TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 10 febbraio 2009

Editoriale. Il 4% di orgoglio e dignità.

Siamo molto delusi.

Pensavamo che i Verdi sarebbero andati all'appuntamento elettorale con il loro simbolo e da soli.
Credevamo possibile che se ne infischiassero dello sbarramento del 4%. Anzi, pensavamo che ciò fosse lo stimolo a cambiare decisamente strada e a sfidare a testa alta il PD e gli amici della sinistra con un programma forte, diverso e radicale, laico, europeista e ispirato dal federalismo.
Eravamo convinti che fosse un obbligo morale e un tributo alla coerenza, far pernio sull'appartenenza alla grande famiglia dei Verdi Europei, sulla tradizione ecologista di un gruppo parlamentare di grande spessore che ha lavorato tanto e con profitto, da molti anni.
Avevamo anche la convinzione che molti la pensassero come noi, al di là degli schieramenti interni al partito. Ci sembrava logico che di fronte al tentativo di eliminarci, si ricorresse alla nostra identità più profonda per riaffermare la chiarezza e la purezza della proposta ecologista.
D'altra parte noi di MV ci siamo sempre invaghiti di idee, di percorsi e di strategie che hanno sbattuto contro un muro di gomma o sono state bollate come velleitarie.
Per esempio la nostra pretesa di popolarizzare, di allargare, di arricchire il partito con la creazione di un movimento civico con i Verdi e oltre i Verdi, capace di dare gambe ad una rivoluzione ambientalista e civica, basata sulla partecipazione popolare alla gestione dei Beni Comuni.
Oppure il nostro accanimento contro l'ecomostro della politica italiana: il partitone centrista edil-cattolico-finanziario.
Ma la ragione politica ci ha messo sempre in minoranza.
Ne prendiamo atto, ma senza darci per vinto.
A primavera ci proponiamo di rilanciare il nostro Movimento del Verde Municipio, invitando tutti gli interessati ad una piccola costituente comunale ecologista.
Siamo sicuri che molti condividono con noi l'opinione che continuare a dire che il vero nemico è la destra è recitare un luogo comune privo di senso. La destra, in senso ambientalista, è un partito potente e trasversale che usa figure pagliaccesche di leader per fingere una reale contrapposizione ma che in realtà è molto unita nel sostenere gli interessi privati, di fronte alle pretese del bene comune.
E come ecologisti abbiamo il dovere di entrare pesantemente dalla porta principale della storia e di accollarci il compito di una grande trasformazione.
MUNICIPIO VERDE


Nota di redazione.
Quanto abbiamo scritto esclude il ragionamento più tecnico-politico, la strategia e la tattica. Volutamente non siamo entrati nel merito di una scelta che rappresenta quanto di più vecchio, consumato, incerto, e per certi versi patetico, si potesse fare.
Altrettanto ci siamo astenuti dal commentare le dichiarazioni di alti dirigenti romani del partito, rilasciate dopo la seduta del consiglio federale nazionale e che ascriviamo al livello di autentica pornografia.

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