TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 16 maggio 2009

Prato verso le amministrative. Diamo un mestiere all'ingegnere


"Incredibile dictu", ma l'ingegnere Lamberto Gestri, candidato alla presidenza della provincia per la coalizione che ha guidato Prato perlomeno nell'ultimo decennio, si è accorto che è necessaria la creazione di una vera rete museale (certo, sinora non se ne era accorto nessuno... ), che c'è dispersione scolastica, che ci sono lavori che nessuno vuol fare.
Dovrebbe provare a chiedere, giusto per curiosità, ai tanti ricandidati nelle file del Partitone Democraticone in provincia dove fossero quando il consiglio provinciale si riuniva, e dove fossero gli stessi assessori del suo partito, negli scorsi anni.
E così, mentre lancia la peregrina idea del centro di formazione "per garantire ai ragazzi che abbandonano la scuola un mestiere", supponiamo giusto per dare un altro introito a FIL che dovrà abbandonare, prima o poi, la gestione del Centro per l'Impiego e gli oltre due milioni di euro garantiti dalla provincia per questo servizio, molto probabilmente colpito dalla crisi delle professioni intellettuali, anche l'ingegnere vorrebbe cambiare mestiere, e diventare presidente della provincia.
Che ci volete fare... Dopo Consiag, avrà pure il diritto a costruirsi un futuro da pensionato sereno magari con un decennio di carica pubblica...

Il Sorcio Verde
per Municipio Verde

da il Tirreno del 16/05/09
«Dare un mestiere agli ex studenti»

Nel programma di Lamberto Gestri un centro di formazione

Presentato ieri nella sede del comitato. Tra le priorità: innovazione, infrastrutture e cultura

PRATO. Un centro di formazione per garantire ai ragazzi che abbandonano la scuola un mestiere. E’ uno dei punti qualificanti del programma del candidato Pd alla guida della Provincia, Lamberto Gestri, che ha presentato il programma nella sede del comitato in via Muzzi. «Abbiamo scoperto - dice Gestri - che quest’anno 600 ragazzi hanno abbandonato o sono stati espulsi dalla scuola».
Troppi, secondo il candidato a palazzo Banci Buonamici. «Si tratta di ragazzi che per la maggior parte restano per strada, senza nemmeno iscriversi all’ufficio di collocamento. Bisogna invece garantire loro un mestiere». Avrà questo scopo la formazione nel “centro pilota”. «Anche perchè - continua - ci sono dei lavori sui quali c’è grande richiesta, per esempio sarti e ciabattini, e altri invece per i quali la domanda è eccessiva: pizzaioli e pasticceri». E’ il fronte del lavoro e dell’innovazione che sta al centro del programma di Gestri: «Con il Creaf che può diventare il punto d’incontro tra i saperi locali e quelli nazionali e internazionli», ma anche con il rilancio del tavolo del distretto «che resterà l’interlocutore privilegiato di Roma, ma che servirà anche per discutere e trovare mediazioni ai problemi interni».
«Dalla crisi - è lo slogan del candidato - dobbiamo uscire nuovi e più forti. Ce la faremo facendo squadra, trovando unità sugli obiettivi generali».
Questa la sintesi del programma.
Lavoro. La Provincia attiverà incentivi per le imprese che assumono, progetti speciali per chi si trova senza occupazione e per gli artigiani in difficoltà, contributi a fondo perduto per giovani e meno giovani che decidono di avviare una nuova attività.
Le infrastrutture. Dalla realizzazione del Secondo lotto per la riqualificazione della SR 325 con la verifica della fattibilità per un collegamento con il Mugello, al completamento nei tempi previsti del by pass di Poggio a Caiano. Secondo Gestri il progetto della cosiddetta bretella tra la Vallata e Barberino, cavallo di battaglia del centrodestra, «era già prevista dal piano “Prato 2015” tracciato dal presidente Logli».
Il distretto. Prima di tutto la reindustrializzazione. Il programma si concentra su quattro grandi obiettivi: innovazione e ricerca, energie sostenibili, eccellenze territoriali ed economia verde, turismo e cultura. Con il Creaf come «cuore del nuovo distretto» e l’alta formazione. Gestri pensa anche all’utilizzo dell’enorme patrimonio costituito dagli edifici industriali dismessi. «E’ una questione rilevante, soprattutto sulla piana - fa notare - Possono rappresentare una bella opportunità di riqualificazione e sviluppo. Ci impegneremo perché diventino centri di attività innovative e di eccellenza, dall’alta tecnologia alla moda».
L’energia. Nel programma c’è la creazione del distretto avanzato delle energie sostenibili. Impegno per sostenere l’utilizzo delle fonti rinnovabili (solare, eolico, biomasse, mini idroelettrico, geotermia,) in grado di generare «filiere economiche locali».
Agricoltura. Pieno sostegno anche allo sviluppo dell’agricoltura e alle produzioni di eccellenza del Montalbano e della Valbisenzio. Nel programma ci sono i progetti che riguardano l’agroalimentare di qualità a km 0, il Parco agricolo della piana, la riqualificazione del vivaio di Villanova a Vaiano.
La fabbrica della cultura. Ovvero un progetto di promozione dove è protagonista il distretto tessile-culturale. Nel progetto di Gestri c’è la promozione della rete delle risorse storiche e della contemporaneità, la creazione di una efficiente rete museale (a partire dal biglietto unico), la valorizzazione dell’identità tessile (dalle collezioni dei campionari al sistema dello shopping in fabbrica). «Le eccellenze di Prato, Vaiano, Vernio, Cantagallo, Montemurlo, Poggio a Caiano e Carmignano - ha concluso Gestri - sono lo straordinario biglietto da visita del nostro territorio».

da la Nazione del 16/05/09
Gestri: ‘Sostenere le imprese per creare lavoro, ecco come’

CON il piglio concreto dell’ingegnere, ieri Lamberto Gestri ha presentato il suo programma da candidato presidente della Provincia per il centrosinistra. «La crisi chiede un cambio di marcia a tutti — ha detto —, un nuovo patto tra Provincia e Comuni, ma anche con le forze economiche e sociali». E’ quindi una sorta di chiamata alle armi quella di Gestri, che rilancia il ruolo del tavolo di distretto istituito dal presidente uscente Massimo Logli: «Si tratta di imprimere un’ulteriore accelerazione – ha spiegato – attivando nuove misure per fronteggiare l’emergenza che riguarda in primo luogo i lavoratori e le loro famiglie, e poi puntando su innovazione. Il ‘tavolo’ ha prodotto risultati di grande efficacia, ha portato Prato all’attenzione dell’Italia. In futuro dovrà servire anche come punto di riferimento per questioni più ‘interne’, a cominciare dalla necessità di scrivere quel codice etico nei rapporti fra imprese, da più parti caldeggiato».
Più nel dettaglio, il programma di Gestri prevede incentivi per le aziende che assumono, progetti speciali per chi si trova senza lavoro e per gli artigiani in difficoltà, contributi a fondo perduto per giovani e meno giovani che decidono di avviare una nuova attività. «Sostenere le imprese per creare lavoro — ha detto — è questa la parola d’ordine». C’è poi il progetto di attivare un centro pilota perché i giovani che lasciano la scuola imparino un mestiere: «Quest’anno sono stati oltre seicento – ha aggiunto —, e sono quelli più a rischio. Immagino per loro la possibilità di imparare un mestiere, magari quelli di una volta come il sarto o il ciabattino, che pochi giovani pensano di provare, ma per i quali spazio ci sarebbe».
C’è quindi il capitolo che Gestri chiama «reindustrializzazione». «Il cuore del nuovo distretto — ha spiegato — potrebbe diventare il Centro per la ricerca e l’alta formazione (Creaf). Garantirà alle nostre piccole e medie imprese il trasferimento delle conoscenze e l’innovazione necessarie a renderle più competitive, favorirà l’insediamento di aziende innovative e ad alto contenuto tecnologico». Gestri pensa anche all’utilizzo dell’enorme patrimonio costituito dagli edifici industriali dismessi: «Possono rappresentare una bella opportunità di riqualificazione e sviluppo. Ci impegneremo perché diventino centri di attività innovative, dall’alta tecnologia alla moda», ha detto. Previsti nuovi investimenti anche per le infrastrutture tecnologiche: dalla banda larga di secondo livello (fibra ottica) alle aree pubbliche di libero accesso wi-fi e wi-max. Nel programma c’è poi l’impegno a sostenere l’utilizzo delle energie rinnovabili (solare, eolico, biomasse, mini idroelettrico, geotermia) e le produzioni agricole di eccellenza del Montalbano e della Val di Bisenzio.
Infine, il capitolo cultura e turismo. Gestri propone la creazione di una più efficiente rete museale (a partire dal biglietto unico) e la valorizzazione dell’identità tessile (dalle collezioni dei campionari allo shopping in fabbrica): «Le nostre eccellenze, il fare, il creare, il reinvertarsi, il tessile d’eccellenza, l’arte, la contemporaneità: ‘Prato fabbrica della cultura’ è molto più di uno slogan», ha concluso.

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