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La mer, la fin...

lunedì 11 maggio 2009

Prato verso le amministrative. Il Programma di Rifondazione -2

Continuiamo con la pubblicazione del Programma di Rifondazione per le amministrative prossime venture del Comune e della Provincia di Prato. Ricordiamo a tutti che rifondazione corre da sola in tutte e due le competizioni e presenta come candidato alla poltrona di Sindaco un grande amico del Verde Municipio, l'architetto Paoletti del Gruppo 38-1.
In questa parte cominciano a delinearsi i temi ambientali e dell'urbanistica. Anche in questo caso condividiamo e abbiamo condiviso molto con Paoletti e con tanti compagni di RC.
mv



I nodi programmatici che dobbiamo mettere al centro della nostra discussione pubblica riguardano in primo luogo il tema dei servizi pubblici locali, la difesa ed il rilancio del loro carattere pubblico, la tutela delle fasce più deboli di utenza e delle condizioni di lavoro degli operatori del settore.
Tuttavia, moltissimo rimane ancora da fare per rendere più chiara l’autonomia di scelta da parte delle autonomie locali tra la privatizzazione (che oggi nei fatti rappresenta purtroppo già la scelta più diffusa) e la gestione pubblica dei servizi, anche attraverso forme giuridiche diverse dalle società di capitali, come consorzi, istituzioni, aziende speciali. Così come occorre rafforzare molto il tema dei controlli sulle attività dei gestori (pubblici e privati), sulla condizione lavorativa degli addetti, sulla partecipazione attiva dei cittadini.
Altro nodo programmatico decisivo è per noi il territorio, inteso come patrimonio di beni e risorse materiali ed immateriali da tutelare e valorizzare. Dobbiamo opporci con forza alla proposizione di modelli di sviluppo fondati sulla speculazione territoriale, tanto in termini di urbanizzazione edificatoria quanto di insediamenti produttivi inquinanti.
Occorre spezzare in particolare quella catena perversa che unisce il finanziamento della spesa corrente ed i proventi pubblici (cd. oneri di urbanizzazione) che derivano dallo sfruttamento e dalla monetizzazione del territorio. Questo è tema ovviamente che riguarda principalmente il legislatore nazionale, ma è necessario battersi anche localmente per l’affermazione di un modello nuovo di amministrazione e quadratura dei bilanci. Allo stesso modo bisogna avanzare proposte sui temi della mobilità sostenibile, della riqualificazione e bonifica delle aree periferiche o degradate, dell’inquinamento ambientale che migliorino gli indicatori sociali della qualità della vita delle nostre comunità.
Qualità del territorio significa naturalmente anche qualità del lavoro e lotta al lavoro nero. Su questo punto si può pensare alla stipulazioni di protocolli tra le autorità pubbliche preposte per il contrasto del fenomeno, all’introduzione di un sistema premiante in materia di sicurezza per le aziende, alla creazione di una banca dati degli appalti pubblici.
Altro impegno programmatico che dobbiamo assumerci insieme alle coalizioni che intendiamo costruire è quello della progressiva deprecarizzazione della p.a. per segnare finalmente un’inversione di tendenza rispetto all’esplosione del lavoro pubblico precario degli ultimi anni. Si tratta dunque di imboccare con decisione questa strada e di estendere questo obbiettivo a tutti i soggetti (enti, società, consorzi) pubblici in qualche modo collegati agli enti locali che vanno al voto. La lotta alla precarietà è un punto essenziale della nostra proposta politica.
Non esiste, infatti, un programma che possa risolvere tutte le contraddizioni di chi opera nell’amministrazione locale, il Programma con la P maiuscola per intenderci, una volta ogni 5 anni. .Anche dopo la competizione elettorale, l’attività amministrativa dovrà essere orientata al diretto coinvolgimento dei cittadini, non solo come consumatori o utenti dei servizi ma come protagonisti della propria comunità territoriale affinché produca politiche incisive e realmente efficaci. Allargare le esperienze del bilancio partecipativo, estendere il ricorso a referendum consultivi, favorire la strutturazione di comitati di quartiere e tematici possono essere alcune delle buone pratiche da sperimentare.
Se molti sono i punti sui.quali si articola il Programma,riteniamo necessario sottolinearne tre in modo particolare: il Lavoro,la Città e l’Ambiente.
In questi ultimi anni,con l’ascesa della finanza,la rendita ha sopravanzato il profitto,e tale subordinazione è divenuta ancora più forte nei confronti del Lavoro. Ha vinto l’economia del possesso contro l’economia della produzione in una concezione che richiama alla mente” la roba “ di Giovanni Verga. La rendita finanziaria ha trascinato la gemella rendita immobiliare in un’economia virtuale basata sul mattone,che ha sostenuto anche a Prato un lungo ciclo edilizio consumando una gran quantità di suolo che avrebbe potuto essere utilizzato per riqualificare la Città ed il suo territorio. Un’alternativa poteva invece venire solo dalla produzione,dal lavoro delle donne e degli uomini inteso non solo come dimensione economica,ma anche politica,ed invece proprio su questo terreno è venuta meno la capacita di analisi della Sinistra. Nei casi migliori,come poi è successo a Prato,ce ne siamo occupati come problema della distribuzione del reddito,come regolazione della manodopera e soprattutto come relazioni sindacali. Ma il tema del lavoro è completamente scomparso come dimensione della cittadinanza,come principio ordinatore della società,come fattore costituzionale,insomma tutto ciò che è sinteticamente ma mirabilmente espresso nelle prime righe della Carta Costituzionale. L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro … non sul possesso o sulla rendita, ma sul LAVORO, e Prato è una città fondata, cresciuta e sviluppatasi sul lavoro e sull’impegno e l’alacrità dei suoi lavoratori. La subordinazione del lavoro alla rendita è la causa principale della frantumazione corporativa alla quale assistiamo ogni giorno,dell’involgarimento dello spirito pubblico e del prevalere di ogni egoismo.
La Città e l’Ambiente, sono comunque la nuova frontiera dello scontro politico e sociale; se prima i rapporti di forza, lo sfruttamento delle classi più deboli, trovava nella fabbrica l’ambito privilegiato della lotta,in questi anni lo scenario si è spostato sull’organizzazione delle città,nelle periferie degradate che alimentano il disagio sociale, nella tutela dell’ambiente e delle risorse naturali sempre più aggredite da uno sfruttamento generalizzato da parte dei centri di potere . Sono elementi che incidono profondamente sulla qualità della vita nel suo complesso,e mettono a rischio il futuro ed il destino delle nuove generazioni.
Diventa quindi irrinunciabile una grande mobilitazione che abbia come obbiettivo la valorizzazione dell’esistente rispetto alle nuove espansioni ed ad un ulteriore consumo di territorio,e la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e delle risorse naturali prima ancora del loro utilizzo.
La prima cosa da fare è quindi quella di promuovere un grande progetto di analisi e conoscenza, per costruire una visione del futuro della città,una rifondazione della coesione sociale,ed una prospettiva nuova di sviluppo economico e civile che recuperi il senso migliore della nostra storia,ma sappia confrontarsi,senza timore,con la complessità dei nuovi scenari. Riaffermiamo infine che su questo programma intendiamo confrontarci,sia con i cittadini,sia con le altre forze politiche ma all’interno di un quadro di onestà,trasparenza e coerenza che ribadisca la priorità delle idee e dei valori della politica rispetto a quella delle mediazioni ad ogni costo.
Rifondazione Comunista Prato

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