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La mer, la fin...

venerdì 27 febbraio 2009

Politica. Rete del Nuovo Municipio: proponiamo progetti di ronde alternative

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
MV

Rete del Nuovo Municipio
Incontri solidali: promuoviamo nei fatti la cultura della differenza e della pace per una nuova idea


Si moltiplicano, in questi giorni, le proposte di azioni di presidio e di disobbedienza civile nei confronti del recente Decreto del Governo che riconosce, in fatto di sicurezza pubblica, la liceità delle forme spontanee di sorveglianza territoriale comunemente chiamate "ronde". L'allarme, quanto mai diffuso, è effettivamente giustificato dal fatto che tale provvedimento, mentre segna un'inaudita abdicazione dello Stato rispetto ai suoi doveri istituzionali di tutela del territorio, si presta evidentemente più a sostenere che a contrastare l'oggettivo prevalere, nella discussione e nelle pratiche pubbliche, di forme gravi e difficilmente controllabili di intolleranza verso i gruppi minoritari - siano essi individuati in base a genere, età, censo, provenienza, etnia, cultura o stile di vita.

Condividendo pienamente lo spirito di simili azioni, ma nutrendo dubbi circa la effettiva incidenza delle loro forme di attuazione rispetto al sentire comune e alle pratiche da esso alimentate, la Rete del Nuovo Municipio rivolge un appello a tutti i suoi affiliati e collegati affinché, dalle diverse posizioni alle quali operano nella vita politica, istituzionale e civile del Paese, sottopongano proprio alle Prefetture - incaricate dal Decreto di coordinare le azioni relative alle iniziative di sorveglianza "parallela" - progetti di ronde alternative che, anziché il loro controllo miope e repressivo, promuovano momenti reali di integrazione e valorizzazione delle differenze: assemblee pubbliche per la difesa dei diritti dei cittadini migranti e il miglioramento delle loro condizioni di vita, coordinamenti di donne, minori e anziani finalizzati a riprendere possesso degli spazi e dei tempi delle nostre città, azioni di sostegno materiale e culturale volte a recuperare il patrimonio di memoria e socialità dei senza fissa dimora, a depenalizzare la povertà e a sviluppare modalità attive di solidarietà orizzontale e non assistenziale.

L'idea è quella di affermare, occupando in modo formalmente irreprensibile le pieghe di un quadro normativo pensato ad altri scopi, la resistenza e la persistenza di una concreta cultura di pace e solidarietà capace di superare lo stesso orizzonte della tolleranza verso forme consapevoli di progettazione localmente partecipata dei futuri comuni. Riteniamo che raccogliere la provocazione delle ronde per proporne una deformazione a fini solidali sia l'unica strada plausibile per proclamare, in modo chiaro ed evidente, le coordinate ed i contenuti della nostra idea di "sicurezza": un'idea che - articolandosi dalla sicurezza del lavoro e sul lavoro a quella dei diritti e del diritto, da quella dell'integrità di ambiente, territorio e patrimoni locali a quella della controllabilità delle scelte strategiche riguardanti i beni comuni ed il bene comune - non può che dar luogo, nel tempo medio e lungo, a pratiche di agire comune e conviviale per cui il termine "società civile" abbia ancora un senso non banale.

Empoli, 27 Febbraio 2009.

Angelo M. Cirasino
Rete del Nuovo Municipio, Responsabile nazionale comunicazione

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