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La mer, la fin...

lunedì 23 febbraio 2009

Rifiuti. La posizione di Legambiente sugli inceneritori

da terranauta.it

Stefano Ciafani, qual è la posizione di Legambiente sul tema dei rifiuti?
Noi partiamo dal principio delle quattro r: Riduco, Riutilizzo, Riciclo, Recupero.
Prima di tutto, quindi, bisogna fare in modo che i rifiuti si possano Ridurre; bisogna poi incentivare il Riutilizzo degli oggetti allungando così il ciclo di vita dei prodotti e allontanando il momento in cui questi diventeranno rifiuti; abbiamo poi un primo recupero di materia attraverso il riciclaggio da raccolta differenziata; infine, i rifiuti altrimenti non riciclabili possono essere destinati al recupero di energia prodotta tramite la loro combustione.
Attraverso questo procedimento vanno ridotti al minimo le quantità di rifiuto che vanno in discarica; quest’ultima, infatti, deve essere sempre l’ultima opzione disponibile e residuale.
L’importante è il modo in cui vengono distribuiti i pesi all’interno di questo processo: bisogna cercare di Ridurre il più possibile la produzione dei rifiuti; bisogna Riciclare almeno secondo i limiti minimi previsti dalla legge nazionale in vigore che prevede che entro il 2012 il 65 % dei rifiuti vada riciclato; e solo il restante 35 % - quello che non può essere altrimenti riciclato - si può bruciare, in modo da portare in discarica solo l’ultima frazione residuale.
Questo 35 % va bruciato con inceneritori e affini?
Noi abbiamo sempre detto che i rifiuti trasformati in cdr - combustibile da rifiuti, possibilmente di qualità - dovrebbero essere prima orientati verso la combustione in impianti industriali esistenti adeguatamente ambientalizzati, e quindi i cementifici, piuttosto che le centrali che purtroppo bruciano ancora carbone o altri impianti che possono bruciare questo combustibile da rifiuti. Dopo di che, se i quantitativi da bruciare negli impianti esistenti non esauriscono il quantitativo di rifiuti di cdr prodotto, allora e solo allora si può pensare di fare impianti dedicati, quindi inceneritori ex novo.
Cosa mi dici sul tema della sicurezza degli inceneritori?
I moderni impianti di incenerimento ovviamente hanno degli standard di sicurezza maggiori di quelli di 20 anni fa; anche i limiti di legge negli anni sono diventati sempre più stringenti.
Il problema è far sì che questi limiti vengano controllati da un ente terzo.
Della diossina ci si ricorda sempre e solo quando bisogna fare gli impianti di incenerimento e ci si dimentica che ci sono anche fonti industriali che ne emettono tanta, come ad esempio le acciaierie.
Quindi il problema della diossina è molto più ampio e riguarda sì gli impianti di incenerimento, ma non solo. In Italia il 90 % della diossina da fonte industriale la produce l’acciaieria dell’Ilva di Taranto e non gli inceneritori.
Altri inquinanti come le polveri ultrafini vanno monitorate molto attentamente, perché spesso sono talmente fini che rischiano di non venire intercettate se non cercate in maniera adeguata. Bisogna quindi fare adeguati monitoraggi, ma anche in questo caso bisogna considerare non solo gli inceneritori, ma anche le fonti di inquinamento industriali. È un problema che va affrontato e tenuto a bada perché è piuttosto pericoloso per la salute.
Cosa pensi della costruzione di quattro inceneritori in Campania?
Berlusconi ne ha già preannunciato un quinto! Per quanto mi riguarda cinque inceneritori sono una follia... Secondo me bisogna di sicuro far partire l’impianto di Acerra. Poi un secondo impianto potrebbe servire per smaltire il pregresso, come stabilito anche da una commissione di esperti nominati dall’allora commissario Panza. Prevederne un terzo, un quarto, un quinto è veramente una follia. Bisognerebbe importare rifiuti da fuori regione per sfruttarli!
E poi c’è uno scandalo assoluto: per gli inceneritori campani è stato previsto di nuovo il Cip 6, il vecchio sistema di incentivazione economica che era stato pensato nel ’92 per le fonti rinnovabili, ma che è stato esteso poi alle fonti assimilabili, inquinanti, e che in questi anni è andato per l’80 per cento alle fonti inquinanti come il gas prodotto dalla gassificazione dei residui di raffineria e all’energia prodotta dagli inceneritori che bruciano rifiuti non biodegradabili e che non sono quindi prodotti rinnovabili.
Questo scandalo era stato affrontato in seguito alla procedura d’infrazione avviata dall’Europa attraverso l’approvazione delle finanziarie 2006 /2007 del governo Prodi. In seguito, però, sempre il governo Prodi aveva concesso una deroga per il finanziamento dell’inceneritore di Acerra. Infine, la scorsa estate, il governo Berslusconi ha dato una deroga per l’inceneritore di Salerno, Napoli e Santa Maria la fossa (il secondo, il terzo e il quarto), e adesso.. chissà... Il ministro Prestigiacomo ha già annunciato che si potrebbe concedere la deroga anche agli impianti siciliani, pugliesi, laziali... insomma si sta riaprendo la stagione dei Cip 6 che sono un’assoluta vergogna, perché quei soldi -prelevati dalle bollette elettriche degli italiani con una tassa - erano stati pensati per promuovere le rinnovabili e invece hanno incentivato l’energia elettrica da fonti inquinanti.
Esistono inceneritori sicuri?
Gli inceneritori sono oggi tecnologicamente più adeguati. Ci sono normative sulle emissioni abbastanza stringenti, però bisogna fare in modo che questi impianti siano adeguatamente controllati dagli enti pubblici e questo non sempre avviene.
Ma esiste un inceneritore sicuro, vicino al quale si possa vivere tranquillamente?
I nuovi impianti, se sono progettati, costruiti e gestiti per bene, hanno emissioni in atmosfera che non hanno niente di diverso rispetto ad altri impianti industriali. Studi epistemologici che dimostrano che vivere vicino agli inceneritori sia più pericoloso che vivere vicino ad altri impianti industriali non sono mai stati pubblicati. Il problema delle polveri ultra fini è un problema che riguarda tutte le fonti industriali compresi gli inceneritori, ma non riguarda solo gli inceneritori. È un problema molo più complesso e articolato che va affrontato sotto tutti i punti di vista. Insomma, prendersela solo con gli inceneritori significa prendersela solo con una fonte che, tra l’altro, è minoritaria.

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