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La mer, la fin...

martedì 27 gennaio 2009

Prato. Dopo il corteo antifascista

Alla domanda di Bonelli, basterebbe rispondere che si può pure non aderire ad una "piattaforma" politica del corteo, ma partecipare - con i propri distinguo - comunque ad una manifestazione di solidarietà. Sarebbe stato meglio del disertare la piazza...
A lo Russo c'è anche bisogno di rispondere? Alla faccia del "postfascisti"...
MV

da il Tirreno del 27/01/09
Che errore dividersi sull’antifascismo


L’antifascismo è una virtù di pochi o un valore di molti? Sabato c’è stata una manifestazione di risposta al gravissimo atto di violenza del 14 gennaio da parte di un gruppo legato all’estrema destra pratese ai danni di giovani compagni del collettivo degli studenti dell’area di Rifondazione Comunista. La manifestazione ha avuto come tema principale l’antifascismo, questione molto cara a tanti cittadini pratesi. Questa manifestazione doveva quindi avere il supporto di tutte le forze politiche di sinistra e centrosinistra, compreso anche il Pd, ma soprattutto doveva essere presente una rappresentanza sindacale come la Cgil.
Tutto questo non è stato possibile perchè siamo stati capaci di trasformare un sentimento comune a quasi tutti, come quello dell’antifascismo, in un valore di pochi, creando una piattaforma della manifestazione a dir poco di parte. Anzi, in alcuni punti, anche offensiva.
La domanda che viene spontanea, leggendo quel documento politico, è: come può esserci partecipazione se si scrive che alcuni soggetti di centro sinistra non credono in quei valori sanciti dalla Costituzione solo perché fanno parte di un partito moderato e centrista (come può essere il Pd); se si presenta un volantino dai contenuti quanto meno ambigui in cui sullo sfondo si intravedono ragazzi a viso coperto durante una manifestazione? Allora mi chiedo se si vuole la partecipazione anche di soggetti non comunisti, o si deve sempre continuare a dire che noi siamo più antifascisti di altri. Perché se è così non si è imparato niente dalla sconfitta elettorale.
Si può anche discutere dei diversi modi di affrontare problemi e di fare politica ma appunto quella è politica e se ne discute nelle opportuni sedi, non in una manifestazione del genere, perché un conto è la politica e un conto sono gli ideali comuni legati alla storia su cui tutti i soggetti di sinistra e centro sinistra sono d’accordo.
Infine vorrei chiedere all’esponente di destra Lorusso, come mai se il fascismo è morto più di 60 anni fa ci sono ancora partiti che hanno un forte richiamo a quell’ideologia? E come mai Predappio è continua meta di pellegrinaggio di fedeli che orgogliosamente si definiscono fascisti? Forse perchè quella tomba non è stata chiusa bene e ci vorrebbe qualcuno che la chiuda una volta per tutte, per far sì che una dittatura infame, che per più di 20 anni ha portato miseria, morte e distruzione, come quella del fascismo non ritorni mai più.
Tiziano Bonelli (direttivo Comunisti italiani)

Il fascismo era quello dei manifestanti

Vorrei manifestare il mio dissenso contro la manifestazione di sabato 24. Non perché io mi riconosca nei valori del fascismo, ma perché ritengo che da fascisti si siano comportati proprio quei 300 manifestanti di sinistra che hanno sfilato per la città, sporcando con bombolette spray di colore nero i muri del centro, costringendo i commercianti a chiudere le saracinesche dei loro negozi per paura di subire atti vandalici. E come se non bastasse hanno pure preso a calci cinque ragazzi che passeggiavano tranquillamente. Ditemi voi se non è proprio questo il terrorismo fascista, contro il quale avrebbero dovuto manifestare.
Federico Lo Russo (presidente circolo Generazione protagonista (An-Pdl

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