Continueremo a seguire con interesse l'evolversi della vicenda.
MV
da il Tirreno del 08/10/08
«Quella licenza è illegittima»
Deposito Cap, il comitato minaccia le vie legali
Dalle Badie passeranno 131 autobus al giorno «Che la giunta torni sui suoi passi»
FRANCESCA GORI
Dalla stima del comitato, con la realizzazione del deposito Cap, dalle Badie potrebbero passare almeno 131 autobus dalle cinque del mattino alle 8. Un flusso di mezzi così pesante, da mettere in allarme gli abitanti delle strade vicine al nuovo deposito. Che di questo progetto non ne vogliono nemmeno sentire parlare.
«Intanto chiediamo alla giunta che torni sui suoi passi e affronti di nuovo la questione - dice Pietro Calzolai del comitato - perché studiando bene la concessione e il progetto di perplessità ne abbiamo parecchie altre. Dopodiché, se il Comune deciderà di andare avanti, passeremo alle vie legali». Perplessità che rigfuardano il progetto nel suo complesso. A partire dalle dimensioni del deposito, che risulterebbe insufficiente ad accogliere l’attuale parco macchine della Cap. «Nella licenza non sono stati posti limiti quantitativi all’attività da svolgere - aggiungono al comitato - e dall’esame degli spazi edilizi-urbanistici concessi emerge anche il superamento in altezza del limite massimo, che di conseguenza porterà all’aumento delle volumetrie totali». Volumetrie quindi che per il comita sono destinate a crescere una volta che le ruspe saranno in azione. Senza poi contare, aggiungono, che il terreno sul quale sarà realizzato il deposito è compreso all’interno di una zona di rispetto della falda di captazione dell’acquedotto che porta l’acqua nelle case degli abitanti delle Badie.
Se quello degli spazi è uno dei fattori che preoccupa gli abitanti delle Badie, un altro fronte caldo è l’impatto acustico e ambientale che il deposito avrà sulla zona. «L’apertura di via Edison - dicono - non tiene di conto del fatto che tutto il traffico degli autobus passerà di fronte ad una scuola e a una residenza sanitaria assistita, due strutture per le quali devono essere rispettati i limiti di rumorosità».
Limiti che potevano essere definiti dallo studio di impatto acustico realizzato proprio dalla società Tre-Ro, che però non ha tenuto conto né della presenza né dell’rsa e nemmeno della scuola sull’asse viario del deposito. «Nella documentazione presentata dalla società - dicono al comitato - manca il monitoraggio della qualità dell’aria nella zona, quello che la società avrebbe dovuto presentare al Comune prima di ottenere il permesso per costruire. Invece, la società non ha presentato lo studio e per questo il Comune non avrebbe dovuto rilasciare le licenze».
Monitoraggio che, sebbene non effettuato dalla società che costruirà l’impianto, non è stato nemmeno realizzato dall’amministrazione. «Abbiamo chiesto più volte - prosegue Calzolai - almeno l’installazione di una centralina di rilevamento dell’aria, ma ad oggi non abbiamo ottenuto risposte né dal Comune né dalla Provincia».
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