TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 18 ottobre 2008

Solidarietà. L'outlet delle suore di Iolo.

Ora anche gli angeli vestono Prada? Al di là della cronaca un po' leggera che ne ha fatto il Tirreno, ci sembra che ancora una volta le suore di Iolo abbiano fatto una bella iniziativa. Brave!

mv


L’abito di Prada lo compro dalle suore
All'outlet delle Domenicane vestiti griffati a prezzi stracciati


PRATO. Il sogno di tutte le donne: fare shopping e non sentirsi in colpa. Anzi, comprare abiti e accessori griffati spendendo pochi euro e con il cuor contento di chi ha donato qualcosa agli altri. Succede a Iolo, paese a sud di Prato, dove le suore Domenicane di Santa Maria del Rosario hanno aperto un outlet pieno di abiti griffati. Alcuni scartati da signore che spendono in firme prestigiose e svuotano l’armadio dopo una stagione, altri che arrivano direttamente dai fondi di magazzino dei negozi. Al muro del negozio c’è appeso il poster di Riccardo Scamarcio, agli appendiabiti ci sono vestiti all’ultima moda. Un outlet tanto frequentato da dare lavoro alle donne che vivono dalle suore e che hanno problemi di disagio psichico. Un’intuizione, quella di madre Paola Collotto, la madre superiora delle domenicane, che le pratesi, le fiorentine e le pistoiesi hanno apprezzato parecchio. Perché all’outlet di donne ce ne capitano tante e di ogni tipo: quelle che devono pensare a vestire con pochi euro tutta la famiglia e quelle a caccia di abiti e accessori firmati, alcune sull’ utilitaria, altre sull’auto di lusso, spesso con il sacco degli abiti usati che non hanno più voglia di tenere nell’armadio. E che portano alle suore per essere rimessi in vendita.

Quasi una multinazionale della solidarietà, nata proprio per sostenere i progetti portati avanti dalle suore. Perché a Villa Martelli, la villa che accoglie la comunità delle domenicane, oltre all’outlet c’ è anche un laboratorio artistico, dove, a partire da materiali di scarto, vengono realizzati bijoux, bigliettini d’auguri, decorazioni, bomboniere. E il nome della suora che gestisce il laboratorio e lavora di fantasia, tenendo occupate alcune delle donne che vivono nella comunità è diventato il brand del prodotto: “ Suor Priscilla”. C’è poi un laboratorio di marmellate artigianali aperto proprio dalle donne di Villa Martelli, mentre nella missione delle domenicane in India suor Matilde realizza saponi completamente naturali, a base di curcuma o bucce d’arancia. E anche lei, come la sorella Priscilla, ha voluto dare un marchio ai suoi prodotti che vengono venduti a Prato battezzando la sua linea “ Matty”. «Le persone che soffrono di disagio psichico come le 14 ragazze che vivono qui con noi - spiega madre Paola Collotto - hanno bisogno di sentirsi utili e soprattutto di svolgere lavori che diano loro dignità.
La nostra società tende a scartare le persone che hanno problemi di salute mentale allo stesso modo in cui vengono buttati via gli oggetti vecchi e usati. E invece le donne che lavorano nel negozio e nei laboratori dimostrano che in quegli oggetti dimenticati c’è tanta bellezza. La stessa che c’è nelle persone che hanno problemi di salute mentale». Una bellezza che madre Paola è riuscita a tirar fuori proprio grazie a questa occupazione. Perché le donne di Villa Martelli percepiscono quasi tutte la pensione e quindi all’outlet e nei laboratori lavorano per gli altri, per sostenere i progetti della onlus il “Campo di Booz”: adozioni a distanza di bambini e anziani, sostegno alla missione in India, cinserimento lavorativo delle persone svantaggiate. «Tra le nostre donne c’è anche chi non prende la pensione - aggiunge la madre superiora - e quindi il lavoro di tutte contribuisce a creare quel piccolo stipendio che dà loro dignità». Una dignità fatta di piccole cose. Lo scorso anno grazie a questo lavoro, le donne che vivono nella comunità hanno trascorso le vacanze a Rimini. Solidarietà dignitosa. Così madre Paola Collotto descrive i progetti portati avanti dalle sue sorelle e dalle ragazze che lavorano a Villa Martelli. «Il vecchio concetto di solidarietà, quello di dare ai poveri quello che è in più - spiega - ormai è obsoleto. Chi viene da noi ad acquistare abiti o scarpe, ma anche bigiotteria, saponi e marmellate prende quello che gli piace o che gli serve. E’ vero, in qualche modo dona qualcosa alle nostre attività, ma prima di tutto accontenta sé stesso». Fino a qualche anno fa a comprare gli abiti usati dalle suore ci andavano soltanto i poveri. Ora ci vanno un po’ tutti. Perché agli appendiabiti ci sono microgonne, pantaloni e giacche, camicie, scarpe e borse, cinture e vestiti da bambini. E soprattutto, tante delle cose in vendita sono nuove: abiti che provengono dai fondi dei negozi di Prato e del resto d’Italia. E poi ci sono i vestiti e gli accessori griffati. Basta avere un po’ di pazienza per portare a casa per pochi euro un paio di decolleté e una borsa di Gucci, un giubbotto Barbour, un completo giacca e gonna Prada o una camicia Dolce e Gabbana. E finalmente, fare shopping a cuor leggero, senza sensi di colpa e anzi felici di aver compiuto un gesto d’amore nei confronti di chi ha bisogno.
(17 ottobre 2008)

9 commenti:

Unknown ha detto...

sarei interessata ma non so quando e aperto e il indirizzo mi potete dire per favore se qualcuno lo sa cordiali saluti Mihaela

Anonimo ha detto...

Vorrei sapere se sia possibile effettuare acquisti on line dall'outlet delle suore dominicane...grazie...Eleonora

Anonimo ha detto...

Qualcuno sa i giorni e gli orari di apertura?

Anonimo ha detto...

Salve, qualcuno hai poi scoperto dov'è situato questo outlet? mi sembra molto intressato. Chi sa qualcosa è pregato di informare le altre. GRAZIE GRAZIE GRAZIE

Unknown ha detto...

Salve,
mi dispiace che abbiate ritenuto il mio articolo "un po' leggero", l'intenzione non era certo quella.
Comunque, l'outlet si trova a Iolo, in via Longabarda, ed è aperto il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30. Il giovedì mattina, le sorrelle con le ragazze del progetto sono al mercato di Iolo.

Anonimo ha detto...

Stamani è sabato e sto avendo (non sembra detto bene ma l'espressione rende il giusto significato) un po' di tempo per riordinare la posta elettronica, e mi sto leggendo alcuni interventi di MV che avevo lasciato indietro.
La media dei commenti sugli interventi di MV sarà di 0,1 circa ... (uno ogni dieci), qui ne ho trovati 5 e allora non ho resistito: i commenti sono indice di partecipazione, e trovare il record dei commenti sulla proposta di acquisto di prodotti griffati a prezzi stracciati mi lascia perplesso.
Va bene che così si evita di arricchire le multinazionali della moda, che spesso utilizzano lavoro moralmente sporco, va bene che i profitti vanno in direzione della solidarietà, ma cerchiamo, soprattutto signore e signorine, di staccarci un po' dall'identità di consumatori, docili strumenti del sistema per far "crescere" l'economia, misurata sul PIL e non sul benessere reale.
Proprio sul messaggio di novità sul blog di ieri c'era il colegamento a un intervento di analisi sulle problematiche di crescita e decrescita: invito a leggerlo chi non l'avesse fatto.
Simone Puggelli

Anonimo ha detto...

salve vorrei sapere indirizzo preciso x venire da voi

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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