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La mer, la fin...

sabato 31 gennaio 2009

Verdi.Sui PM10 l'Italia prende in giro l'Europa.



COMUNICATO STAMPA
Gruppo Verdi-Ale a Bruxelles, 29.01.2009
Decisione del Collegio dei Commissari UE
L'UE continua a mettere l'Italia sotto accusa per la violazione delle regole europee.

Oggi la Commissione ha comunicato la decisione di messa in mora per il mancato rispetto dell'obbligo di presentare dei piani credibili per il rientro nei limiti per le emissioni di PM10 e, dopo molti mesi di attesa, ha anche deciso di mandare una lettera di messa in mora complementare sulla questione della proroga delle concessioni per le autostrade Brescia-Padova e della Cisa.
La Presidente del Gruppo dei Verdi /ALE, Monica Frassoni, ha dichiarato: "Ancora una volta l'Italia sembra non prendere sul serio la legislazione europea. Ieri il collegio dei Commissari ha deciso di seguire la proposta del Commissario Mc Creevy di aprire una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia a seguito della pratica del governo di finanziare nuovi cantieri autostradali, in questo caso sulla direttrice Brescia-Padova e sulla Cisa, tramite la proroga concesse dall'ANAS alle concessionarie.
Si tratta di una procedura che viola la normativa europea in materia di appalti. In definitiva un danno alle tasche dei cittadini e all'ambiente , perché si continuano a finanziare con soldi pubblici concessioni autostradali molto fruttuose per costruire altre autostrade che non avranno un ritorno economico sufficiente ma che servono solo interessi politici.
"Considero quanto deciso dai Commissari una vittoria dei Verdi " aggiunge Monica Frassoni " che in questi ultimi anni non hanno mai mancato di far rilevare le anomalie italiane in materia di lavori pubblici "."Riguardo poi alla notizia di oggi di diffida all'Italia per il superamento dei livelli di PM10 ci troviamo di fronte ad un evento annunciato visto il numero di giornate in cui i livelli sono stati superati in città come Milano. Proprio perché si tratta di un fenomeno prevedibile" prosegue Monica Frassoni" dispiace ancora di più che l'Italia oltre a non applicare le normative europee si dimostra incapace di realizzare quei piani di riduzione dell'inquinamento necessari per tutelare la salute dei cittadini , piani che sono obbligatori per la legge europea ".
"Non resta che sperare che in assenza di volontà dell'Italia di attuare un cambio di rotta nella tutela dell'ambiente e del rispetto delle normative europee" conclude Monica Frassoni " sia possibile arrivare il piu velocemente possibile alla decisione della Corte di Giustizia di infliggere una sanzione economica, solo strumento veramente dissuasivo a disposizione dell'UE".

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