetti, negando la positiva realtà multiculturale, che vivono invece nel quotidiano con spirito di accoglienza e inclusione (anche undici nazionalità diverse nella stessa classe!)

Sottolineato

Ø come si parli impropriamente di una riforma del sistema scolastico, trattandosi invece di norme fra loro scollegate che azzerano comunque un percorso culturale, evolutivo della scuola italiana, dal momento che tutto discende da una disposizione finanziaria, per sua stessa natura assolutamente generalista, che definisce un taglio delle risorse pari al 20% della spesa per il personale (che ammonta a sua volta al 97% della spesa complessiva per l’istruzione), impegnando il Ministro dell’Istruzione ad attuarla con propri regolamenti, senza che questo sia disceso da una preventiva, partecipata progettualità pedogica, culturale che aggiorni e migliori l’offerta formativa del nostro Paese, che già eccelle in alcuni settori;

Ø come il sistema universitario sia prossimo alla bancarotta, negando già nei fatti la propria esistenza in quanto le risorse disponibili fanno fronte unicamente alle spese per il personale, quando bastano, senza alcuna possibilità di sviluppare i necessari percorsi di ricerca, vitali per la propria sopravvivenza e lo sviluppo della didattica, senza alcuna prospettiva per i tanti precari, tantomeno per i giovani laureati, costretti a migrare all’estero, spesso a buttare al vento venti anni di sacrifici propri e delle loro famiglie

Ricordato ulteriormente

come il recente “Rapporto sullo Sviluppo Umano 2007-2008”, presentato dall’United Nations Development Programme, analizzando la “spesa pubblica per l’istruzione in percentuale della spesa pubblica totale nel periodo 2002-05”, evidenzi che in Italia è pari a 9,6 e su 177 Paesi esaminati nel Rapporto, peggio di noi solo Brunei Darussalam (9,1), Indonesia (9,0), Gambia e Panama (8,9), Jamaica (8,8), Cameroon (8,6), Grecia e Lussemburgo (8,5), Albania (8,4), Mauritania (8,3), Congo (8,1), Ecuador e Filippine (8,0), Urugay (7,9), Angola (6,4), infine Guinea Equatoriale (4,0). Gli altri 160 Paesi investono per lo più tra il 13% e il 18% della spesa pubblica totale, con punte oltre il 25%!

Considerato

Ø come il futuro del nostro Paese, ovvero, come il futuro di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, dei giovani, la loro istruzione, formazione, la loro crescita armoniosa non possano essere affrontati in termini di contenimento della spesa per il pubblico impiego, riducendo il tutto a meri atti consequenziali di tagli del personale, della riduzione delle classi e dei plessi scolastici, “essenzializzazione” e “semplificazione” dei piani di studio, alla stessa stregua della norma “Taglia-carta” presente all’Art. 27 della stessa Legge 6 agosto 2008, n. 133

Ø come occorra passare da una logica di costi, a quella di investimento, né più né meno come quella che ispira azioni e comportamenti di genitori, insegnanti, dirigenti e personale A.T.A. del mondo della scuola

Considerato ulteriormente

come questa rivisitazione del sistema scolastico italiano attui nei fatti una nuova, riprovevole “Tassa sui Bambini” (non inferiore a 7832 milioni di euro nel quadriennio 2009/2012), che pagheranno direttamente loro in termini di “essenzializzazione” e “massima semplificazione” della propria istruzione

Ritenuto

di privilegiare, come dovuto, l’interesse dei minori, dei propri figli, del futuro di questo Paese, assolutamente prevalente su qualsivoglia forma scritta

CONDIVIDE

le preoccupazioni manifestate in questi giorni dal mondo della scuola, dell’università e dai genitori

INVITA

pertanto ad una riflessione profonda sul sistema dell’istruzione italiano, sospendendo l’attuazione delle norme puramente contabili, da riesaminarsi nell’ottica di una progettualità pedagogica, culturale, evolutiva e migliorativa, nell’interesse di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi, dei giovani, del loro futuro, del futuro del nostro stesso Paese.

DECIDE

di inviare il presente documento
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Regione Toscana
Al Presidente della Provincia di Firenze
Al Sindaco del Comune di Firenze

Firenze, 14 ottobre 2008

Alessandro Margaglio
(capogruppo VERDI)

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