TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 7 novembre 2008

Sanità. Fatti che richiedono un approfondimento.

Evviva, evviva! Qualche crepa nel muro di gomma dell'omertà mafiosa dei medici ospedalieri?
Rossi ci prova, ma con molto ritardo e in chiave preelettorale.
mv
dal Corriere fiorentino.
Dopo il caso dei neonati morti
Rossi:«Controlli in tutti gli ospedali»

«Quelli che sono avvenuti in Versilia - ha spiegato l'assessore Enrico Rossi - si chiamano in gergo «eventi sentinella», ovvero fatti che richiedono un approfondimento»

Al via controlli negli altri punti nascita della Toscana dopo i casi di tre neonati morti all’ospedale Versilia (Lucca). Li ha annunciati l’assessore toscano per il diritto alla salute Enrico Rossi, a margine della sua audizione in commissione sanità del Consiglio regionale. «Quelli che sono avvenuti in Versilia - ha spiegato Rossi - si chiamano in gergo «eventi sentinella», ovvero fatti che richiedono un approfondimento. Da questi fatti abbiamo colto l’occasione per avvertire il resto del servizio sanitario toscano di verificare anche in altri punti nascita lo stato delle cose, l’esistenza e applicazione dei protocolli. È un atto di trasparenza, correttezza e serietà. Solo così, imparando dagli errori, si può migliorare. Quando una sanità non sa imparare dagli errori, non sa discuterne al di là degli aspetti penali e contenziosi civili, è una sanità che non cresce». Per Rossi, anche se «non si può dire che è tutto tranquillo e quando muoiono tre neonati in 15 giorni era giusto prendere provvedimenti», è comunque «assolutamente sicuro» partorire all’ospedale della Versilia «anche perchè i dati che abbiamo rispetto alla nati-mortalità sono in linea con le medie toscana e italiana.
NESSUN RISCHIO IN VERSILIA. «Non c’è in Versilia un particolare livello di rischio rispetto ad altre situazioni. Va comunque ricordato che il parto è un evento di per sè problematico. Non esiste - ha proseguito - una stretta correlazione tra ciò che è stato rilevato in Versilia e gli eventi infausti che si sono purtroppo verificati. Questo starà alla magistratura accertarlo e non è compito nè della Regione nè dell’unità di crisi che abbiamo inviato. Noi abbiamo rilevato alcune situazioni di carenze organizzative, non rispetto degli standard e protocolli, e su questo abbiamo ritenuto giusto intervenire».
«APPLICARE LE PROCEDURE ERA COMPITO DEL PRIMARIO». «Applicare le procedure è compito del primario, e se il compito non è stato eseguito questo è un fatto - ha poi dichiarato Rossi in commissione - L’averlo sospeso è stato giusto e trasparente. Anche in Toscana ci si deve abituare all’idea che per intervenire con correttivi, laddove si siano verificati eventi critici, non è necessario aspettare il pronunciamento della magistratura e che è prassi verificare la situazione ricorrendo a gruppi tecnici di controllo. L’omertà del mondo medico è un altro muro da abbattere». Rossi ha quindi precisato di aver scritto «a tutti i direttori generali delle Asl toscane affinchè verifichino che in tutti i reparti le procedure siano correttamente applicate».
06 novembre 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Giorgio M.

A parer mio, la sanità nazionele non funziona più. Esempio: Una mia amica è andata ad operarsi ma hanno sbagliato ad operarla, facendole l'operazione che spettava ad un altro.
Corriamo il rischio che la sanità, anche spinta dall'attuale governo, diventi privatizzata come l'attuale sanità statunitense, il che sarebbe vergognoso.
Come mai la sanità italiana sta scemando? Bè, un motivo primario si trova nell'incompetenza della maggioranza dei medici, provocata dai raccomandati nelle università, e dai tagli nelle scuole pubbliche(a più tagli corrisponde una istruzione più scadente). Altro motivo sono i tagli alla ricerca, che impediscono di usare i più moderni ritrovati medici e di scoprirne di nuovi. Altro motivo è infine il non dare soldi agli edifici di cura(ospedali), che col passare del tempo diventano sempre più decadenti.
Soluzione: Invece di tagliare a scuola e ricerca, tagliare una buona parte dello stipendio parlamentare e fare una lotta spietata contro l'evasione, così da incentivare la scuola pubblica, la ricerca e risistemare la sanità pubblica in personale e in infrastrutture. Infine una limatina al debito pubblico italiano(più di 1600 miliardi) non sarebbe sgradita.