TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 25 novembre 2008

Attenzione. Lettera aperta di Municipio Verde alla Sinistra

Quella che segue è la risposta ponderata e amichevole di MV all'appello dei dirigenti della sinistra pratese e sottoscritto da molti compagni e amici che vi si riconoscono.
Il documento a cui si fa riferimento è leggibile su MV a questo link:
Ricordiamo, per chiarezza, che dove nella nostra lettera si parla di sinistra, si esclude da questa definizione il PD. Ciò serve a chiarire meglio quale sia la nostra idea di sinistra.
Leggeremo questo testo all'assemblea di MV del 4 dicembre e approfittiamo dell'occasione per rinnovare a tutti il nostro invito a partecipare e ad intervenire.
mv




Non chi dice "sinistra, sinistra,..." ma chi propone cose di sinistra chiare, dirette e concrete.



Cari amiche e amici firmatari dell'appello per la sinistra,
cari compagni coordinatori dei gruppi politici rappresentati,


vi scriviamo questa lettera aperta, in risposta alla vostra richiesta di sottoscrivere e di far sottoscrivere il documento da voi prodotto.
Abbiamo letto con molta attenzione e con il dovuto rispetto, le vostre parole e abbiamo apprezzato la volontà di intraprendere un cammino comune, anche oltre la scadenza delle amministrative, cosa che nei fatti era tutt'altro che scontata, sia per la devastante batosta elettorale che abbiamo subito insieme lo scorso Aprile, sia per i processi di disgregazione e di destrutturazione subiti dai partiti dell'Arcobaleno, subito dopo la sconfitta.
Non ci piace perdere tempo, nè farlo perdere agli altri con inutili ripetizioni di analisi che fino allo sfinimento descrivono la gravità della situazione economica del nostro paese e la palese distruttività della politica della destra al governo.
Passiamo quindi a vedere ciò che non ci permette di farci parte attiva del vostro progetto e non le mille cose che indiscutibilmente ci uniscono e ci danno quella rassicurante sensazione dell'esistenza di un linguaggio e di un idealità comune che mai nessuna strategia politica potrà spazzare via.
La prima cosa che ci preme sottolineare è che la visione da voi espressa nel documento, lascia alla questione ambientale un posto relativo, ponendola in sottordine rispetto alla crisi economica e senza trovare fra le due cose alcun rapporto nè nelle cause che le crisi hanno prodotto, nè nelle possibili soluzioni che un approccio ecologico all'economia potrebbe portare. Anche a livello locale.
Citiamo prima di tutto le scelte energetiche verso le rinnovabili, lo smaltimento differenziato dei rifiuti e la bioedilizia, che possono diventare i punti centrali di una rivoluzione urbana, indirizzata alla ricerca prioritaria della salute come bene primario da difendere ma anche come fonte di lavoro e occasione di uscire da un sistema produttivo bloccato nel suo inarrestabile declino.
Sul piano economico non ci si può fermare alle solite risposte (o non risposte) che fanno affidamento solo sugli ammortizzatori per questa o quella categoria e non affermano niente di innovativo.
Ci permettiamo invece di far presente che esistono piccole ma efficaci soluzioni cooperative che potrebbero dare forza e concretezza ad un'azione polica di "sinistra" a livello locale attraverso la promozione di filiere corte dei prodotti e delle merci, l'istituzione di una moneta locale "tipo scec", in funzione in alcune realtà territoriali, e la promozione e diffusione dei gruppi di acquisto solidale, esistenti già a Prato, che da gruppo pionieristico potrebbero trasformarsi in diffuso sostegno a chi deve risparmiare e a chi cerca garanzie di qualità nei cibi e in altri prodotti di necessità.
Sappiamo già che la vostra risposta è che "non è ancora il momento di parlarne perchè ci troviamo in una fase precedente a quella della programmazione" e che "dovremmo noi farci promotori di queste proposte all'interno dello schieramento".

Ma la nostra idea è che non serve unirsi su concetti generali, condivisibili sì ma aperti a mille interpretazioni di politica tradizionale e che portano a una triste replica di atteggiamenti politici deprecabili di ripiegamento su posizioni di realpolitik e a passaggi compromissori assolutamente inspiegabili agli elettori.

Pertanto continuiamo il nostro commento sullo stesso piano con cui lo abbiamo iniziato e vi chiediamo cosa stia dietro alle vostre giuste affermazioni sulla città accogliente e sui lavoratori stranieri. o meglio cosa stia davanti ad esse. Cioè cosa si intenda fare realmente per affrontare un nodo sociale che l'attuale governo della città ha contribuito a peggiorare e a rendere inestricabile fino a rimanerne strozzato.

Si vuole continuare la stessa politica della giunta uscente e dell'assessorato alla comunità multietnica?
Quello che noi proponiamo è di coinvolgere un esercito. Un esercito di operatori sociali, anche in divisa, non ci fa scandalo, purchè disarmati, che facciano i facilitatori, i mediatori culturali, gli insegnanti, i trainers di un'azione di inclusione democratica reale. Vogliamo una totale discontinuità con il passato e la certezza che si percorrerà una strada di valorizzazione della presenza cinese e della multietnicità della città, promuovendo e sostenendo le culture "altre" e considerandole un bene comune da far fruttare.
Vorremmo che l'exBanci diventasse la sede per un centro studi sulla Cina e sulle tante etnie che ospitiamo, così come si fa in Europa, trovando così uno scopo e un senso a quella struttura che abbia a che fare con la realtà economica.
Vorremmo che finisse il paternalismo provinciale addolcito da un buonismo annacquato, lontano anni luce da una logica basata sui diritti, che non è nè buona, nè cattiva: è giusta.
Vorremmo la valorizzazione di feste ed espressioni culturali, come il capodanno cinese, e la sua inclusione in un progetto di rilancio turistico.

Affermazioni generiche non servono a niente e sono la replica di altrettanto generiche affermazioni proferite in altri momenti e in altre situazioni. Non servono neppure a dirsi di sinistra se tendono semplicemente a perpetuare un sistema di potere che ha portato la comunità allo scontento diffuso e al diffondersi di un già radicato razzismo.

Anche sull'urbanistica cari compagni non si capisce cosa si voglia fare e come la si pensi. Non si capisce che giudizio si dà sugli ultimi cinque anni di politica del territorio e dell'ambiente.

Cosa pensate dei progetti che gravano sulla città, tutti promossi dai privati e messi insieme in modo fittizio, buttandoli sul piano strutturale come un carico sulla soma di un mulo? Voi mettete l'accento, stranamente l'unico accenno concreto ad una soluzione, sull'edilizia agevolata e popolare. Giusto, perchè si mira a proteggere i ceti deboli. Ma perchè continuare a consumare territorio se questo porta certamente ad un peggioramento della qualità della vita, della serenità psichica e della fruizione di spazi e servizi?

Non è forse meglio cercare di lavorare alla creazione di soluzioni diverse basate sul reccupero dell'esistente, migliorandolo e dimensionandolo in modo maggiormente sostenibile?

Resta la questione delle frazioni, del rapporto con Firenze, delle ipotesi di area metropolitana e delle conseguenze che ricadono su Prato in seguito all'applicazione di questa idea.
Una metropoli che viene tirata in ballo soltanto quando si deve assolvere alla funzione del dormitorio oppure ospitare la più impattante e dequalificante struttura logistica.
E qui entra in ballo la questione delle alleanze, dei compagni di viaggio, indispensabili per ottenere un risultato accettabile nello scontro elettorale, senza ridurre la nostra partecipazione ad una mera testimonianza di minoritario dissenso.
Noi, come avete capito da tempo non possiamo collaborare ad un progetto politico che preveda l'alleanza con il Partito Democratico.
E il vostro documento ci fa capire che questo è il percorso da voi ipotizzato, anche se immaginiamo, a delle condizioni. Per esempio le primarie di coalizione.
Noi invece vi proponiamo di percorrere un'altra strada. Quella di mobilitare le molte forze sane della città in un progetto civico, di sinistra di fatto, che si apra al contributo dei tanti tavoli di studio e di iniziativa e incorpori i sentimenti democratici di chi crede nella partecipazione, quella vera, e nella gestione dal basso dei Beni comuni, contro la privatizzazione dell'acqua, del ciclo dello smaltimento dei rifiuti, della scuola e dei beni ambientali e culturali.
Vi proponiamo di porre la nostra e vostra forza in alternativa a quella conservatrice e moderata del PD che tanto danno ha procurato e procura alla città con la sua amministrazione degli interessi privatistici ed egoisti delle categorie forti.
Non siamo entrati nel merito di numerosi e importanti temi che confermerebbero drammmaticamente la lontananza del nostro "sentire" politico con quello del partito democratico e contiamo di poterlo fare in seguito con chi lo vorrà.
Porteremo avanti questa ipotesi politica fino a quando non ci verrà risposto di no dagli interlocutori che stiamo contattando. Fino a quel momento continueremo a sognare il movimento dei molti cuori per cui lavoriamo da due anni.
Se i comitati, gli ambientalisti, i compagni di sinistra ci diranno che è un sogno solo nostro, allora ci ritireremo in buon ordine e lasceremo che le cose vadano in altro modo. Viceversa siamo qui per servirvi.



A nome e per conto del Verde Municipio


Riccardo Buonaiuti
Lanfranco Nosi

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