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La mer, la fin...

martedì 27 gennaio 2009

Verdi Toscani. Giorno della Memoria: rischio di riduzione a rituale celebrativo


Verdi : Giorno della Memoria 2009
Lupi : rischio di riduzione a un rituale celebrativo di “tipo nuovo” ?

Firenze 27 gennaio ‘09

“Nel ricorso a materiali antichi per costruire tradizioni o celebrazioni di “tipo nuovo” è sempre facile ripescare una pratica o una comunicazione simboliche, che talvolta è possibile innestare su quelle vecchie, o che spesso possono essere totalmente inventate, attingendo ai grandi magazzini del rituale, del simbolismo, dell’esortazione morale ufficiale, del folklore – hanno commentato Mario Lupi e Fabio Roggiolani, consiglieri dei Verdi In Regione Toscana, assistendo oggi al Consiglio Regionale Straordinario al Palazzo della Provincia di Massa- Carrara per il Giorno della Memoria 2009. - Ma non è questo il caso del Giorno della Memoria, che viene celebrato in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti, dopo che è stato istituito con Legge 20 luglio 2000, n. 211. A partire dalla data di emanazione della legge, - hanno proseguito Lupi e Roggiolani - si sono moltiplicate in tutto il Paese le iniziative culturali e didattiche in ricordo di tali vicende e diverse opinioni hanno visto in questo fiorire di iniziative un rischio di riduzione a un rituale celebrativo. Ma ancora oggi è vergognoso e angosciante che ci siano voci che negano apertamente la Shoah e contestino il diritto del popolo ebraico all’esistenza, così come quello di tutti gli altri popoli secondo il principio del diritto all’autodeterminazione; la Giornata della Memoria è, per noi, il rinnovo di un impegno permanente per far sì che stragi, persecuzioni, tragedie non si ripetano. Impegno – hanno concluso Lupi e Roggiolani – tanto più necessario di fronte ai vari tentativi di revisionismo che rischiano non solo di cancellare i fatti dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti, ma di impedire ai giovani di conoscere una verità storica utile alla loro formazione culturale e politica democratica e nonviolenta.”

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