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La mer, la fin...

lunedì 9 febbraio 2009

Memento. Ospedale

da il Tirreno del 09/02/09
Nuovo ospedale, un ricorso tira l’altro

Battaglia senza fine: il Cts si appella al Consiglio di Stato contro Astaldi
In sei anni non è stata ancora posata una pietra e intanto si allungano le parcelle degli avvocati

PRATO. Respinto un ricorso, ce n’è sempre un altro da presentare in un paese come il nostro dove spesso sembra un’ impresa scrivere la parola fine su una vicenda giudiziaria. E così, passati sei anni dall’inizio dell’iter per la costruzione dei nuovi ospedali di Prato, Pistoia, Lucca e Massa, ecco arrivare l’ennesimo ricorso del Consorzio Toscana Salute, la cordata perdente rispetto al progetto di Astaldi-Techint-Pizzarotti prescelto dal Sior (Sistema integrato ospedali regionali), cioè il consorzio tra le quattro Asl interessate.
Dopo quintali di carte bollate, quasi sempre favorevoli al Sior, francamente non si sentiva l’esigenza di un ulteriore strascico, ma le regole sono queste e il Cts sembra voler far valere i propri diritti fino alla fine. Lo studio legale del professor Mario Chiti ha depositato un ricorso per conto del Cts al Consiglio di Stato contro la sentenza pronunciata dal Tar il 16 luglio dell’anno scorso, che dava nuovamente ragione al Sior e ad Astaldi decidendo su quattro precedenti ricorsi di Cts. In sostanza la cordata toscana chiede di annullare la procedura del project financing (il privato si accolla parte dei costi di costruzione in cambio della gestione di alcuni servizi) perché ci sono ancora troppe incertezze, a cominciare dalla localizzazione dell’ospedale di Lucca, prevista nell’area di San Filippo ma contestata dallo stesso Comune, e anche a Massa e Pistoia, dove sono pendenti altri ricorsi. Si chiede insomma di ricominciare tutto da capo, essendo venuta a mancare l’unitarietà del progetto originale.
Quello pendente al Consiglio di Stato non è l’unico e probabilmente nemmeno l’ultimo ricorso della vicenda. Altri quattro sono fermi davanti alla prima sezione del Tar della Toscana, altri due sono stati presentati contro la localizzazione dell’ospedale di Lucca. Insomma, uno stillicidio di azioni legali di cui non si vede la fine. Nell’annosa vicenda c’è stato anche un processo penale, intentato contro l’allora direttore generale dell’Asl di Prato Mauro Pallini e due funzionari, accusati di aver truccato le carte nella fase istruttoria, ma i tre imputati sono stati assolti.
Ma nelle 52 pagine dell’ultimo ricorso al Consiglio di Stato, firmate da una pattuglia di nove legali, c’è anche dell’altro. Il Consorzio Toscana Salute afferma che la sua proposta avrebbe fatto risparmiare qualcosa come 270 milioni di euro (anche se poi si ricorda che Astaldi, esercitando il diritto di prelazione, si è adeguata alle condizioni del Cts) e soprattutto che è cambiato il Piano economico e finanziario dell’opera rispetto al 2003. Fatti due conti, si afferma che il costo complessivo dell’investimento passa da 332 milioni di euro a 422 milioni e che il contributo pubblico lievita da 254 milioni a 289 milioni, con un aggravio di circa 32 milioni rispetto a quanto originariamente previsto. Secondo il Cts l’aumento del costo è solo in parte giustificato dall’aggiornamento Istat dei costi di costruzione, mentre per una somma pari a 58 milioni non viene data alcuna giustificazione.
In questo balletto di milioni e di verità contrapposte si rischia di confondersi. L’unica cosa certa è che sono passati sei anni da quando è iniziato l’iter per la costruzione dei quattro ospedali e finora non è stata posata una sola pietra (a Prato sono ancora in corso le procedure di esproprio). Nel frattempo in molti studi legali si è brindato alle parcelle milionarie del cui valore si è già perso il conto. E i cittadini aspettano ancora il nuovo ospedale.
P.N.

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