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La mer, la fin...

martedì 27 gennaio 2009

Prato. Vivere la città senza timore

da la Nazione del 27/01/09
Il maestro: «Vivere la città senza timore»
SE GLI chiedi quanto ama Prato da 1 a 10, lui ti risponderà… 9 e mezzo. Laddove quel margine di riserva è dato dall’idea che Riccardo Bonaiuti, maestro elementare della scuola “Fabrizio De Andrè” in via Capponi, si è fatto ultimamente su questa città, sul mondo dei giovani e della scuola, con le sue contaminazioni sempre più multiculturali. E subito la memoria di questo insegnante dall’aspetto gentile e pacato va agli anni Novanta, quando Prato era ancora considerata “una frontiera di speranza per molti fiorentini in cerca di lavoro”. “Ma ora – fa notare - vedo una città ripiegata su se stessa, in cui si respira un clima di paura e di disagio di fronte al nuovo. Me ne accorgo quotidianamente sul mio lavoro, quando arrivano genitori preoccupati che vogliono sapere il numero dei bambini stranieri in classe. L’emarginazione e la violenza nascono proprio dall’isolamento in cui vivono questi ragazzi”.
Non si fa certo mancare l’affetto dei suoi piccoli scolari, Riccardo Bonaiuti, mentre racconta in una pausa di ricreazione la sua esperienza didattica: “La scuola è la chiave di volta del cambiamento culturale di questa città. Oggi il rischio è che veda la luce un altro ‘distretto parallelo’, quello di tante generazioni giovani chiuse nella paura. Vivere la città senza timore è possibile, a partire da alcuni valori fondamentali condivisibili nello spazio della scuola, come la tolleranza verso il diverso e la libertà”.
Come immaginare dunque la Prato di domani? “Vorrei – conclude Riccardo Bonaiuti - che i pratesi affrontassero le sfide future con responsabilità e maggiore sforzo di immaginazione, intesa come capacità di produrre nuove idee anche in campo economico e culturale”.
M.L.

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