TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 19 ottobre 2008

Giunte all'ultimo stadio.

In queste ultime settimane si è parlato molto del progetto, che possiamo chiamare Della Valle- Ligresti-Domenici, destinato ad invadere di cemento la zona di Castello al posto di di qualche migliaio di ettari di Parco.
A Firenze è salita subito la febbre e in men che non si dica un assessore, contrario al progetto, ci ha rimesso la testa. Trattandosi di calcio e trattandosi di Firenze, tutto ha assunto contorni a dir poco inquietanti e le conversioni al Dio-centro-commerciale e speculazione edilizia connessa sono state numerose. D'altra parte nel nostro capoluogo lo sport nazionale ha superato come importanza qualsiasi ideale politico o filosofico e anche la religione ufficiale si piega a benedire il pallone. Ne è la prova l'intervista di ieri al nuovo vescovo Maniago che ha promesso di abbandonare il tifo juventino per quello viola.
Da quando è partita la propaganda di Della Valle e Domenici per la costruzione della mega cittadella metà sport/metà denaro, una passerella di amministratori disorientati della così detta "area metropolitana", hanno potuto dire la loro opinione sulle pagine dei giornali e nelle TV locali. Ovviamente unanimi nel dire sì, facevano capire che l'idea di cementificare il territorio altrui e prenderne un po' di benefici, non era affatto male.
Logli e Romagnoli, la strana coppia di capri espiatori pratesi, prima di ricevere la sportellata dalla segretaria provinciale Benedetta Squitieri, si erano profusi in una serie di generosi consensi nei confronti del progetto dei cugini fiorentini.
Quando qualcuno ( per esempio noi) ha fatto loro notare che questo faraonico stadio, sorgendo a pochissimi chilometri dalla zona Sud e Est di Prato, di fatto rimetteva interamente in discussione la Variante anticipatoria dell'asse della Declassata, hanno fatto gli gnorri e e negato assolutamente il problema.
Ora i due si avviano verso nuove occupazioni ma il problema per Prato resta eccome. E prima di tutto resta la grande ambiguità che si sta giocando sul concetto elasticissimo di Area Metropolitana, usato da tutti solo per giustificare orrori urbanistici e di logica umana, provocati dalla pressione economica dei costruttori sulla politica, e mai per coordinare politiche del territorio volte a migliorare la vita delle città.
Comunque vadano le cose, visto che la legislatura volge al termine e Domenici ne esce orgoglioso del suo secondo mandato, mentre Romagnoli si ritrova scornato, vogliamo approfondire un po' meglio la storia recente dei nuovi stadi nel nostro territorio, ma partendo dallo stadio Lungobisenzio e dall'idea, presentata proprio dalla Valore Spa alla giunta pratese, all'inizio del suo mandato.
Romagnoli, Ciuoffo e c. rimandarono indietro il master plan dichiarandolo "irricevibile" e comportandosi con scrupolo e senso di responsabilità.


Vediamo.


MV






Lo Stadio Comunale Lungobisenzio è lo stadio che ospita le partite dell'AC Prato 1908 dal 1941. Si trova in via Firenze a Prato, lungo il fiume Bisenzio.I lavori di costruzione sono iniziati nel 1939, e sono stati conclusi nel 1941, anno in cui lo stadio fu inaugurato. La sua capienza iniziale era di 15.000 posti, un'ampia pista d'atletica, e le tribune in legno. Lo stadio nel dopoguerra fu rivisto e corretto con un parziale rifacimento delle tribune.
La proposta della dirigenza.
A metà
anni '60 lo stadio Lungobisenzio era stato dichiarato troppo piccolo e non molto avveniristico per ospitare le partite dell'Ac Prato. Allora la dirigenza voleva realizzare uno stadio nuovo da 60.000 posti e demolire il Lungobisenzio ma il Comune non approvò i lavori e il Prato rimase a giocare le partite interne allo stadio Lungobisenzio.
Lo stadio viene rifatto.
Con l'arrivo di Andrea Toccafondi come presidente dell'AC Prato, lo stadio fu completamente rifatto , con la demolizione delle tribune in legno , e la realizzazione delle attuali tribune. A metà anni 80 lo stadio fu ristrutturato con la costruzione di un campo sussidiario e un nuovo impianto per sistemare il campo. Ma lo stadio incominciò ad avere gli anni e vennero demolite alcune tribune.Negli anni scorsi è stata demolita la pista d'atletica e la tribuna laterale accanto alla tribuna centrale. Al suo posto è stata realizzata una nuova biglietteria e un nuovo ufficio di segreteria.
Il progetto della Valore.
Nel 2004 la Valore era interessata all'acquisto dell'AC Prato, e aveva presentato anche il progetto per lo stadio nuovo chiamato "Prato Plaza Stadium", un avveniristico stadio da 20.000 posti dotato di un centro commerciale, palestra e piscine, e il progetto prevedeva la demolizione del Lungobisenzio, con annessa costruzione di palazzine residenziali al suo posto, poi non se ne fece nulla.

(wiki pedia)


Vediamo ora il progetto della Valore e cosa è successo. mv


Prato 9 marzo - Il nuovo impianto, avrà una struttura architettonica molto simile al Parken Stadion di Copenhagen, avrà una capienza massima di 20000 spettatori (tutti rigorosamente al coperto) per le partite di calcio, mentre varierà per concerti ed altri eventi simili. Una tribuna mobile, su cui sarà montato il palco, porterà il numero di spettatori a 30000, 20000 e 10000 a seconda della sua posizione o della tipologia dell´evento.
Questo per quanto riguarda il terreno di gioco e gli spalti, ma il "Prato Plaza Stadium" sarà innovativo soprattutto per quello che avrà al suo interno: ovvero negozi, un Centro di medicina sportiva, palestre polifunzionali (per scherma, judo, ginnastica), ristoranti, bar, pub, un Centro Fitness, un Centro Wellness, e poi una piscina e naturalmente l´indispensabile babypark per i più piccoli. Naturalmente il progetto non si limita a questo, nelle due torri poste agli angoli della struttura ci saranno un Centro direzionale di sette piani ed un albergo di 140 stanze. Un impianto all’avangurdia, che non ha nulla da invidiare ai modelli anglosassoni, immerso nel verde e che con il Palazzetto dello Sport posto a poche centinaia di metri costituirà una "Cittadella Sportiva".
Oltre all´impianto vero e proprio saranno costruiti altri quattro campi, che dovrebbero essere utilizzati per la scuola calcio. Il parcheggio sarà sotterraneo e conterrà fino a 3865 posti auto, 60 per i pullman ed un´altra area per gli altri mezzi di trasporto, nonche’ un migliaio di posti per scooter e biciclette.
I lavori più importanti riguarderebbero però la viabilità, che subirebbe notevoli cambiamenti, con svincoli che porterebbero direttamente sulla tangenziale. Il nuovo impianto sportivo sarà facilmente raggiungibile attraverso i mezzi pubblici e la linea della metropolitana scoperta, che avrà una sua stazione a San Paolo.
Il progetto è stato presentato dal Professor Emilio Faroldi, docente del Politecnico di Milano, insieme alla redattrice de “Il Sole 24 Ore” Paola Bottelli, il presidente della Valore S.p.A. Franco Miliotti, Mario Abis della Makno & Consulting, l’architetto Mario Malinconi, Fred Beltrandi della Steer Davis & Greave, l’amministratore delegato della Valore S.p.A. Giovanni Valentini e l’avvocato Giuseppe Toscano.



Bocciato il progetto per il nuovo stadio


Prato 9 marzo - "E' una proposta irricevibile, così come è stata presentata". Soppesa le parole il sindaco Marco Romagnoli, ma sono frasi nette senza equivoci: il progetto della società Valore per un nuovo stadio nell'area di Chiesanuova, almeno per come è ora, non può avere il placet dell'Amministeazione comunale. Il sindaco, insieme agli assessori All'Urbanistica (Stefano Ciuoffo) e allo Sport (Aldo Milone), lo ha spiegato prima ai giornalisti e poi ad una delegazione di tifosi del Prato, ricevuti subito dopo.
«Irricevibile» anche perchè la Valore ha posto tre condizioni, che fanno dire al sindaco: «Non è sicuramente il modo di avere rapporti con le istituzioni». La prima condizione della Valore è che il Comune «con atti e dichiarazioni pubbliche» definisca «l'area di Chiesanuova adatta all'insediamento del nuovo stadio». E invece non lo è, «è decisamente fuori scala». Un'altezza di 41 metri, per 112 mila metri di superficie occupata, con albergo, residenze, altri impianti sportivi e un'area commerciale. Peccato però che non ci siano i 200 metri di distanza dal cimitero e che la Valore, per parcheggi e altro, preveda di utilizzare altri due terreni non suoi, uno privato l'altro del Comune. «Poteva essere - spiega Ciuoffo - l'occasione per riqualificare, anche dal punto di vista della viabilità, un'area critica, ma non con questo progetto, urbanisticamente incompatibile per quella zona di Chiesanuova».
Inaccettabile soprattutto la seconda condizione, per cui il «Prato Plaza Stadium», così è dominato dalla Valore il complesso, dovrebbe essere finanziato attraverso «un programma immobiliare» dell'area dell'attuale stadio di proprietà del Comune: «Fin dall'inizio eravamo stati chiari - afferma il primo cittadino - l'area del vecchio stadio non doveva rientrare nell'operazione». Insomma, fedele ad una teoria già applicata per il nuovo ospedale, «non si può usare l'urbanistica per fare cassa». E poi il Comune non ha intenzione di smantellare l'attuale stadio.
Anche la terza condizione è respinta. In pratica come alternativa a Chiesanuova la Valore chiede in cambio al Comune di mettere a disposizione un'altra area «compatibile» per posizione e a prezzi accettabili. E' qui il sindaco pronuncia la parola «irricevibile». Con Ciuoffo che spiega: «L'Amministrazione aveva pensato a individuare soluzioni diverse, ma non può esservi nessuna condizione». E poi dettaglio non secondario ci «saremmo attesi - dice Milone - un segnale sulla squadra, il tentativo a gennaio di salvare la stagione».
Col sindaco che rincara: «Eravamo pronti a fare uno sforzo purchè ci fosse un progetto sportivo che si manifestasse da subito. E invece». Invece c'è solo una grande struttura, un «bel prototipo di stadio moderno», lo definisce l'assessore all'Urbanistica «che non può però stare a Chiesanuova». Ora la parola torna alla Valore («se ci viene presentato un altro progetto lo valuteremo» dice il sindaco). Di sicuro però nell'adeguamento del Piano strutturale al Ptc della Provincia non mancherà la previsione urbanistica di un nuovo stadio. La conclusione di Romagnoli è amara: «Un'occasione persa e non per responsabilità del Comune».



Passano gli anni e, visto come cambiano i tempi, meglio attaccarsi alla nave più grande e chi se ne frega! Il devastante progetto ammazza parco, del Grande Scarpaio, deve andare bene anche a noi perchè è un patrimonio comune (in che senso non lo si capisce) perchè sarà lo stadio metropolitano che ci fa tanto comodo (per cosa?). Ma ai doppioni sulla declassata (centro espositivo, centro commerciale, centro per l'arte contemporanea) non ci rinunciamo. Strano modo di intendere l'area metropolitana. Qui sotto riportiamo un recente articolo tratto da un sito viola che pare rendersi conto della strana esca dello "stadio come bene comune". Leggetelo perchè è divertente. MV

Da Violaplanet.com
Sep 23, 2008 ore 09:31:06
MARTINI : "Dalla Regione sì al nuovo stadio''
di Raffaella Bon

SIAMO intenzionati a partecipare, a dare una mano, a velocizzare. Questo dev’essere lo spirito». Risponde con piglio deciso, Claudio Martini, quando alla fine di una conferenza stampa di taglio economico, il cronista soprascritto chiede che cosa pensa, e che cosa intende fare la Regione riguardo al progetto Fiorentina. Ossia alla proposta dei Della Valle per il nuovo stadio, il centro commerciale, la cittadella sportiva. Il governatore, nato in Libia e cresciuto a Prato, è tifoso viola. Quindi accetta di uscire dal tema dei fondi europei per affrontare l’argomento. Si ha l’impressione che colga la palla al balzo anche per anticipare due interrogazioni (di Marco Carraresi dell’Udc e di Edoardo Bruno dei Comunisti Italiani) dove, fra le righe, gli viene rimproverato di non essersi inserito nel dibattito. Invece Martini parla. E la sua voce istituzionale arriva, rassicurante, nella sede Viola del viale Manfredo Fanti e nelle stanze di Palazzo Vecchio, appena squassate dalle dichiarazioni dirompenti dell’assessore Gozzini. Il governatore afferma: «La Regione ha già ricevuto dal comune di Firenze la richiesta di svolgere un ruolo di raccordo fra tutti gli enti interessati, compito da me affidato all’assessore all’urbanistica Riccardo Conti». Retroscena: il Comune Vecchio aveva chiesto alla Regione di coordinare tutta la delicata questione intorno all’aeroporto, agli insediamenti di Castello e all’Osmannoro. Il progetto Della Valle è arrivato dopo. Ma riguarda la stessa zona, al confine col territorio di altri comuni. E poco distante comincia la provincia di Prato. Da qui la necessità dell’intervento della Regione. Perché si parla di area metropolitana. E di impianto metropolitano. Come fanno capire al volo i larghi sorrisi del sindaco e dal presidente della provincia di Prato, Marco Romagnoli e Massimo Logli, che avevano partecipato alla conferenza economica con Martini. Parole di Logli: «Mi piace molto l’ipotesi di un nuovo stadio metropolitano». Romagnoli: «Condivido le parole di Martini e dico che bisogna fare presto pensando allo sviluppo di tre città: Firenze, Prato e Pistoia». Il sospetto? Che il nuovo stadio possa essere visto come un impianto di tutti. Se il Prato o la Pistoiese giocassero in Champions... Però, proprio sull’area di Castello, indicata dal sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, e dall’assessore allo sport, Eugenio Giani, il presidente Martini sembra sollevare qualche dubbio quando glissa sul nome «Castello», quasi a dare l’impressione che lì, ormai, non ci sia più spazio disponobile. Ma forse per evitare di dover rispondere a domande specifiche, il governatore va avanti sul discorso più generale: «Io non penso che sia un’ipotesi irrealistica quella di uno stadio nuovo in una città che si sta modernizzando. In Europa abbiamo visto stadi modernissimi e comodissimi, coperti in ogni ordine di posti. Bisogna seguire quegli esempi, non possiamo restare indietro». Poi, dopo un attimo di riflessione, riprende: «Naturalmente c’è da mettere insieme tutto il contenuto del progetto, che va visto nella sua complessità e nella sua profondità...». E’ probabile che le interrogazioni sul «progetto Fiorentina» finiscano in aula la prossima settimana, ossia nella prima seduta utile del Consiglio regionale.















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