Il PD pratese, intanto, gentilmente ringrazia...
MV
da il Tirreno del 07/02/09
Milone sindaco Pdl, ipotesi congelata
Scontro a Firenze sul sondaggio tra i big regionali e quelli locali
Le due fazioni si sono prese 15 giorni di riflessione. Denis Verdini incalza e punta a incoronare leader l’ex assessore
Di numeri non se ne faranno. Ma l’indagine che aveva tra l’altro l’obiettivo di sondare il gradimento di una serie di papabili a sindaco o presidente della Provincia, tra i quali appunto Milone, avrebbe dato alla sua lista una precentuale a due numeri. Tanto, troppo per far finta di nulla. Almeno per una parte decisamente consiste di Forza Italia, in primis Denis Verdini coordinatore nazionale azzurro e plenipotenziario in Toscana, determinato a incoronare l’ex assessore pratese a candidato Pdl, ma costretto a scontrarsi con le strenure resistenze di Alleanza nazionale Prato che compatta ha detto no e una fronda nutrita di azzurri pratesi. Che ieri pomeriggio si sono scontrati in campo aperto in una riunione convocata a Fireze e alla quale hanno partecipato i magioranti di entrmbi i partiti: Riccardo Migliori e Massimo Parisi, coordinato regionali rispettivamente di An e Fi, Riccardo Mazzoni e Alberto Magnolfi, deputato e consigliere regionali azzurri, i dirigenti provinciali Giovanni Luchetti e Giorgio Silli (Forza Italia), Marizio Bettazzi, Gianni Cenni e Filippo Bernocchi (Allenza Nazionale). Una battaglia campale finita, per il momento, senza gol. O meglio con ogni e qualsiaso decisione congelata per almeno quindici giorni e con l’eventuale investitura di Milone infilata nel cassetto del frigidaire. Ma il tempo passa e il Pdl fa melina. Anche nel comunicato ufficiale, stilato al termine del summit (finito verso le 20). «Il sondaggio testimonia il crescente dinamismo del mercato elettorale pratese». «C’è la concreta possibilità di costruire un’alternativa di governo al centrosnistra». «Emerge la volontà dei pratesi di discotinuità». «Prato strategica per le prossime lezioni». Ma non una parola sulla questione-Milone, nemmeno il nome citato. «In sede locale - prosegue il testo - i presidenti provinciali dei partiti del Pdl sono tenuti a continuare e definire l’utile e positivo lavoro in corso per l’identificazione della migliore lista possibile, rappresentativa della Prato che vuole cambiare». E questo dovrebbe essere il passaggio cluo. Traduzione: la prova di forza, dopo il passaggio regionale, continuerà a livello locale. Con Verdini - così dicono i ben informati - ben deciso a far prevalere la proria linea. Cosa potrebbe accadere se le resistenze, in particolare quelle degli irriducibili di An, dovessero continuare? Potrebbe decadere l’idea di incoronare Milone leader Pdl (che in ogni caso avrebbe corso con la sua lista). Ovvio. Candidati sindaco e presidente della Provincia verrebbero scelti a livello locale. Soliti i nomi: Maurio Bettazzi, Giovanni Luchetti, Goffredo Borchi, Rita Pieri, Roberto Baldi, i cui supporter hanno avviato una formidabile campagna di sostegno che viaggia su un vortico giro di lettere e interventi sui quotidiani. Il candidato Pdl a quel punto potrebbe sperare in un apparentamente con la lista Milone nel caso arrivasse al ballottaggio. Ma un nome dell’establishment del centrodestra locale, per quanto autorevole e noto in città, potrebbe mai arrivare a confrontarsi testa a testa con il candidato di centrosinistra? Sono in molti, nelle file di Forza Italia, a dubitarlo. «O si vince alla prima - è il ritornello - o al ballottaggio ci massacrano».
Cri.Or.
da la Nazione del 07/02/09
Pdl, scontro su Milone Torna l’ipotesi di partito
NIENTE da fare. Dopo una lunga e difficile riunione ieri sera a Firenze, non è stato sciolto il rebus del candidato sindaco del Pdl. L’ipotesi Milone è al momento accantonata, dopo il no di Alleanza nazionale, che ha ribadito i suoi dubbi sugli esiti del sondaggio commissionato nei giorni scorsi da Forza Italia. Due posizioni inconcilabili: i vertici regionali e nazionali degli azzurri convinti che l’ex assessore sceriffo avrebbe potuto convogliare più consensi a capo di una grande alleanza contro Pd & C.; An certa invece che il patto con la lista Prato libera&sicura andrebbe fatto eventualmente al ballottaggio. Non solo. An ha detto chiaramente che schierare un ex del Pd sarebbe una scelta perdente, che invece il candidato sindaco deve essere espressione del Pdl (una posizione che anche fra gli azzurri pratesi c’è chi condivide).
E’ STATO un dibattito franco, nel quale non sono mancati momenti di tensione. Alla fine si è deciso di aspettare l’esito delle primarie del Pd di domenica 15 febbraio prima di prendere una decisione, anche per calibrare meglio la scelta rispetto alle caratteristiche dell’avversario. Nomi nel corso della riunione non ne sono stati fatti, ma a questo punto è probabile che tornino in gioco quelli di Goffredo Borchi (il capogruppo azzurro in Comune), di Maurizio Bettazzi e Giovanni Luchetti (rispettivamente coordinatore provinciale di An e Forza Italia), di Rita Pieri (proposta da Azzurro donna) e di Roberto Baldi (vice presidente del consiglio comunale e il più votato di Forza Italia alle ultime elezioni).
ALLA RIUNIONE hanno partecipato Riccardo Migliori e Massimo Parisi, cioé i vertici regionali di An e Forza Italia, il capogruppo azzurro in Regione Alberto Magnolfi, gli stessi Bettazzi e Luchetti, i consiglieri comunali di An Gianni Cenni e Filippo Bernocchi, il consigliere regionale Pdl Roberto Benedetti e il coordinatore comunale azzurro Giorgio Silli. Al termine dell’incontro, è stato diramato un comunicato congiunto (e diplomatico) per dire: «E’ stato stabilito che Parisi e Migliori procederanno nei prossimi giorni ad un’approfondita azione di verifica, con la società politica e produttiva pratese, degli esiti del sondaggio, al contempo informando i coordinatori nazionali di Forza Italia e An, Verdini e La Russa, circa la strategica rilevanza nazionale che sta profilandosi per la prossima elezione a sindaco di Prato». Insomma, il rebus non è stato sciolto, il tempo stringe, i problemi in casa Pdl non mancano di certo.
an. be.
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