TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 6 marzo 2009

Prato. Romagnoli riabilitato.

Un altro bel sondaggino a favore di Romagnoli, che se ne va. Se a qualcuno interessa... A noi ci viene solo tanto da ridere. Fino alle lacrime.
mv

Ora i sondaggi rivalutano Romagnoli Ekma assegna al sindaco il 53,2%, cresce il gradimento dei servizi
Superata la quota con cui fu eletto E’ la terza rilevazione positivi di questi mesi
il Tirreno 6.3.09
PRATO. E’successo di nuovo. Per la terza volta in otto mesi. Nei sondaggi svincolati da necessità politiche impellenti, il sindaco Marco Romagnoli supera abbondantemente il 50% di consensi. E’ di ieri la pubblicazione su internet della seconda indagine Ekma sul gradimento dei primi cittadini italiani e dei servizi che i Comuni erogano (visibili solo i risultati che raggiungono il 55% di gradimento, in testa il sindaco di Reggio Calabria Scopelliti con quasi il 70% di pareri favorevoli) Come spiega Michael Grey, uno degli analisti della società, il risultato «conferma la tenuta del sindaco di Prato». In numeri, Romagnoli si attesta sul 53,2%. Aumenta di un punto, invece, l’ok sui servizi e passa da 54.4% al 55.3. C’è di che esserne stupiti. Il sondaggio Ekma, effettuato su un campione di mille pratesi che hanno compiuto il 18º anno di età e che rappresentano la composizione complessiva della popolazione, ricalca il risultato del precedente sondaggio Ekma di luglio, dove Romagnoli era arrivato al 53% secco, ma anche quello pubblicato in autunno dal “Sole 24 ore” che aveva regalato al sindaco di Prato (eletto con il 53,1% di preferenze nel 2004) un buon 52%. L’unica indagine in controtendenza è quella, un po’ più misteriosa che il Partito democratico regionale avrebbe commissionato per capire se Romagnoli e il presidente della Provincia Massimo Logli, avrebbero potuto essere “cavalli” vincenti alle amministrative del prossimo giugno oppure no. La risposta - arrivata il 12 ottobre, tre giorni prima della scadenza, fissata dallo statuto del Pd per le riconferme degli amministratori al primo mandato - sarebbe stata talmente negativa da consigliare la decapitazione totale dei vertici istituzionali della città. Così è stato. Ma è storia nota. Una storia strana, però, che non può non lasciare perplessi. Come tutte le novelle che si rispettino, anche questa parte da lontano, da cinque anni fa quando il nome di Romagnoli, direttore generale della Regione, spunta dal “cappello” del governatore Claudio Martini impegnato a risolvere una lotta fratricida, anche in quell’occasione per le candidature, tra Antonello Giacomelli, oggi onorevole, uomo di fiducia del segretario Pd Dario Franceschini, e Gianni Del Vecchio, ex segretario provinciale del partito, oggi amministratore di Villa Fiorita e forse stanco di un modo di fare politica che è difficile condividere. Per convincere Romagnoli a fare il grande passo e buttarsi nell’agone delle amministrative, interviene Fassino, all’epoca segretario Ds. Tutti d’accordo sul nome? Apparentemente. Perché forse il candidato, futuro sindaco, ha la colpa di restare un corpo estraneo: non è un politico di professione, non garantisce gli equilibri. Romagnoli l’outsider spunta un onorevole 53% e governa. Con la crisi del tessile annunciata, con la questione immigrati che esplode, con un partito - inteso come apparato - sempre più estraneo, e che se non rema, rema contro. L’evidenza che qualcosa non va è del luglio 2008. Alla festa del Pd, in un intervento pubblico, Romagnoli comunica pubblicamente la sua intenzione di ricandidarsi se il partito lo sostiene e se lo vuole. Silenzio assoluto. Durerà fino al 12 ottobre scorso. Il giorno del non-sondaggio. Il giorno nel quale Romagnoli scrive una lettera aperta e spiega che si ritira dalla corsa “perché il partito glielo ha chiesto”. Siamo all’oggi. Al’outsider Massimo Carlesi, candidato sindaco Pd, che il 15 febbraio scorso sbaraglia il candidato dell’establishment Paolo Abati. Che la storia non si ripeta.
Cristina Orsini

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