TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 30 gennaio 2009

Prato. Partecipazione: Magnolfi dà ragione ai comitati

Non osiamo immaginare che "partecipazione" organizzerebbe una eventuale maggioranza di centrodestra... ci vengono quasi i brividi...
Ma perlomeno Magnolfi ha avuto il pregio di portare il "caso Prato" in Consiglio Regionale...
MV

da la Nazione del 29/01/09
Magnolfi (FI) con i cittadini: «Dibattiti virtuali»

«LA PARTECIPAZIONE
è un obiettivo ancora lontano in Toscana, nonostante ci siano due distinte Autorità, una prevista dalla legge urbanistica e un’altra da una specifica legge. A giudicare dalle vicende urbanistiche di Prato, l’obiettivo di informare davvero i cittadini e di consentire loro di incidere sulle scelte dell’amministrazione comunale non è molto vicino». E’ questo il senso dell’interrogazione presentata in Regione dal presidente del gruppo di Forza Italia Alberto Magnolfi.
«Anche in questo caso la maggioranza di sinistra dimostra a parole una gran cura per la trasparenza e la democrazia di base — aggiunge Magnolfi — ma nella pratica il Comune applica le previsioni di legge in modo tale da realizzare una partecipazione sostanzialmente riservata ai soliti noti che non disturbano i lavori in corso. Nel caso del piano strutturale di Prato i comitati cittadini si sono rivolti al garante regionale alla partecipazione lamentando i limiti e le incongruenze dei percorsi partecipativi adottati dal Comune, che sono riusciti ad allontanare la città da un vero confronto piuttosto che a mobilitarne le risorse culturali e civili in un dibattito non puramente formale». Secondo il consigliere regionale «non a torto i comitati hanno lamentato la genericità delle informazioni, l’astrattezza e il tecnicismo del linguaggio, lo spazio quasi esclusivo riservato agli interventi degli addetti ai lavori con la sostanziale impossibilità per i cittadini comuni di capire, orientarsi, farsi un’opinione ed esprimerla nella speranza che venisse almeno valutata». In più è da considerare «inaccettabile che dopo l’audizione da parte del garante e la riserva espressa per impartire le proprie indicazioni sulle modalità più idonee ad assicurare un livello accettabile di partecipazione, l’amministrazione comunale, anziché attendere queste direttive, si sia mossa rilanciando nuove iniziative che a questo punto, visti i precedenti, non possono garantire nessuno».
Infine il consigliere chiama in causa la giunta regionale: «E’ necessario eliminare il doppione tra i garanti, ma soprattutto sarebbe indispensabile non rendere questa figura puramente virtuale. Gli ultimi anni della pianificazione urbanistica a Prato saranno ricordati per un numero abnorme di tavoli, forum, convegni, laboratori e appuntamenti autocelebrativi che non hanno prodotto alcun risultato tangibile sul territorio. Nel frattempo, a dispetto di ogni critica, stanno andando avanti scelte come il polo fieristico ex-Banci e la multisala di Capezzana».

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