Dispiace che il Corriere fiorentino, da cui è tratto l'articolo, abbia sbagliato così clamorosamente il titolo. La nomade è stata assolta quindi non si può dire che tentò di rubare il piccolo. Invece il Cioni rischia mezzo anno.
mv
Nomade tentò di rapire un bimbo
Il pm chiede la condanna di Cioni
L'assessore è imputato per rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio in merito al caso della rom accusata di aver cercato di rapire un bambino in via Calzaiuoli nel 2005.
Cioni: «Ho agito nell'interesse esclusivo della città»
ASSOLUZIONE PER LA NOMADE. Chiesta invece l’assoluzione per la nomade, per carenza di prove sul mancato rapimento, e per la vicecomandante della polizia municipale, Patrizia Verrusio, accusata in concorso con l’assessore dello stesso reato. La vicenda risale al 25 ottobre 2005 quando la madre del piccolo, col marito e il figlio in vacanza a Firenze, denunciò ai carabinieri un tentativo di sequestro del bambino da parte di due donne nomadi nella centrale via Calzaioli, uno delle quali fu poi bloccata in piazza Signoria. La madre sostenne anche di aver chiesto aiuto ad agenti della polizia municipale che però non sarebbero intervenuti. In una relazione presentata due giorni dopo dagli stessi vigili l’episodio del mancato intervento venne però ridimensionato: secondo gli agenti la donna si sarebbe loro rivolta per un tentativo di furto del braccialetto del piccolo.
LA MOTIVAZIONE DELLA RICHIESTA. Il pm Turco ha chiesto la condanna di Cioni per aver diffuso quella relazione della polizia municipale agli organi di informazione prima che fosse consegnata all’autorità giudiziaria. Inoltre, secondo il pm, l'indagine sarebbe stata compromessa proprio dalle rivelazioni e dal clamore mediatico che ci fu intorno alla vicenda. Ai vigili ha contestato invece, di aver redatto una falsa relazione sulla vicenda, calunniato la donna e non aver comunicato subito all’autorità giudiziaria la notizia del tentato sequestro riferita dalla madre. Il 23 gennaio 2009 le arringhe dei difensori.
LA REPLICA DELL'ASSESSORE. «Apprezzo la richiesta del pubblico ministero dalla quale si evince che il 25 ottobre 2005 a Firenze nessuno abbia tentato di rapire un bambino. E sono altrettanto felice che un innocente non sia in galera». È il commento dell’assessore Graziano Cioni, riportato in una nota, al termine dell’udienza. «Ho agito nell’esclusivo interesse della città - ha aggiunto Cioni - nell’ambito delle prerogative che mi dà la legge e che mi impone un dovere di vigilanza sul Corpo di Polizia Municipale. Ritengo che la richiesta di condanna sia totalmente infondata in quanto mi sono limitato a diffondere le risultanze di un’indagine amministrativa tendente ad accertare eventuali responsabilità disciplinari a carico di appartenenti al Corpo. Resto comunque pienamente fiducioso che alla fine il tribunale riconoscerà la verità dei fatti e la totale correttezza della mia azione».
17 ottobre 2008
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