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Candidature, è la settimana decisiva
Tra 72 ore il deposito delle riconferme di Romagnoli e Logli
PRATO. Candidature, inizia la settimana decisiva. Tra settantadue ore scadrà il termine per il deposito delle riconferme del sindaco Marco Romagnoli e del presidente della Provincia Massimo Logli. Ma da qui a tre giorni gli impegni saranno innumerevoli e complessi: tra martedì e mercoledì la segretaria Pd Bendetta Squittieri dovrà convocare l’assemblea provinciale per comunicare i risultati delle cosultazioni concluse sabato, prima, presumibilmente, sindaco e presidente della Provincia verranno messi al corrente del risultato del sondaggio.
Sarà il momento più delicato di quest’ultima fase. Le voci sui risultati dell’indagine commissionata dal Pd regionale infuriano: pessimo, non male, Pd in caduta libera, sindaco più solido del partito ecc ecce.
Ma i numeri, in realtà, restano segreti (sono stati diffusi solo quelli di Livorno dove il Pd perde 7 punti ma il sindaco ne è uscito con percentuali bulgare). Per Prato solo il segretario Squittieri ne è a conoscenza e almeno fino a sabato non li aveva rivelati nemmeno ai diretti interessati. Ma orami è questione di ore: l’incontro chiarificatore dovrebbe essere fissato per oggi non si sa se a Prato o se a Firenze.
Intanto dal gran silezioni di queste settimane, un’altra voce esce a sostegno del sindaco. E’ quella dell’architetto Rodoflo Tognocchi, che proprio un anno fa correva come capolista in una lista mista con socialista, repubblicani europei e “cani sciolti” dal nome “Alleanza riformista” che correva per Veltroni alle primarie del 14 ottobre 2007.
«Arrivammo buon ultimi - ricorda - ma con un 2,5% e un pacchetto di 650 voti». A Tognocchi non piace «l’evoluzione di queste settimane del dibattito delle candidature». Per due motivi. «Perchè trovo assurdo che la candidature di un sindaco al prima mandato debba essere avallata dall’assemblea provinciale». Questo il ragionamento: «Romagnoli - spiega Tognocchi - che ho votato anche nel 2004, è certamente stato presentato da una coalizione politica ma una volta eletto ha ricevuto un mandato dai cittadini, ha assunto una responsabilità e se ci crede e ha un progetto non ha altra alternativa che ripresentarsi, per rispetto a quanti lo hanno votato». Tognocchi trova discutibile anche la scelta del Pd di sondare gli umori della schiera di big che compongono l’assemblea provinciale «visto che il segretario del partito e le persone che stanno a lei più vicine dovrebbe avere una relazione continuativa col corpo del partito e quindi conoscerne volontà e idee. Che fa altrimenti un partito tra una elezione e l’altra?» «All’esterno - conclude - emergono esclusivamente giochi, difficilmente comprensibili, tra i notabili di un partito che si contendono il potere e che nel sindaco uscente, a capo di una giunta che oggettivamente non ha soddisfatto la città, evidentemente hanno individuato un capro espiatorio». C.O.
da il Tirreno del 11/10/08
Consultazioni finite, febbre alta tra i big
Candidature, restano solo altri 4 giorni. Infuriano le voci sul sondaggio
La segretaria Benedetta Squittieri potrebbe convocare l’assemblea il prossimo martedì
PRATO. Consultazioni finite, o quasi - manca davvero poco, gli ultimi sono in calendario per questa mattina. Febbre alta, altissima, tra i big - tutti consultati - e i meno big della politica che sono sfilati davanti alla segretaria Benedetta Squittieri e che attendono l’analisi finale sulle ricandidature di sindaco e presidente della Provincia. E’ un momento caotico, difficile, delicatissimo dove le voci si rincorrono, spesso l’una contraria all’altra e stonano con la consegna al silenzio totale di via Carraia.
Un momento dove le certezze sono poche e i numeri, nonostante i sussurri, ancora nessuno. Unica certezza: la fine delle consultazioni sul primo mandato di Marco Romagnoli e della sua giunta. Con una conferma, anche questa indiretta, dell’effettivo spaccatura del partito: da una parte, comunque consistente, chi ne chiede la riconferma, dall’altra chi invece suggerisce una riflessione sull’opportunità. In mezzo quelli - e pare siano un gruppo numericamente importante - che comunque criticano l’operato della giunta sostenendo la necessità di cambiare il passo di marcia.
Concluso il primo scalino della difficile marcia verso le candidature che dovranno essere ufficializzate entro la mezzanotte del 15 ottobre, quindi tra quattro giorni, resta la questione di come la segreteria procederà. Ha tre strade per diffondere i risultati delle consultazioni: convocare un’altra volta l’assemblea provinciale riferire sul convulso lavoro di questi giorni a una platea allargata, convocare il cosiddetto direttivo: quel nucleo di uomini politici di peso - tra i quali sindaco e presidente della Provincia - già chiamati in conclave gli ultimi giorni di settembre e raccontare a loro le conclusioni o optare per colloqui a due, richiesti da una parte del partito e giudicati il modo d’agire più corretto, con sindaco e presidente della Provincia uscenti, per riferire sulle consultazioni, certamente, ma anche per allargare la discussione ai problemi ancora aperti e per affrontare a carte scoperte la vera questione che in queste ore sta infiammando gli animi: i risultati del sondaggio commissionato dal regionale e tenuti ancora segretissimi.
Anche su questo fronte sembra arrivato il momento di fare il punto. I risultati dell’indagine compiuta da Stefano Draghi sul gradimento di sindaco e presidente della provincia ma soprattuto sulla tenuta del partito si sa che sono stati comunicata alla segretaria che li ha letteralmente “secretati”: non li conoscono nemmeno i diretti interessati. Detto altrimenti: nessuno li ha visti, non si sa se verranno mai diffusi ufficialmente. Dunque quelle che girano vorticosamente sono solo voci. Che però agitano gli animi. C’è chi sostiene che il partito sia in caduta libera, c’è chi dice che sono pessimi, chi, invece, che tutto sommano non sono male, chi, ancora, che il sindaco va meglio del partito. Ma si tratta di illazioni che non sono confortate, almeno per il momento, da nessuna numero certo nè, tantomeno, da carte.
Dunque che succederà? Tutto in fretta, perché i giochi, di qualsiasi natura essi siano, dovranno concludersi in una manciata di giorni, ma nulla nei due del week end che saranno dedicati alla riflessione.
Ipotizzabile, ma è questione di buon senso, un contatto diretto tra il segretario e i due protagnisti: Romagnoli e Logli. Poi forse la convocazione dell’assemblea. Che pare l’ipotesi più probabile, ma non prima di martedì. Ultimo giorno disponibile. Poi il 15 dove le carte verranno scoperte. Depositeranno le candidature il sindaco e il presidente della Provincia uscenti?
C.O.
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