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La mer, la fin...

mercoledì 26 novembre 2008

Prato. Quando, ancora, il lavoro fa male...

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da il Tirreno del 26/11/08
Testa nella pressa, operaio in fin di vita

Vaiano: trovato a terra dai compagni di lavoro, ha solo diciotto anni
Tragedia in un’azienda che produce cuscini Ancora incerta la dinamica: Michele era solo e nessuno dei colleghi ha visto l’incidente
PAOLO NENCIONI

PRATO. Il cuscino in poliuretano macchiato di sangue sul pavimento della fabbrica è tutto ciò che resta della tragedia silenziosa accaduta ieri pomeriggio nella zona industriale di Vaiano, dove un operaio diciottenne, Michele Matera, residente a Montale, è stato trovato in fin di vita dai compagni di lavoro della “Green Foam” accanto al macchinario per la produzione di cuscini.
Michele, nipote del titolare dell’azienda, aveva una profonda ferita alla testa e ha subito perso conoscenza, ma nessuno, stando alle prime testimonianze raccolte sul posto, ha visto come è accaduto l’incidente.
Tra i primi a soccorrerlo è corso l’amministratore della ditta, che ha sede in un grande capannone di via degli Stampatori, insieme al figlio e a un altro operaio. Dalla vicina sede della Misericordia si è mossa l’ambulanza, mentre da Firenze si alzava in volo l’elicottero della Regione, che pochi minuti dopo è atterrato al campo sportivo di Vaiano, ha prelevato il ferito e l’ha trasportato all’ospedale di Careggi. I familiari di Michele, avvertiti dal titolare dell’azienda, sono corsi al capezzale del ragazzo ma i medici non hanno dato loro quasi nessuna speranza: troppo profonda la ferita alla testa, troppo gravi le conseguenze sul cervello.
Nel frattempo alla Green Foam di Vaiano, un’azienda che ha iniziato l’attività solo da poco, sono arrivati i carabinieri e gli ispettori del Dipartimento di prevenzione dell’Asl, che hanno parlato a lungo con l’amministratore dell’azienda, Marco Nesi, e con le altre persone presenti al momento dell’incidente.
La scena della tragedia è vagamente surreale: un grande capannone quasi completamente vuoto; sulla destra rispetto all’ingresso c’è un macchinario lungo una ventina di metri che serve a confezionare i cuscini. Un braccio meccanico spruzza la soluzione di poliuretano nelle forme in acciaio che poi si chiudono a pressione. Questo avviene in un’area chiusa da una grata metallica, poi le presse scorrono sul nastro, si aprono e l’operaio estrae la forma di poliuretano. Michele Matera era da solo e stava compiendo proprio questa operazione quando è accaduto l’incidente. Un’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che la pressa si sia richiusa intrappolando la testa del diciottenne. Bisognerà dunque verificare se ci sono dei sistemi di sicurezza che bloccano il macchinario quando l’ingranaggio incontra una resistenza o quando si rileva un’intrusione non prevista. Gli altri operai della ditta assicurano che l’apertura e la chiusura delle presse è molto lenta. Stando alla loro versione, è quasi impossibile rimanerci intrappolati, a meno che non si venga colti da malore.
Sono tutte congetture che poco interessano in queste ore a Luciano e Sabrina, i genitori di Michele, che sperano in un miracolo all’ospedale di Careggi, dove nel pomeriggio è arrivato anche l’ingegner Alfredo Zallocco del Dipartimento di prevenzione dell’Asl.
I Matera hanno altri due figli oltre al diciottenne e vivono a Tobbiana, frazione di Montale, in via Fratelli Cervi, dove Michele gioca nella squadra di calcio del Gs Tobbiana, nel campionato di Eccellenza Uisp.

Inail, ma diminuisce il numero degli infortuni
Morti bianche in crescita
PRATO. Meno infortuni sul lavoro ma più morti bianche quest’anno in Toscana. Secondo le proiezioni dell’Inail regionale, comparando i periodi gennaio-settembre 2007 e 2008, gli incidenti sul lavoro sono diminuiti del 4% ma le vittime sono aumentate circa del 10%: erano 53 nei primi nove mesi dello scorso anno, sono 59 quelle denunciate nello stesso periodo di quest’anno. Dal bilancio sono esclusi i tre operai morti il 2 ottobre a Barberino e il ferroviere ucciso lo stesso giorno da un carrello in movimento a Castello. «Il settore più a rischio - ha spiegato Aniello Spina, direttore regionale Inail - rimane quello dell’edilizia». I lavoratori extracomunitari irregolari e quelli assunti a tempo determinato rimangono i più esposti. Il 14,4% degli infortuni e l’11,9% di quelli mortali, nel 2007, sono stati a carico di stranieri.

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