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La mer, la fin...

venerdì 27 febbraio 2009

Politica. PD, gattopardescamente PD

Dario Franceschini, ora è ufficiale, sta cercando di menare per il naso il suo stesso partito. Ma non era lui quello che avrebbe deciso "in autonomia"?
Leggete, infatti, la composizione dell'ex "governo ombra" costituito da Veltroni, e i "nuovi" responsabili delle "aree tematiche": li abbiamo evidenziati in verde...
Sempre PD, gattopardescamente PD...
MV

da Repubblica.it
La prima riunione della nuova segreteria e la battaglia per le elezioni
I big nelle 12 nuove aree tematiche e Colaninno responsabile per la finanza
Pd, via ai responsabili dei settori
Franceschini: "Programma dei 100 giorni"

ROMA - Alcune idee forza - a partire dalla crisi economica e dal lavoro - per i prossimi cento giorni, quelli che mancano alle elezioni amministrative ed europee. E' l'impegno che Dario Franceschini ha chiesto alla nuova segreteria del Pd, riunita oggi dopo essere stata nominata a tempo di record. Con un avvertimento: "Dall'esperienza della segreteria di Veltroni - ha commentato all'uscita Sergio Chiamparino - abbiamo imparato dove abbiamo sbagliato: abbiamo prolungato la sindrome del governo Prodi, e su ogni questione ci sono state sempre posizioni divergenti".

Insomma, la sfida del nuovo segretario - che oggi ha preso anche il posto di Walter Veltroni sui banchi della Camera - è iniziata. E, con la stessa velocità della segreteria, ha annunciato la nomina dei capi dipartimento: dentro buona parte dei big, al di là delle appartenenze, e l'annuncio di "un incarico importante per Matteo Colaninno".
Franceschini ha spiegato che il governo ombra "è stato azzerato" e che sono stati scelti 12 responsabili di altrettante aree tematiche. Un netto taglio, quindi, rispetto ai 25 ministri ombra. I nuovi responsabili dei dipartimenti sono: Pier Luigi Bersani all'Economia; Piero Fassino agli Esteri; Beppe Fioroni all'Educazione; Linda Lanzillotta alla Pubblica Amministrazione; Enrico Letta al Welfare; Giovanna Melandri alla Cultura; Marco Minniti alla Sicurezza; Margherita Miotto alle Politiche Regionali; Colomba Mongiello all'Agricoltura; Roberta Pinotti alla Difesa; Ermete Realacci all'Ambiente e Lanfranco Tenaglia alla Giustizia.
"Una scelta - dice Franceschini - basata su criteri di competenza, esperienza, autorevolezza. E con la caratteristica di essere parlamentari - conclude - perchè il lavoro sui contenuti ha poi un riscontro in Parlamento". Per Matteo Colaninno poi la designazione a responsabile per i mercati finanziari, il credito e la finanza alle imprese".

(26 febbraio 2009)

da la Stampa del 09/05/08 Il segretario presenta la sua squadra: Fassino agli Esteri, Minniti all'Interno, Enrico Letta al Welfare. Nove le donne
ROMA
«Ho letto su qualche giornale che ci sarebbero state difficoltà, rifiuti, durante la composizione del governo ombra: nulla di tutto questo. Abbiamo fatto questa lista con il massimo della serenità». Con queste parole Walter Veltroni ha presentato in una conferenza stampa tenuta con Dario Franceschini, il suo "governo ombra".

I ministri ombra coordineranno l’attività parlamentare degli oltre 300 tra deputati e senatori del Pd, in stretto contatto con i capigruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro e con quelli nelle singole commissioni di merito di Camera e Senato. Questo permetterà di tradurre in atti parlamentari le iniziative e le proposte del Pd ed anche le istanze che il partito raccoglierà sul territorio; il che implica un impegno dei deputati e dei senatori democratici nelle circoscrizioni in cui sono stati eletti. Un passo necessario per quel «radicamento» del Pd auspicato da tutti.

Veltroni però paga dazio alle «correnti» del partito: se nel governo ombra porta alcuni delle personalità su cui punta (Enrico Morando, il "Gianni Letta" dell’esecutivo ombra, Matteo Colaninno, Andrea Martella, Ermete Realacci, Maria Paola Merloni) è anche vero che deve piegarsi a una sorta di «manuale Cencelli» interno nella scelta dei ministri ombra, tutti peraltro di alto profilo: ecco dunque i "dalemiani", gli ex popolari, i "rutelliani" e i fassiniani. «È il re che fa un accordo con i baroni, e li mette a lavorare per il progetto», dice un parlamentare vicino a Veltroni. In questa ottica questa scelta può disinnescare la febbre del ritorno alle componenti del passato, che ha colpito il Pd dopo le elezioni.

La chiamata di Sergio Chiamparino come ministro ombra del federalismo, è un tentativo di spezzare questo schema un pò asfittico e di creare un’alleanza con quegli amministratori locali, specie del Nord, che rappresentano l’anima più dinamica del Pd: da Chiamparino a Mercedes Bresso, da Sergio Cofferati a Massimo Cacciari. Sarà importante allora la riunione della Direzione di venerdì 16, l’organismo di 160 componenti in cui siedono, oltre ai parlamentari e ai leader, numerosi amministratori locali. Dall’esecutivo mancano Massimo D’Alema, Arturo Parisi e Francesco Rutelli (uno degli ultimi due guiderà il Comitato parlamentare di controllo sui servizi). Veltroni ha però precisato che con D’Alema «non c’è alcun conflitto, anche perchè - ha aggiunto - per un conflitto bisogna essere in due; da parte mia non c’è questa intenzione e credo anche da parte di Massimo».

Le sorprese del "governo ombra" non mancano: tante donne e pochi "big". Tra i nomi elencati dal leader dei democratici che guiderà l’esecutivo, c’è anche quello del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, al "dicastero" delle riforme per il federalismo. Nel governo ombra Pier Luigi Bersani va all'Economia mentre Enrico Letta al Welfare. I ministri sono 21 per ricalcare esattamente quelli del governo Berlusconi anche se non c’è quello per i Rapporti con il parlamento (tale compito è affidato ai capigruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro) e al suo posto c’è quello delle Comunicazioni.

Questa la composizione dello shadow cabinet: agli Esteri Piero Fassino, all’Interno Marco Minniti, alla Giustizia Lanfranco Tenaglia, Economia e Finanze Pier Luigi Bersani, Istruzione, Università e Ricerca Maria Pia Garavaglia, Sviluppo economico Matteo Colaninno, Lavoro salute e politiche sociali Enico Letta, Difesa Roberta Pinotti, Politiche agricole e forestali Alfonso Andria, Ambiente Ermete Realacci, Infrastrutre e trasporti Andrea Martella, Beni culturali Vincenzo Cerami, Comunicazione Giovanna Melandri, Riforme Sergio Chiamparino, Rapporti con le Regioni Mariangela Bastico, P.A. e innovazione Linda Lanzillotta, Pari opportunità Vittoria Franco, Semplificazione normativa Beatrice Magnolfi, Politiche comunitarie Maria Paola Merloni, Attuazione del programma Michele Ventura, Politiche per i giovani Pina Picierno.

Del governo ombra, che è presieduto da Veltroni, fanno parte anche il vice segretario Dario Franceschini e i capogruppo di Camera e Senato Soro e Finocchiaro. Enrico Morando svolgerà la funzione di coordinatore del governo ombra, mentre Riccardo Franco Levi ne sarà il portavoce. Veltroni si è detto «molto contento e soddisfatto» negando che ci siano state «difficoltà e rifiuti; nulla di tutto questo». Il leader del Pd ha sottolineato che il governo ombra avrà «un compito di iniziativa politica e programmatica, sarà uno degli strumenti dell’opposizione per rispondere all’azione del governo Berlusconi ma anche per individuare soluzioni alternative e servirà a far crescere il consenso che - dice - sono sicuro ci sarà nei prossimi mesi». Le donne presenti nel governo ombra sono nove (il 43%) a fronte delle quattro presenti nel governo Berlusconi (19%).

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