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La mer, la fin...

lunedì 23 febbraio 2009

Toscana. Altro che ronde... e due...

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MV

da il Tirreno del 23/02/09
In Toscana i tagli del governo costringono gli agenti a lavorare in condizioni penose

Macchine guaste e poche munizioni polizia sull’orlo di una crisi di nervi

A Pisa scarseggiano le divise e a Prato mancano anche 35 euro per cambiare il toner alla stampante dell’ufficio volanti...
MARIO LANCISI

A Livorno mancano i soldi per riparare le volanti della polizia rotte. A Pisa le macchine per effettuare le pattuglie, le divise e persino le munizioni per esercitarsi al tiro. A Prato non ci sono i soldi neppure per comprare un toner (costa circa 35 euro) per la stampante dell’ufficio volanti. Gridi d’allarme da tre città importanti e popolose della Toscana sui tagli alle forze dell’ordine. Singolare paradosso: si istituiscono le ronde ma non si mettono polizia e carabinieri in condizione di fare il proprio mestiere. Ieri i soldati invocati per presidiare le nostre città insicure, oggi le ronde. Trovate mediatiche, propagandistiche, denunciano i sindacati di polizia. Perché, spiegano, basterebbe aumentare gli organici e i mezzi delle forze dell’ordine. Se poi non dovessero bastare a far fronte all’emergenza criminale, allora si potrebbe discutere di soldati e ronde.
Le ronde e i tagli. La verità è che l’istituzione delle ronde non costa nulla: è un placebo politico. Aumentare i mezzi e gli organici delle forze dell’ordine invece comporta tirare fuori soldi che nel bilancio dello Stato evidentemente non ci sono sono.
Giuseppe Crupi, segretario regionale del Siap (Sindacato di polizia) attacca il decreto sicurezza del governo: «Ai tagli di carattere economico, si aggiunge la legittimazione delle ronde anche se in versione soft come sono state definite. E’ bene sottolineare che queste associazioni di volontari oltre ad essere praticamente inutili, costituiranno un ulteriore appesantimento per il lavoro delle forze dell’ordine».
Auto e motovedette ko. Così dalle nostre città è un quotidiano grido di dolore da parte delle forze dell’ordine. Prendiamo Livorno. Le cinque nuove volanti, modello Alfa 159, date in dotazione alla questura livornese un anno e mezzo fa, si sono rotte. Gli agenti sono costretti a «pattugliare la città con mezzi vecchi e inadeguati», polemizzano alla segreteria provinciale del Unione sindacale di polizia (Usp), confederata nell’Ugl. E intanto tre motovedette della squadra nautica della polizia sono ferme in porto per guasti. Le altre sono usate con parsimonia perché scarseggia il carburante. «Siamo pronti a gesti clamorosi per esprimere il nostro disappunto. E stato superato ogni limite: così viene lesa la dignità dei lavoratori», dicono all’Usp.
Le divise sbagliate. Situazione allarmante anche a Pisa. Per risparmiare è stato affidato con gara ad una ditta rumena il compito di fare le divise. Solo che ci scrissero «Polizzia» con due zeta. «L’appalto rumeno dimostra che, nel pubblico, alla qualità si preferisce una minore spesa, senza badare ai risultati nel tempo», osserva Alessandro Lusini dell’Ugl. Come a Livorno, anche qui il parco auto è carente. Mancano anche le divise e i ricambi, nonché talvolta le munizioni per l’esercitazione mensile al tiro.
Anche Giuseppe Ventura, di una lista civica pisana, se la prende con il governo per i tagli all’organico della polizia (si parla di una riduzione di 40mila unità) e al bilancio (forbici per i costi del carburante e delle manutenzioni).
Se manca il toner. Non migliore è la situazione a Prato, come denuncia Crupi: «La questura versa in condizioni precarie, non si è in grado di acquistare un toner (circa 35 euro) per la stampante dell’ufficio della squadra volante, mancano le uniformi, il collegamento radio, fatiscente, non garantisce una buona copertura totale neanche sull’area cittadina, servirebbero altri ponti radio, ma risulta impossibile soddisfare questa necessità: non ci sono fondi».
E anche a Prato c’è il problema delle volanti, che rischiano di rimanere ferme per i tagli ai fondi.
E intanto a Lucca i poliziotti diventano imbianchini. Per rendere decorose le pareti degli uffici della questura sono costretti a prendere vernice e pennelli. E ad imbiancare. Perché soldi per l’imbianchino non ci sono e i poliziotti si devono arrangiare.

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