Appello in difesa della costituzione: Il Paese non è un'impresa,bisogna ricordarlo!
Berlusconi ha aspettato volutamente, altrimenti non si capisce perché non sia intervenuto prima, il culmine della drammatica vicenda Englaro e, approfittando dell'ampia tensione emotiva e mediatica, ha sferrato un attacco feroce alle Istituzioni (Giustizia, Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale) con l'obiettivo di modificare profondamente la Costituzione.
Sono mesi, infatti, che Governo e media hanno attivato una campagna di denigrazione del sistema parlamentare definito troppo lento, superato e inadeguato per giustificare l'uso sistematico della decretazione d'urgenza e sollecitare un cambio della Carta Costituzionale. Un Governo che, sempre più, ha cercato e cerca di tenere nelle proprie mani potere esecutivo e legislativo in sfregio al sistema democratico della ripartizione e della separazione dei ruoli e della rappresentanza popolare che ha attaccato, in più occasioni, l'autonomia del sistema giudiziario.
Un presidente del Governo anzichè occuparsi dei problemi del paese in un momento di crisi come questa , si mette a fare campagna elettorale con dichiarazioni del tipo e che abbia raggiunto l'apice proprio in questi giorni quando Berlusconi, da Cagliari, ha affermato: "…vedremo se dovremo arrivare a quelle riforme della Carta Costituzionale che sono necessarie, perché è una legge fatta molti anni fa, sotto l'influenza di una fine della dittatura con la presenza al tavolo di forze ideologizzate, che hanno guardato alla Costituzione russa come ad un modello da cui prendere molte indicazioni.." "...andremo a fare delle riforme che andranno a chiarire il dettato della Costituzione se no un governo che fa? Va a casa...".
Parole che si commentano da sole e che vanno collegate agli annunci frequenti di voler far ricorso direttamente al popolo, si ricordano momenti di preludio che hanno portato a svolte pericolose ed autoritarie. Se poi pensiamo che abbiamo un PD all’opposizione che non ricorda mai quale è il suo ruolo,e si comporta più come un alleato con la PDL, cambiando la legge elettorale che è tutt’altra cosa di quello che dice la nostra Costituzione con l’articolo 48 che sono elettori tutti i cittadini,uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale. Introducendo con l’art.49 che tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti politici per concorrere con metodo democratico a determinare la politica della nazione. Con il provvedimenti dove prima sono state tolte le preferenze e dopo lo sbarramento prima alle politiche e oggi all’europee si toglie quel diritto che la costituzione riconosce a tutti i cittadini, senza pensare che la si rende debole ed insignificante,però sé gli altri la ritoccare si grida allo scandalo e si scende in piazza.
Una visione verticistica, incline all'autocrazia, una strategia precisa, iniziata da tempo e coerente con altri fatti: un Governo composto di accoliti fidati, assolutamente condizionati dal premier, leggi costruite cercando di evitare il più possibile il confronto parlamentare come,nella scuola il Parlamento ha discusso l'entità dei tagli ma non le modalità di applicazione, una Pdl che vedrà tutti i suoi vertici nominati direttamente dal "capo", alcune leggi sostanzialmente "ad personam" (lodo Alfano, la non utilizzabilità delle sentenze definitive in altri processi), etc…
Pertanto intendiamo unirci a tutte quelle forze che culturalmente si richiamano alla democrazia popolare per fare quadrato e difendere tutti quei principi della costituzione che da sessanta anni ci ha dato la libertà e tutte quelle garanzie individuali perché il Governo del Paese non sia ricondotto a quello di un'impresa.
Prato 11/02/2009
La Segreteria del Partito Socialista di Prato
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