MV
da la Nazione del 14/10/08
Negata la tessera Pd a due dissidenti. Sono l’ex vicesindaco e l’ex capogruppo
di GIACOMO BINI
RESA dei conti nel Partito democratico di Montale. Ai dissidenti Sandro Nincheri e Daniele Bini è stato negato (almeno per ora) il rinnovo della tessera del partito. Alessandro Galardini, capogruppo del centrosinistra, si è dimesso dalla segreteria, pur restando nella direzione.
In un’accesa assemblea pubblica, sotto gli occhi della segretaria provinciale Daniela Belliti, c’è stato uno scontro tra la segreteria del Pd locale, rappresentata da Domenico Lemma e Marianna Menicacci, e la posizione dell’ex vicesindaco Nincheri e dell’ex capogruppo Bini, che hanno sparato a zero sul sindaco Razzoli e sulla conduzione del partito.
Nincheri e Bini sostengono che nel Pd ci sono due linee e che quella minoritaria, cioè la loro, viene soffocata. Il segretario Lemma afferma invece che il Pd montalese ha una linea sola, espressa da documenti approvati all’unanimità nella direzione, e che Nincheri e Bini si sono messi contro il partito votando difformemente alle sue posizioni in consiglio comunale. «Nei loro riguardi è in corso un procedimento dei garanti regionali — ha spiegato Lemma — e quindi il loro tesseramento è al momento sospeso».
«Dopo l’assemblea — ha raccontato Bini — ho chiesto di rinnovare la tessera, ma il segretario si è affannato a spiegare che non eravamo da lui autorizzati ad aderire al partito. Visto che le nostre osservazioni sono sempre state politiche, è una scelta che non si capisce». «Si vogliono escludere le voci critiche — ha commentato Nincheri —, mentre un grande partito deve tollerare anche un dissenso interno».
Intanto, al posto di Galardini, che ha lasciato la segreteria, Lemma ha nominato Rocco Scirè, che si aggiunge così a Giorgio Tibo, Marianna Menicacci, Antonio Russo e Carolina Signori. «I componenti della segreteria li sceglie il segretario — dice Galardini — e quindi è bene che lì ci sia unanimità; invece io mi trovavo spesso in minoranza». Galardini, l’anno scorso candidato alternativo a Lemma alla segreteria, è autore di un documento, pubblicato in agosto, in cui una parte di aderenti al partito chiedeva una esplicita decisione in favore delle primarie e invitava a non voler andare sa soli alle elezioni.
Nell’assemblea numerosi i commenti alla crisi in Comune. «Non è vero — ha precisato la segretaria di circolo Marianna Menicacci — che vogliamo andare da soli al voto».
«Ma anche la segreteria del Pd ha le sue colpe» ha ammonito Ferdinando Betti, mentre Ledo Cecchi ha messo in guardia contro comportamenti tipici del vecchio Pci». «Qui si fa cadere una giunta per bischerate — ha gridato Simone Sottili —; i cittadini non vogliono il commissariamento». «Fuori Montale ci guardano e non capiscono — ha sostenuto Barbara Innocenti —; chi ci porta al commissariamento si assume una responsabilità enorme». «Bisognerà che il Pd stia attento — ha concluso Tibo — perché situazioni di questo genere non si ripetano e pensi invece a vincere le elezioni».
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