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La mer, la fin...

lunedì 2 marzo 2009

Prato. La Sinistra: no alla strumentalizzazione dell'immigrato

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. MV

No alla strumentalizzazione dell’immigrato
“La Sinistra” pratese contro gli attacchi di Gasparri dopo la manifestazione di sabato

Prato, 2 marzo 2009 – Altro che soluzioni studiate dal Governo per dare risposte alla città in crisi. Le parole del presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, all’indomani della manifestazione di sabato scorso, suonano per “La Sinistra” come l’esempio di “una volgare strumentalizzazione politica che non tiene conto dei reali problemi della città, alla luce delle richieste dei lavoratori e delle categorie economiche, ma cade ancora una volta nello stereotipo abusato di imputare le radici della crisi al ‘capro espiatorio’ dello straniero irregolare e senza permesso di soggiorno”.

Non va proprio giù a “La Sinistra” l’uscita di Gasparri contro l’illegalità cinese “da cui bisogna liberare Prato”, cui fanno seguito la richiesta di interventi urgenti e l’invio dei militari sul territorio pratese.

“Forse – fanno notare da “La Sinistra” pratese - dobbiamo ricordare al Governo che è proprio la normativa vigente sull’immigrazione, con le maglie della burocrazia sempre più rigide e lente nel rinnovo dei permessi di soggiorno, a mettere il lavoratore in condizioni di rimanere con lo status di irregolarità. E poi comunque l’illegalità non si combatte solo con le politiche sulla sicurezza: la globalizzazione ci impone di guardare oltre i nostri confini. Prato come città nel mondo, una realtà cosmopolita che deve fare dell’integrazione una risorsa per il suo sviluppo”.

Negli ambienti de “La Sinistra” c’è dunque preoccupazione per la lettura politica che in questi giorni è stata data all’iniziativa di mobilitazione di sabato scorso. “L’ennesima stoccata contro l’immigrazione cinese non è certo la risposta che ci si aspettava a sostegno dei lavoratori pratesi. L’ultima cosa che serve a questa città una propaganda scadente e gratuita di chiaro colore razzista”.

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