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La mer, la fin...

martedì 25 novembre 2008

Scuola. La Regione contro la legge133.


Dal sito della Regione Toscana

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Scuola: Toscana, nostre critiche colgono nel segno

La battaglia della Regione Toscana contro la legge 133, che contiene le disposizioni del ministro dell'Istruzione Gelmini sulla scuola, sta dando i suoi frutti. "La risposta indiretta a chi accusa la Regione di aver assunto sulla scuola una posizione strumentale viene dal Parlamento, dove la VII commissione cultura, scienza, istruzione della Camera dei deputati e' al lavoro sulla bozza di parere al piano programmatico, vale a dire lo strumento attuativo della legge 133". A spiegare questo importante passaggio e' l'assessore all'istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, che si appresta ad incontrare il ministro, nel corso dell'incontro programmato a Roma per giovedi' 27 novembre, insieme alle altre Regioni. "La conferma della correttezza delle nostre posizioni - spiega Simoncini - viene proprio dalle osservazioni riportate nella bozza di parere presentato dalla presidente Valentina Aprea. Pur essendo un documento predisposto da un importante esponente della maggioranza, ed in un quadro che non e' condivisibile, siamo di fronte ad affermazioni che sostanzialmente confermano le ragioni delle nostre preoccupazioni e di molti degli aspetti sollevati dalla Regione Toscana. E' un riconoscimento implicito della fondatezza delle nostre critiche. Un riconoscimento era gia' in parte avvenuto dalla marcia indietro del governo sull'articolo 3 del decreto154, quello che aveva previsto il commissariamento delle regioni inadempienti e sul quale avevamo fatto ricorso alla Corte costituzionale".

Fra i punti del parere che danno sostanzialmente ragione alla Toscana, l'assessore rileva la parte in cui si ribadisce che per la scuola dell'infanzia la modalita' prevalente del tempo scuola deve essere di 40 ore condue insegnanti, seguito dalla specificazione sul maestro unico, che potra' essere attivato si', ma solo su richiesta delle famiglie e dovra' comunque garantire la presenza di insegnanti ad hoc per inglese diversamente da quanto previsto dal ministro che vuole generalizzare il tempo scuola a 24 ore settimanalicol maestro unico, prevedendo l'espulsione dalla scuola di circa 12 mila insegnanti di inglese in tre anni; anche sul tempo prolungato alle medie si condiziona il parere al fatto che esso sia ridotto solo in assenza di richiesta delle famiglie. Ancora aperture si registrano sul fronte del numero degli alunni per classe e del rapporto fra insegnanti e alunni disabili. "Si tratta di considerazioni - afferma Simoncini - che ci confermano la convinzione di chiedere con grande forza di fermare le macchine del decreto Gelmini e dell'apertura diun tavolo di confronto fra il governo, le Regioni e il mondo della scuola per affrontare con serieta' e responsabilita' una fase di rilancio della scuola pubblica nel nostro Paese. Rilancio che richiede necessariamente un ritorno indietro sull'ipotesi di pesanti tagli agli stanziamenti sulla scuola previsti dal governo nazionale. E' questa la posizione che portero' giovedi' all'incontro con il ministro".

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