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La mer, la fin...

giovedì 29 gennaio 2009

Prato. Partecipazione: la risposta dei Comitati all'assessore Ciuoffo

Riproduciamo integralmente il documento diffuso alla stampa.
MV

“Il Comitato di Garanzia? Testimonia che fino ad oggi non c’è stata partecipazione”

I Comitati e le Associazioni firmatarie della lettera al Garante regionale pongono le condizioni per partecipare all’organismo di garanzia convocato dall’Amministrazione.


Giudichiamo positivamente l’istituzione di un Comitato di Garanzia, di cui l’Assessore Ciuffo ci aveva dato comunicazione in data 14/01 e che è stato da lui successivamente comunicato alla stampa, che avrà il compito di seguire la “seconda parte” del cosiddetto “processo partecipativo” attivato dall’Amministrazione Comunale.
Questo perché in qualche modo segnala che fino ad oggi partecipazione non c’è stata, come sostenuto più volte dai Comitati e da altre Associazioni e Gruppi di cittadini, e di fatto sono state confermate le problematiche esposte durante l’incontro tenutosi nella sede dell’Autorità Garante per la Partecipazione il 7 gennaio scorso.
Ma il fine dei Comitati non è comunque quello di un “riconoscimento” né di una cooptazione ad un tavolo di concertazione costruito secondo gli schemi di una logora ritualità politica, ma quello di ottenere un reale processo di partecipazione, relativo all’elaborazione del Piano Strutturale al quadro conoscitivo ed alle finalità strategiche, che a tutt’oggi non risulta esserci.

Pertanto riteniamo necessario esprimere una serie di criticità in merito alla proposta avanzata.
Di certo, manca una definizione precisa dei poteri e delle modalità di espressione del Comitato in merito ai compiti che vengono assegnati, limitati a verifiche ed esami – non specificando quindi se il Comitato possa effettivamente svolgere la sua funzione di garanzia bloccando il processo qualora non risponda ai criteri indicati.
Consideriamo poi il fatto che di questo Comitato – così come annunciato nei giorni scorsi - faccia parte l’Assessore, che evidentemente contraddice elementari norme di etica, in quanto si ritroverebbe nella duplice veste di controllore e controllato. Si possono, comunque, in generale avanzare dubbi sulla composizione del Comitato, che dovrebbe realmente rispecchi l’articolazione della città nel suo complesso.
Riteniamo, inoltre, che debbano realizzarsi alcune condizioni, di seguito elencate:
1) Il Garante deve pronunciarsi pubblicamente, come del resto promesso nella riunione del 7 Gennaio, e come da lettera chiediamo che il Consiglio Regionale istituisca una Commissione di Valutazione del Caso Prato.
2) Riteniamo che debbano essere superate le attuali incompatibilità tra Ufficio di Piano e processo partecipativo; in sostanza chI ha incarichi o ricopre ruoli all’interno della Redazione del Piano Strutturale, non può gestire allo stesso tempo la partecipazione.
3) Il processo partecipativo deve segnare una marcata discontinuità con quanto è avvenuto fino ad oggi.
4) Come espresso nel corso della riunione con il Garante, riteniamo improponibile, ma anche irrealizzabile la conclusione del processo partecipativo e la convocazione del Town Meeting prima delle elezioni Amministrative. Per noi i tempi devono essere determinati in funzione dell’importanza dei temi e non dalla politica. Noi abbiamo richiesto e ribadiamo la necessità di una pausa di riflessione per affrontare ed approfondire temi di grande rilevanza come il rapporto tra città e crisi del distretto, le forti criticità ambientale, le scelte per la mobilità, la riqualificazione del Centro Storico e delle frazioni, nonché lo stock edilizio ed il dimensionamento del piano, oltre alle questioni legate alle interconnessioni con l’Area Metropolitana. Francamente non riteniamo che ciò si possa fare, vista la inconsistenza del quadro conoscitivo fin qui espresso, in poco meno di tre mesi come proposto dall’Assessore.

Senza la soluzione di questi punti pregiudiziali, riteniamo che non sia possibile una nostra partecipazione al Comitato di garanzia, peraltro convocato dall’Assessore Ciuoffo senza che i Comitati avessero espresso la propria opinione e l’eventuale rappresentante.

Crediamo infatti che la crisi e la fase di transizione che investe la nostra città. non possa più essere affrontata con operazioni frettolose e di piccolo cabotaggio, né d’altra parte vogliamo fornire alibi ad ulteriori azioni devastanti del nostro territorio che farebbero seguito alla cementificazione della Multisala e di Gonfienti, alla tentata violenza su Piazza Mercatale, ed alle colate di migliaia di metricubi previsti dalla Variante sulla Declassata.

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