TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 1 novembre 2008

Oltre l'illusione. Torna il mago nero.


Buona festa dei Santi a tutti i lettori e agli amici e compagni di MV.

E ora invece leggetevi questo diavoletto che torna a parlare del suo compare Berlusconi, ma soprattutto della legge Gelmini! Benedice il maestro unico (miglior controllo sociale) e il ritorno dell'ordine. E ovviamente i "grembiulini"!

Datevi un pizzicotto, siete svegli è tutto vero! MV



Da "La Stampa"
31/10/2008

"Berlusconi? Può attuare il mio piano"

Bufera per frasi di Gelli, il Pd insorge
L'ex capo della loggia P2: «Bene il decreto della Gelmini, rimetterà ordine nella scuola». Finocchiaro: «Ora il premier prenda le distanze»


FIRENZE
Lunedì prossimo la prima puntata di "Venerabile Italia", in onda su Odeon Tv, e Licio Gelli sale in cattedra. Il Gran Maestro della Loggia P2, alla conferenza stampa di presentazione della trasmissione, parla di scuola e magistratura, di governo e del Piano di Rinascita democratica. Gelli come una star televisiva? Immediata e puntuale scoppia la polemica. A dar fuoco alle polveri, è il Venerabile, che da Firenze da il suo giudizio sui temi di attualità. E non solo. «In linea di massima sono d'accordo con la riforma Gelmini perchè ripristina un pò di ordine». Secondo Gelli, «il maestro unico è molto importante perchè, quando c'era, conosceva l'alunno» e poi «il tema dell'abbigliamento è importante perchè l'ombelico di fuori non dovrebbe essere consentito». Quanto alle manifestazioni studentesche, «non ci dovrebbero essere: gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare, bisognerebbe proteggere chi vuole studiare - sostiene Gelli - Nelle piazze non si studia: se viene garantita la libertà di scioperare, dovrebbe essere tutelato anche chi vuole studiare, e molti in piazza non ne hanno voglia» e «dovrebbe essere proibito portare i bambini in piazza perchè così non crescono educati».

Dalla scuola al Piano di Rinascita Democratica della P2: «L'unico che può andare avanti è Berlusconi - sostiene l'ex Venerabile - non perchè era iscritto alla P2 ma perchè ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perchè usa poco la maggioranza parlamentare. Avevo molta fiducia in Fini - aggiunge Gelli - perchè aveva avuto un grande maestro, Giorgio Almirante. Oggi non sono più dello stesso avviso, perchè ha cambiato». Comunque, «tutti si sono abbeverati al Piano di rinascita democratica, tutti ne hanno preso spunto. Mi dovrebbero pagare i diritti, ma non fu possibile depositarli alla Siae...» ha ironizzato. Quanto alla politica attuale, «i partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perchè la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perchè non ha una struttura partitica», è il pensiero di Licio Gelli. «Ci sono provvedimenti che non vengono presi - accusa Gelli- perchè sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perchè al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai».Sul fronte terrorismo, Gelli sostiene che «se tornassero le Br ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perchè le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c'è nel Paese». Quanto ai poteri forti, «se oggi in Italia c'è un potere forte, costituzionale, è la magistratura, perchè quando sbaglia non è previsto risarcimento del danno - denuncia l'ex Venerabile della P2 - In Italia poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chiedere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato. La massoneria dovrebbe prendere dallo Stato non il segreto ma la riservatezza. La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l'attenzione da altre questioni». Il centrosinistra grida allo scandalo. «Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che in vada in onda l'autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica», afferma la parlamentare del Pd e vice presidente della Camera, Rosy Bindi. «Non abbiamo mai avuto dubbi su chi era davvero Berlusconi - aggiunge la Bindi - e sulla sua iscrizione alla P2. Anna Finocchiaro trova «sconcertante che un personaggio come Licio Gelli diventi una sorta di star televisiva e che una rete privata presenti in pompa magna un tal avvenimento. Non si tratta di volontà di censura ma di difesa della legalità e della democrazia italiana», dice la presidente del gruppo del Pd al Senato. «Detto questo -aggiunge- trovo altrettanto sconcertante che dal Popolo delle Libertà non giunga una parola a commento delle dichiarazioni di Gelli che, tra le tante cose gravi dette, indica nell'attuale capo del Governo l'unico erede del "Piano di rinascita democratica"». Il Pd attacca: «È gravissimo che un personaggio come Gelli possa nuovamente parlare in pubblico di questioni così importanti per la vita del nostro Paese. Ma è altrettanto grave che dal Popolo delle Libertà non giunga un commento o una voce a prender le distanze».«Ma possibile che Berlusconi non senta nessun imbarazzo? Viene quasi il sospetto che questo silenzio sia una sorta di assenso alle farneticanti teorizzazioni del capo della P2. Mi auguro che arrivi al più presto una presa di distanza da parte del Cavaliere e dei suoi portavoce. L'Italia - conclude Finocchiaro - ha bisogno di trasparenza, legalitàe rispetto della democrazia e non certo di nuovi veleni». Per il senatore del Pd Vincenzo Vita «il ritorno sulla scena politica e televisiva persino di Licio Gelli è la tragica conferma di quello tanti da tempo supponevano, ovvero l'incredibile successo che ha avuto l'eversivo piano di tanti anni fa».Per il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, «si vuole sdoganare persino l'eversione, è una vergogna nazionale. Non c'è da stupirsi per le parole di Licio Gelli sulla possibilità che Berlusconi porti avanti il suo piano di rinascita democratica. È dall'inizio della legislatura che sosteniamo questa tesi. Il programma di governo di Berlusconi e il piano di Gelli sono la stessa cosa». «È normale -prosegue Donadi- che Gelli lodi il suo vecchio discepolo Berlusconi e che gioisca nel vedere realizzato il suo torbido piano. Sarebbe da stupirsi del contrario. Nonostante questo la presenza di Gelli in televisione e le sue parole dovrebbero provocare un moto d'indignazione in ogni sincero democratico di questo Paese. Berlusconi e la sua maggioranza -conclude il capogruppo Idv- si esprimano con chiarezza su questa vicenda gravissima, che è un vero schiaffo alla nostra storia ed alle nostre istituzioni. Sinora il loro silenzio è sconcertante di fronte al riemergere di un passato antidemocratico».Per il Pdl replica Osvaldo Napoli, vicecapogruppo alla Camera. «Il sostegno di Licio Gelli al Governo non è stato da nessuno richiesto. È evidente che un personaggio come il piduista Licio Gelli, screditato quanto basta, sa benissimo che un suo apprezzamento si traduce subito in veleno per lo sfortunato destinatario che lo riceve. Lo strepito che qualcuno sta facendo intorno alle sue parole mi sembra perciò il frutto di assoluta malafede. Anzi -osserva Napoli- mi spinge a chiedermi: ma Gelli per conto di chi parla e di chi lavora? Sicuramente non parla e non lavora per il governo. Le sue parole e la vicenda del suo possibile ritorno in Tv sono circostanze davvero inquietanti sulle quali sarebbe bene che si facesse un pò di luce. Chi gli dà credito lo fa per pescare nel torbido».

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