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La mer, la fin...

sabato 28 febbraio 2009

Archeoambiente. Presi per la Kylix


Grazie alla "magnanimità" della Soprintendenza per i Beni Artistici della Toscana, la famosa kilyx rinvenuta a Gonfienti potrebbe - il condizionale in questi casi è d'obbligo, ovviamente - essere riportata "temporaneamente" a Prato, in "occasione di un evento importante".
Così ci racconta l'assessore Mazzoni, rispondendo ad una interrogazione del consigliere Taiti, che sorprendentemente si dichiara pure "soddisfatto" (da rimanerci allibiti).
Già una cosa del genere dovrebbe far salire il sangue a chiunque abbia a cuore il destino dei reperti rinvenuti a Gonfienti e del sito archeologico, perché rimane perlomeno ridicola la motivazione per cui si sta aspettando l'individuazione di una "sede definitiva". Vogliamo aspettare un altro po' a realizzarla? Vogliamo aspettare che finiscano i lavori infiniti del Museo Civico? Ma una collocazione altrettanto sicura, ma temporanea, a Prato era proprio impossibile trovarla?
Ma il culmine Mazzoni lo raggiunge sullo stato di abbandono degli scavi e del sito archeologico: il Comune si "impegnerà a verificare la possibilità di sostenere un intervento di ripulitura in tempi brevi". Orbene, sono mesi che il sito archeologico versa in situazioni disastrose, sono state fatte più volte delle segnalazioni... E il Comune, nella persona dell'assessore alla Cultura, verifica oggi se è possibile intervenire.
Ma veramente volete prenderci per il naso???

MV

dall'Ufficio Stampa del Comune di Prato

La famosa 'kylix' attributa al pittore greco Douris, rinvenuta nel sito archeologico di Gonfienti e ora custodita nella cassaforte del museo archeologico di via della Colonna a Firenze, potrebbe essere esposta temporaneamente nella nostra città in occasione di un evento importante. La Soprintendenza per i beni artistici della Toscana ha, infatti, espresso la propria disponibilità a esporre il prezioso reperto prima ancora che venga individuata la sua collocazione definitiva in una sede di massima sicurezza. A comunicare la novità è stato l'assessore alla Cultura, Andrea Mazzoni, rispondendo ad una interrogazione di Massimo Taiti, capogruppo dell'omonima lista civica in consiglio comunale, che aveva chiesto quali iniziative il Comune pensava di prendere 'per riportare a Prato e mettere a disposizione del pubblico la Kylix di Douris'.
Mazzoni ha risposto anche alla richiesta di Taiti di conoscere le ragioni del 'degrado e dell'abbandono' dell'area di Gonfienti, spiegando che il mancato intervento di ripulitura e sistemazione dell'area, di competenza della Soprintendenza, 'è interamente dovuto alla ristrettezza dei fondi a disposizione'. 'Se le risorse della Soprintendenza - ha riferito Mazzoni - erano già ridotte in passato, nell'ultimo anno hanno subito ulteriori drastiche contrazioni a seguito dei tagli ministeriali'. Il Comune si impegnerà, comunque, a verificare la possibilità di sostenere un intervento di ripulitura in tempi brevi.
Resta inalterata - ha assicurato l'assessore - la volontà dell'amministrazione di progettare le visite degli studenti ma solo se la Soprintendenza potrà garantire l'apertura regolare degli spazi del Molino di Gonfienti, dove sono conservati i reperti e dove i ragazzi possono asssistere alle attività di restauro. E rimane immutata la volontà del Comune di acquisire l'antiquarium di Villa Niccolini così come definito nell'accordo con la proprietà. 'I ritardi nella conclusione dei lavori dell'antiquarium - ha spiegato Mazzoni - sono imputabili alla complessità dell'intervento (dovranno essere realizzate architravi per separare la struttura moderna dagli strati antichi) e ad ulteriori ritrovamenti che hanno reso necessari la messa in sicurezza e la catalogazione dei nuovi reperti'.
Taiti si è dichiarato soddisfatto per avere avuto dall'assessore risposte ampie e particolareggiate anche se venate di molta amarezza data l'impossibilità di intervenire in modo incisivo , 'una amarezza - ha sottolineato - che non posso che condividere!.

La Kylix di Gonfienti Nel sito archeologico di Gonfienti e in particolare nel grande complesso abitativo di oltre 1440 metri quadrati, noto come "la domus", che risale al periodo etrusco arcaico del VI-V secolo a.C., è venuto alla luce un corredo di reperti estramamente ricco e interessante: fra tutti spicca una coppa, la 'kylix', a figure rosse, di straordinaria fattura artistica che rappresenta una saga della mitologia greca. L'opera d'arte, un capolavoro assoluto, reca nel tondo centrale il marchio inconfondibile - una cornice con motivo a croce greca - della bottega del pittore greco Douris, che potrebbe aver realizzato l'opera tra il 475 ed il 470.

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