TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 31 gennaio 2009

Prato. Abati: le buche come risorsa.

Giovedì scorso non eravamo presenti allo show veltroniano di Paolo Abati (senza più l'orecchino), ma dai numerosi resoconti (quello che segue, per esempio) si rimane sgomenti.
1 basta a nuovi ingressi per gli stranieri? intende chiudere gli ingressi in città? non concedere permessi di residenza? tartassare gli stranieri fino a sfinirli? non dare assistenza sanitaria? che cosa pensa di fare? crede di risolvere il problema di via Pistoiese mettendo un distretto di polizia municipale?
2 Improvvisamente si valuta possibile recuperare il bastione delle forche e farne un museo etrusco? e per metterci cosa, le fotografie dell'Interporto? Oppure i reperti già scavati che si trovano da tempo negli scantinati del museo archeologico? oppure chiederà al British Museum di ridarci la statuetta dell'Offerente di Pizzidimonte? Oppure intende farsi promotore presso la Sovrintendenza di una ripresa degli scavi? e come, scavando una galleria sotto le migliaia di mc di terra di riporto che hanno tombato il sito?
2 Il Museo Civico lo ha citato, così en passant? Non ci si crede. Generazioni di giovani pratesi non sanno più neppure che esiste. Dopo quindici anni di sequestro per lavori di restauro, ce lo restituite così, come se niente fosse successo?
3 Le circoscrizioni, diventano improvvisamente importanti...dopo che il suo partito le ha ridotte a baronie di capibastone?
4 Le frazioni, dopo decenni di periferizzazione, improvvisamente tornano alla dignità di paesi e meritano di avere un cuore nuovo?
Ci vengono infinite domande concatenate.
Come diceva un poeta: "Unico punto pressochè certo nel naufragio è il punto interrogativo"
La zia Alma


da la Nazione del 31/01/09
Abati: «Buche nelle strade più risorse ai quartieri»
DOMANI mattina al circolo di Grignano il faccia a faccia con l’avversario Carlesi, oggi invece il candidato sindaco Pd Paolo Abati incontrerà alle 16.30 i cittadini di Figline, Villa Fiorita e Galceti alla saletta Ater di via 7 Marzo.
Fra i tanti punti toccati nel suo «one man show» di giovedì sera al Politeama, naturalmente il nodo immigrazione. «Basta nuovi ingressi — ha ribadito —, Prato non è più in grado di dare accoglienza. Ora dobbiamo sedimentare il fenomeno, imporre il rispetto delle regole per rendere possibile la convivenza. Sì a controlli serrati e costanti. Per via Pistoiese propongo un distretto di polizia municipale che si occupi di viabilità, edilizia, ambiente e commercio. Tutti dovranno rispettare le regole». Poi il passaggio sul turismo. «Si deve investire nel sistema museale pratese — ha detto —. La nostra è un’offerta culturale di alta qualità che spazia dagli Etruschi e arriva all’arte contemporanea. In mezzo ci sta di tutto e di più: Centro di scienze naturali, musei dei minerali, del Tessuto, della Resistenza e della deportazione, Opera del Duomo, Museo civico, Casa Datini. Occorre investire e rilanciare un’offerta invidiabile. Poi valorizzare la spesa per la cultura: Pecci, Metastasio, Politeama, Officina Giovani. E faccio mia la proposta di un cittadino che mi ha scritto a proposito del Bastione delle Forche, chiedendomi di prendere in considerazione l’ipotesi di recuperarlo e destinarlo a sede del Museo degli Etruschi».
Si è quindi soffermato sulla cura delle periferie. «Destinare soldi alle circoscrizioni perché funzionino come vere e proprie amministrazioni decentrate — ha aggiunto —, aumentare le loro competenze, anche sul traffico. E dovranno essere loro ad amministrare un fondo annuo per la manutenzione di strade, giardini e marciapiedi. Sulle periferie ci vorrà grande attenzione e sensibilità perché rappresentano piccoli centri che garantiscono aggregazione e socialità attraverso le parrocchie, i circoli, i centri sportivi, le case del popolo». Abati ha infine lanciato la proposta di istituire in Comune un numero verde per raccogliere le segnalazioni dei cittadini, con qualcuno che non solo ringrazia ma si preoccupa anche di fornire informazioni sull’avanzamento delle soluzioni. «La squadra che chiamerò a lavorare con me in caso di elezione — ha concluso — sarà una squadra di sgobboni, che lavorerà senza risparmio e sempre e solo nell’interesse della città e dei cittadini»

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