TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 14 ottobre 2008

Prato. Solo numeri e medagliette.



















Ebbene sì, ancora una medaglia per la stanza dei trofei!

L'assessore Curcio sembra il cane aviatore del fortunato cartone animato "Le macchine volanti"
E ancora ua volta riproponiamo lo stesso quesito: perchè la Lega Ambiente, indiscutibilmente l'associazione ambientalista più importante potente e ricca di competenze e di mezzi, deve incentivare il mediocre impegno del nostro Comune sui problemi ecologici dando per buoni dati e resoconti parziali che non tengono conto della situazione reale? Ma hanno idea, coloro che assegnano i premi, del numero di discariche abusive presenti nel territorio comunale? Hanno verificato personalmente, sempre loro, lo scenario che sta dietro ai dati forniti dall'assessorato? Possono fare almeno una volta una valutazione reale della situazione? Non basta contare i chilometri di pista ciclabile a disposizione, bisogna vedere il livello di manutenzione, la sua funzionalità, le iniziative di promozione dell'uso della bici e ancora molto altro.
Non basta contare i pannelli fotovoltaici con un criterio standard, perchè a Prato vi è un numero di di metri quadri disponibili all'istallazione degli impianti, molto superiore a quello di altre città, anche solo in Toscana.
E via così, dagli alberi abbattuti in area densa (compensati solo nelle zone marginali), lo stato dei cantieri edili e del relativo rispetto delle leggi di tutela ambientale, la presenza di amianto, il numero di veicoli a motore in rapporto agli abitanti, la scarsezza di collegamenti con i mezzi pubblici. Senza contare le cose che si volevano fare e che per fortuna sono state bloccate e quelle che sono in procinto di essere fatte.
Perchè premiare chi relega i temi ambientali ad un ruolo di secondo (o terzo) piano nella politica del territorio?
Se uno sospettasse uno scambio di favori, sarebbe poi tanto maligno? Oppure dietro questa iniziativa c'è qualche motivo pedagogico?
Se gli amici della Lega Ambiente ci aiutassero a capire meglio, noi la smetteremmo di fare sempre il solito discorso.
per MV
La zia Alma
ps. Ma chi è quello citato in fondo all'articolo che manda pernacchie? Rispeditelo al Bagaglino, altro che Totò!





da Il Tirreno del 14/10/08
Prato conquista la “ eco-medaglia”

Città promossa a pieni voti per aree verdi e rispetto dell’ambiente




Per raccolta differenziata, trasporti ecologici, inquinamento atmosferico ed energie alternative si piazza all’ottavo posto in Italia
FRANCESCA GORI



PRATO. Promossa a pieni voti. Prato è ottava nella classifica di Ecosistema urbano stilata da Legambiente e dal Sole 24 Ore. Un risultato più che brillante soprattutto per le dimensioni della nostra città e per il numero di abitanti. Perché se è vero che la Toscana guida la classifica con Siena al secondo posto, è vero che Prato è l’unica città medio-grande del centro Italia a piazzarsi tra le prime dieci.
Raccolta differenziata, trasporti ecologici, ma soprattutto verde e ambiente. Dall’inizio della legislatura, quando Prato era soltanto quarantatreesima nella classifica di Legambiente per vivibilità ambientale, le politiche ambientali hanno fatto passi da gigante. Complice un assessore Camilla Curcio, che ha preferito la linea del fare a quella del dire. Ieri a Belluno, l’assessore all’Ambiente ha ritirato la pergamena riservata alle prime dieci città italiane. E si è prenotata per un’altra fetta del bilancio. «Perché a premiare la nostra città - spiega - sono stati gli investimenti realizzati soprattutto per lo sviluppo del verde e per la realizzazione degli impianti fotovoltaici. Questa è la strada che dobbiamo continuare a percorrere anche per il prossimo anno, cercando di consolidare il nostro risultato e mantenere così la nostra posizione in classifica».
Inquinamento atmosferico alla sbarra. E’ uno degli indicatori che ha fatto recuperare posizioni alla nostra città. I valori di tutti e tre gli inquinanti principali infatti sono stati abbattuti, e le oscillazioni di classifica sia per i picchi massimi di Pm10 che per le emissioni di ossido di azoto e per i giorni di superamento della soglia di ozono, non va mai oltre la 43ª posizione totale. In totale comunque, almeno sul fronte della qualità dell’aria, la nostra città colleziona, oltre ai dati numerici, una bella freccia su e una faccina che ride.
Evviva il verde. Chi pensa che le città industriali siano grige, venga a Prato, dove ogni abitante ha a disposizione 34,71 metri quadrati di verde urbano fruibile. Che, tradotto in posizioni, significa essere al terzo posto della classifica. Le zone limitate al traffico veicolare passano da 0,13 metri quadrati pro capite agli attuali 2,16 e i metri destinati alle bici crescono da 6,64 per abitante a 11,85 con una rete ciclabile che si avvicina ai 70 chilometri.
Un parco auto da dieci e lode. Cresce Prato anche per la qualità del parco auto, e rimane stabile sul fronte della presenza di vetture. Se le auto che circolano in città sono rimaste in media 62 ogni 100 abitanti, i mezzi ecologici, quelli Euro 3 e Euro 4, sono cresciuti nell’ultimo anno.
«Ma non vanno considerate soltanto le auto nuove - spiega l’assessore - e quindi un parco veicoli che via via si è rinnovato. Bisogna anche considerare in quel dato la presenza di auto trasformate a metano o gpl». Se sul fronte del trasporto privato Prato se la passa bene, qualche margine di crescita c’è su quello del trasporto pubblico. Soprattutto sulle emissioni di anidride carbonica, che portano la nostra città a metà classifica con 527 grammi all’anno per passeggero. «Anche in questo settore ci sono margini di miglioramento - aggiunge l’assessore - e tra i progetti per il prossimo futuro, dovremo insistere ancora sulla mobilità alternativa, sull’utilizzazione della bici piuttosto che sul car sharing».
Rubinetti chiusi. Saranno stati i diffusori per l’acqua distribuiti da Consiag, saranno state le campagne contro gli sprechi. Fatto sta che Legambiente premia la nostra città anche sui consumi idrici, scrivendo il nome di Prato al 7º posto della classifica. In città infatti, si consumano 128,7 litri di acqua al giorno a persona, ma se ne spreca il 36%. Segno che anche in questo campo, qualcosa in più si potrebbe fare.
L’asso nella manica: il fotovoltaico. Se complessivamente Prato peggiora per il consumo annuo procapite di benzine e diesel e anche per il consumo di energia elettrica, maglia nera del distretto, dall’altro sfodera un vero asso dalla manica: gli investimenti in pannelli fotovoltaici che hanno portato più di un premio all’amministrazione. In Italia infatti, Prato è seconda con 3,23 chilowatt installati sugli edifici comunali ogni mille abitanti. Non entra invece in classifica per la presenza di pannelli solari termici, per il teleriscaldamento e per le biomasse. «In realtà - aggiunge l’assessore Curcio - progetti per l’installazione di pannelli solari termici sono già pronti. I primi impianti saranno realizzati alla piscina di via Marradi e in alcuni campi sportivi, per produrre acqua calda per gli spogliatoi».


I commenti sulla performance pratese
«E’ un premio al nostro impegno»


PRATO. La Toscana gode, almeno sul fronte della vivibilità ambientale, di ottima salute. E Prato, anche quest’anno, ha contribuito in maniera significativa. Una performance quella del capoluogo tessile che, nelle parole dell’ambientalista Piero Baronti, ieri alla conferenza fiorentina con il sindaco Marco Romagnoli e con l’assessore del Comune di Firenze Claudio Del Lungo, «corona una lenta scalata»: Prato si piazza infatti all’ottavo posto della graduatoria nazionale, salendo dalla 22ª posizione dell’edizione 2008, dalla 26ª del 2007 e addirittura dalla 43ª del rapporto 2006 di “Ecosistema urbano” realizzato da Legambiente e Sole 24 Ore. «E questo - ha detto il sindaco Romagnoli - al di là di una posizione più o meno avanzata, è il miglior riconoscimento per il nostro impegno. Il fatto evidente è che questo risultato è ottenuto da una città industriale, dove le questioni della sostenibilità ambientale sono, per loro natura, più complesse. Un elemento che avevo sottolineato, a commento, anche gli scorsi anni quando eravamo più indietro. Senza considerare che fra le prime dieci Prato è la sola città medio-grande, fatta eccezione per Venezia».

Non è passata ovviamente inosservata nella galassia degli ambientalisti la performance pratese. E c’è chi, come Massimo Calissi di Legambiente, non perde occasione per sottolineare il buon lavoro svolto dall’assessore all’Ambiente Camilla Curcio polemizzando invece con chi quel lavoro non lo ha riconosciuto. «Mi piacerebbe sapere che ne pensano a tal proposito - dice Calissi - quei “saggi” che non molto tempo fa dettero voti insindacabili quanto assolutamente poco trasparenti alla giunta del Comune di Prato. Oggi vorrei chiedere loro conto di quel 4 e mezzo dato all’assessore all’Ambiente. Spero mi si consenta rivolgere a questi saggi un cordiale e sentito pernacchio alla maniera di Eduardo De Filippo».
Polemiche a parte, il plauso a Prato arriva da Erasmo D’Angelis, presidente della commissione Territorio e Ambiente del consiglio regionale. «Complimenti alle amministrazioni e ai cittadini di Siena e Prato per aver conquistato rispettivamente il secondo e l’ottavo posto nella graduatoria italiana. La qualità ambientale è cresciuta nella percezione dei cittadini ed è il motore del buongoverno, l’ingrediente essenziale della qualità urbana in generale».
Fra.Go.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Trovo normale che il poco felice Calissi,con il suo bel faccino,si eserciti in ciò che nella vita gli riesce meglio,e cioè lo spernacchio. Ma Legambiente non è quell'associazione(?)che annovera quel tal Baronti (con rispetto parlando),folklorico signore che va in giro a dar di bischero a chi,a Firenze,ha vinto un referendum ricoprendo di m...ateria organica quella congrega di arroganti che siede sguaiatamente e scompostamente nel palazzo di Piazza della Signoria?
Voi un'associazione ambientalista? Il buon Totò vi abrebbe detto: "ma ci faccia il piacere"! Date retta,iscrivetevi a una bocciofila,magari fate una magra figura anche lì,però perlomeno se ne accorgono in pochi.