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La mer, la fin...

domenica 12 ottobre 2008

Politica. Gli ambientalisti dell'invece

Da l'Unità 11.10.08
Gli ambientalisti dell'invece. Questa è bella, non l'avevamo mai sentita.
Purtroppo questo modo di fare politica è proprio ciò che all'ultimo congresso abbiamo cercato di scongiurare.
Ma come si può vedere non ci siamo riusciti e la presidente nazionale , il 25 sarà in piazza con il PD.
mv
Francescato: «C’è un’emergenza democratica, ci saremo oggi e con il Pd»
Simone Collini

Grazia Francescato sarà alla manifestazione di oggi, ma anche a quella del Pd del 25: «Dobbiamo dare una risposta alla paura che si sta insinuando nel paese e il primo modo per farlo è essere in piazza e dire che un altro futuro è possibile».
La portavoce dei Verdi non firmerà invece per il referendum sul Lodo Alfano: «Quella legge è una vergogna nazionale, ma ho delle perplessità sia sullo strumento che su certe modalità con cui Di Pietro fa opposizione». Quanto alle europee, se le si chiede qual è la condizione irrinunciabile, la risposta non è la presenza sulle schede elettorali del simbolo del Sole che ride, ma che gli eletti vadano nella famiglia dei Verdi.
Basta una manifestazione per dare una risposta alla paura che la destra cavalca?
«È un primo passo, che dobbiamo compiere mettendo insieme alla protesta le nostre proposte. Ci hanno attaccato addosso l’etichetta del “no”. Ora dobbiamo mettercene un’altra, quella dell’“invece”».
Qualche esempio concreto?
«Una lotta sul lavoro che metta insieme economia ed ecologia, un no al nucleare che si accompagni a un sì alle fonti rinnovabili, la battaglia per i beni comuni, in particolare sull’acqua, visto che le privatizzazioni portano a un aumento delle tariffe e non garantiscono la qualità dei servizi».
Come pensate di farlo, visto che non siete in Parlamento.
«Non va sottovalutata la battaglia che possiamo fare a livello locale».
I Verdi saranno in piazza con la sinistra ma anche con il Pd, però le due manifestazioni non hanno piattaforme proprio identiche...
«Noi manifesteremo oggi contro il governo perché c’è un’emergenza democratica impressionante. Basti pensare alla legge elettorale per le europee proposta dal centrodestra che impedisce ai cittadini di scegliere e colpisce la biodiversità politica con una soglia di sbarramento del 5%. Ma noi vogliamo anche ricostruire il tessuto lacerato dei rapporti nel centrosinistra. E il 25 saremo in piazza con dei gazebo sul no al nucleare e in difesa dei beni comuni. Dobbiamo riannodare un dialogo col popolo del Pd, nel quale sono convinta che ci siano persone che vogliono vedere un’opposizione molto più netta».
Firmerà anche per il referendum sul Lodo Alfano?
«No, non firmerò. Il coordinamento dei Verdi ha discusso a lungo la questione e si è deciso di lasciare libertà sui territori. Molti dei nostri stanno raccogliendo le firme ed è evidente che siamo contro una legge che è una vergogna nazionale. Però ci sono anche perplessità sullo strumento referendario, che può rivelarsi un boomerang, e su certe modalità con cui Di Pietro fa opposizione».
Pdci e Rifondazione hanno iniziato a discutere di come andare alle europee, voi?«Stiamo valutando due opzioni: andare da soli o vedere se ci sono possibilità di alleanze».Con gli ex alleati dell’Arcobaleno o anche con il Pd?
«Bisogna vedere il cantiere della sinistra come si svilupperà.Per ora c’è uno stallo. Col Pd sicuramente dobbiamo riannodare un dialogo. Comunque bisogna aspettare che nel partito emerga una posizione maggioritaria».
La presenza del vostro simbolo sulla scheda elettorale è un paletto irrinunciabile?
«Quello che per noi è importante è che gli eletti vadano nei Verdi europei. Stiamo facendo una battaglia comune in tutta Europa, non possiamo che andare in quella famiglia».

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