TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 28 febbraio 2009

Prato non deve chiudere. Il nostro dovere?

La "scelta di azione e di politica territoriale" espressa dal presidente Logli è quindi la "difesa del distretto".
Tutti insieme, appassionatamente... Ma per che cosa? Dove sono questi "progetti" che dovrebbero rilanciare un distretto in crisi da un decennio? Dove è "l'impegno per il rilancio"? Dove sono le "azioni comuni"? Ma soprattutto, veramente a Prato può bastare l'unica prospettiva della "difesa" del tessile?
E' veramente una visione "strategica", a lungo termine, quella che abbiamo di fronte? Da quale "crisi" vogliamo uscire? Da quella congiunturale, o da quella strutturale? E se la ripresa economica dovesse, come qualcuno stima, esserci solo alla fine del 2010 - inizi del 2011 - che facciamo?
Il nostro dovere, quello vero, non è quello di alzare la voce - in particolare se chi alza la voce ha avuto responsabilità di governo del territorio negli ultimi cinque anni, perché qualche responsabilità la avrà pure lui - ma quello di ripensare Prato al di là del contingente, pure importante.
Il concentrarsi sulla situazione attuale fa il gioco di chi negli ultimi anni non ha saputo produrre idee in grado di superare un sistema produttivo che poteva andar bene negli anni Settanta/ottanta, ma che oggi dimostra tutti i suoi deficit.
Proviamo allora, tutti insieme, ad immaginarci Prato come uno straccio - memori delle tradizioni cenciaiole della città - e a come fare, da questo "straccio", una città rinnovata.
MV

da la Nazione del 28/02/09
Un nostro dovere alzare la voce


PRATO oggi ritrova il suo orgoglio. Chiediamo aiuto con la forza del nostro lavoro e delle nostre imprese. Il nostro distretto è un cuore pulsante dell’industria tessile italiana. E’ una ricchezza dell’intero Paese. Per questo è un dovere alzare la voce. E’ un dovere rivendicare il ruolo di “Fiat del tessile italiano”.
Tutti insieme per difendere il distretto. Questa frase è più di uno slogan. E’ una scelta d’azione e di politica territoriale, una bella scommessa del “tavolo di distretto”. La manifestazione di oggi segna una svolta e un’occasione di speranza vera e concreta: non ci sarà futuro senza progetti condivisi, azioni comuni, impegno per il rilancio. Da domani niente dovrà essere come prima: se crediamo in questa strategia dobbiamo giocarla fino in fondo.
Prato ha stoffa per il futuro. Dobbiamo puntare molto sul coraggio di stare insieme - istituzioni, forze economiche e sociali – e di rischiare per un domani che è già dietro l’angolo.
Lo dobbiamo a chi ha un lavoro, a chi lo ha perso, ai giovani che cercano il loro primo impiego. Dobbiamo avere la capacità di fronteggiare l’emergenza con strumenti adeguati, che non dimentichino nessuno di coloro che sono in difficoltà, e di fare progetti che consentano al distretto di agganciare la ripresa economica quando ci sarà.
SIAMO stati abituati, da sempre, a cavarcela da soli. Per decenni ci siamo rimboccati le maniche e con il lavoro abbiamo prodotto ricchezza per la nostra comunità e per l’intero sistema economico nazionale. Oggi diciamo che da soli non usciremo dalla crisi e che ci vogliono interventi speciali e mirati. Non è un modo per disimpegnarci. Siamo pronti a combattere la nostra battaglia ma ci attendiamo ascolto vero e risposte concrete dal Governo. Non c’è tempo per attendere oltre.

Massimo Logli
Presidente della Provincia

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