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martedì 24 febbraio 2009

Memento. Fiscopoli: prime prescrizioni

Quando la giustizia non funziona...
MV

da la Nazione del 24/02/09
Prime prescrizioni per Sarti Patteggia l’immobiliarista

Respinte le eccezioni: il processo va avanti
PROCESSO per le presunte frodi Iva: il collegio formato dal presidente Genovese e dai giudici a latere Primavera e Magi respinge tutte le eccezioni preliminari avanzate dalla batteria difensiva, dichiara la prescrizione di sei capi d’imputazione nei confronti dell’imprenditore Paolo Sarti, stralcia la posizione dell’immobiliarista Leonardo Gacci che ha chiesto il patteggiamento. I giudici hanno dunque respinto l’eccezione riguardante la costituzione di parte civile dell’agenzia delle entrate. Quest’ultima, rappresentata dal procuratore dello Stato Michele Gambini, sarà quindi parte attiva nel processo per sostenere la richiesta di risarcimento già avanzata nella scorsa udienza: complessivamente (oltre a Sarti e Gacci, sono imputati i consulenti del lavoro Colombari, Giovanni Lombardi, fratello dell’ingegner Leonardo e già amministratore della Loba Filati, l’ex amministratore della Essebiemme Marco Becattini e il marchigiano Alberto Bevacqua) cinquantanove milioni di euro «per crediti di imposta illecitamente acquiti e somme elargite dall’Erario per rimborsi inesistenti»; 456 mila euro circa per le spese sostenute per le risorse umane impiegate nel lavoro di ricerca di queste presunte frodi fiscali; venti milioni di danni non patrimoniali, presumibilmente attinenti al danno di immagine derivato da questa vicenda. Nell’incardinare il processo, gli avvocati difensori si sono riservati di produrre alla prossima udienza, fissata per il 6 aprile, la loro lista testi. Prima di quella data, il 25 marzo, il collegio valuterà la congruità della pena concordata dal pubblico ministero Eligio Paolini con gli avvocati Cristina Meoni e Piermatteo Lucibello per Leonardo Gacci: un anno e sei mesi, con applicazione della sospensione condizionale della pena. Se, come tutto lascia ritenere, così sarà, il giovane imprenditore uscirà dalla scena processuale senza ammissione di responsabilità. Nei confronti del fisco aveva già provveduto con accertamento per adesione.

NON HANNO convinto, ma non se ne conoscono ancora le motivazioni (che, su accordo delle parti, non sono state lette in aula), le eccezioni presentate alla scorsa udienza dalla batteria di difensori della quale fanno parte fra gli altri gli avvocati Traversi, Gennai, Brachi, Padovani, Di Luciano, Menichetti, Magni, Badiani. Respinta dunque l’eccezione presentata a sorpresa dai difensori di Paolo Sarti, sull’ipotesi di nullità dell’udienza preliminare basata sulla mancata compiutezza di quest’ultima in quanto né lo stesso avvocato Traversi né il pubblico ministero Ettore Squillace Greco (titolare dell’inchiesta con il collega Eligio Paolini, ieri sostituito in aula dalla collega Laura Canovai) avevano formalmente tratto le proprie conclusioni. La posizione dell’ex presidente degli industriali pratesi ha comunque subito ieri una prima svolta: come si diceva, i giudici hanno dichiarato prescritti sei capi d’imputazione (e dichiarato già formalmente condonati altri sei episodi). Le altre accuse ancora pendenti sarebbero comunque in odore di prescrizione già dal 2010, per cui la vicenda processuale di Paolo Sarti pare avviata verso un «nulla di fatto» sul fronte penale. La prescrizione farebbe cadere gli obblighi risarcitori nei confronti dell’Erario e alla agenzia delle entrate resterebbe solo la strada delle cause civili. Sono a questo punto utilizzabili gli atti di indagine, comprese parte delle intercettazioni: il problema di una scadenza termini non rispettata dalla procura a parere di molti legali, non sarebbe stato rilevato dai giudici. Così come a questo punto risulta definitivamente caduto il nodo della competenza territoriale: eccezione già respinta dal gup Anna Donatella Liguori, ha avuto la stessa sorte anche davanti al collegio.

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