TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 15 ottobre 2008

Scuola. Anche a Prato occupazioni contro la riforma Gelmini

Siamo ovviamente solidali e partecipi della protesta!
MV

da Il Tirreno del 15/10/08
Il Buzzi inaugura le occupazioni

La protesta è partita, autogestione in corso al Dagomari e al Datini

Nel mirino i tagli della riforma Gelmini E anche il preside si mostra comprensivo
FRANCESCA GORI

PRATO. L’autunno caldo delle scuole pratesi è iniziato ieri con le prime autogestioni, quelle del Dagomari e del Datini, e con la prima manifestazione di piazza. Oggi invece è l’ora dell’occupazione. A guidare la rivolta delle scuole superiori, sono insolitamente gli studenti dell’istituto Buzzi. Che invitano tutte le scuole pratesi a seguire il loro esempio e a occupare.
Il suono della campanella, ieri mattina, è stato seguito in quasi tutte le scuole superiori da assemblee infuocate. Perché la riforma Gelmini, agli studenti pratesi, non va proprio giù. Dalle parole, molti studenti sono passati subito ai fatti: al Buzzi, da questa mattina, c’è l’occupazione; al Dagomari e al Datini da ieri, l’autogestione. E anche gli studenti del Gramsci-Keynes stavano già ieri pensando a forme di protesta.
I primi però a incrociare le braccia e a scegliere la forma di protesta studentesca più radicale che c’è, sono gli studenti del Buzzi. «Come studenti di un istituto tecnico - dice Filippo Pelagatti, rappresentante del Buzzi - ci sentiamo chiamati in causa da questa riforma più di altri. Perché verranno tagliate tantissime ore di laboratorio, che per la formazione dei tecnici sono indispensabili». Taglio che ha mandato gli studenti del Buzzi su tutte le furie. «Tant’è che abbiamo deciso di occupare - dice Pelagatti - anche se dobbiamo limitarci ad utilizzare la palestra. Nella scuola infatti ci sono ancora i lavori».
A sentire gli studenti, l’occupazione del Buzzi andrà avanti ad oltranza e nella palestra in tanti ci resteranno anche a dormire. «Almeno - aggiungono - fino a quando anche le altre scuole non avranno fatto lo stesso. Possiamo ottenere qualcosa soltanto se ci facciamo sentire in tanti. E il bello di questa occupazione, è che è stata decisa dagli studenti di destra e di sinistra, senza nessuna divisione politica al nostro interno». Un’occupazione che costringerà gli studenti a rimandare anche le elezioni dei rappresentanti di istituto, in programma per dopodomani.
Ad allontanare il dubbio che l’occupazione e l’autogestione siano soltanto un modo per saltare qualche giorno di scuola, ci hanno pensato gli studenti del Datini che ieri mattina, nel cortile della scuola, avevano montato un impianto con le casse per spiegare ai colleghi perché era stata votata da quasi tutti l’autogestione. «Il problema è che l’università diventerà un lusso, una sorta di scuola privata per ricchi - dice Diego Blasi del comitato studentesco - e il blocco del turn over dei professori provocherà un invecchiamento nel nostro sistema scolastico. Ne va della nostra istruzione, e quindi del futuro dell’Italia».
Se al Dagomari, l’istituto tecnico commerciale confinante con il Datini, non è stata decisa una data per finire l’autogestione, al Datini per ora, gli studenti hanno deciso di interrompere le lezioni per almeno tre giorni.
Tre giorni durante i quali si svolgeranno laboratori di approfondimento sulla riforma, verrà realizzato un cortometraggio ma ci sarà anche un pic nic nel giardino da gustare a suon di musica.
«Facciamo tre giorni di controinformaziona alternativa - dice Vanessa Canu - e soprattutto cercheremo di trattare la riforma analizzandola da tutti i punti di vista».
Un’autogestione che non spaventa il preside Roberto Paganelli. «Gli studenti hanno deciso di utilizzare questi due giorni - dice - per approfondire le tematiche della riforma, soprattutto di quella universitaria che ha messo gli studenti delle quarte e delle quinte in allarme. Come preside non posso appoggiare l’autogestione, ma i ragazzi hanno dimostrato senso di responsabilità».

E nel pomeriggio tutti in piazza delle Carceri
Manifestazione al Castello con duecento studenti dei vari istituti



PRATO. Il tam tam è iniziato ieri mattina nei cortili delle scuole superiori pratesi. E ieri pomeriggio, duecento studenti di tutte le scuole sono scesi in piazza per manifestare contro la riforma Gelmini. Una manifestazione non autorizzata. Tant’è che gli studenti, che avrebbero voluto fare un corteo in centro, si sono limitati ad un sit in in piazza delle Carceri.
Non c’era nemmeno un impianto audio, né un megafono. I rappresentanti delle scuole pratesi che hanno parlato hanno dovuto urlare per farsi sentire.
Ma il messaggio è arrivato forte e chiaro. «Con la riforma Gelmini - hanno detto - le università non avranno più fondi, arriveranno alla privatizzazione e toccherà agli studenti pagare i propri studi. Ma soprattutto, non ci saranno più fondi per la ricerca e conteranno soltanto le lauree conseguite nelle università più costose. Altro che sette in condotta».
Gli slogan dedicata al ministro Maria Grazia Gelmini erano stati affidati tutti agli striscioni.
Tre, appesi alla scalinata del Castello dell’imperatore. Dal pratese “Gelmini ‘un siamo cretini” a “L’oggi e il domani sono nelle nostre mani”, per finire con un più guerrigliero: “Alla tua intolleranza la nostra disobbedienza”.
Colorati, qualcuno con la cresta, qualcun altro con i capelli rasta. Ma anche con le borsette griffate e con il chador in testa. «Una riforma che riduce le scuole a brandelli è una vera follia - dice Lorenzo Chiani del sindacato degli studenti - e questa manifestazione non sarà certo l’unica. Dobbiamo mobilitarci tutti insieme, perché questa riforma penalizza non soltanto il sistema scolastico in sè, ma penalizza il futuro del nostro Paese, lasciando soltanto ai ricchi la possibilità di studiare».
Decisioni, in piazza delle Carceri, non ne sono state prese. Tranne quella di creare una sorta di coordinamento tra le azioni di protesta dei vari istituti, seguendo l’esempio delle scuole fiorentine che da qualche giorno hanno già occupato le aule, oltre ad andare avanti ad oltranza con l protesta.
F.G.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

SCUOLE.....
O C C U P A T E !!!!!!

Anonimo ha detto...

GERMINI RITARATI!!! RAGAZZI OCCUPATE PIù KE POTETE NN SI PUO APPOGGIARE QST RIFORMA CLASSISTA COSI RITORNIAMO A 50 ANNI FA!! FATEVI SENTIRE MANIFESTATE!!!

Anonimo ha detto...

E la paoletta senza consapevolezza(forse) ha spiegato tutto ! grande Paola...(pss...ci vediamo il 4 dicembre a roma;) )
Rò...

Anonimo ha detto...

Ragazzi, le affermazioni di oggi del presidente Berlusconi SONO GRAVISSIME!!! Polizia contro le scuole occupate e gli studenti in lotta: siamo alla vigilia di una dittatura, non sottovalutiamo il problema e continuiamo a manifestare per i nostri diritti. Dobbiamo trovare forme di protesta che possano continuare a oltranza e, sopratutto, chiedere le dimissioni di quella "bamboccia" della Gelmini che davvero è manovrata da potenti e autoritarie braccia.
Forza, non dobbiamo avere paura!
Una docente del Datini

Anonimo ha detto...

E' possibile che vedendo tutti questi disordini berlusconi e la gelmini vogliano andare avanti per la loro strada ben sapendo che la maggior parte degli studenti e dei docenti non è d'accordo?? Stiamo tornando nell'antichità: la cultura per i pochi ricchi! Vergogna..