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La mer, la fin...

giovedì 5 febbraio 2009

Politica. Vendola: Quanta arroganza Walter

Una domanda, chiara, a Vendola: come fare alle Europee a chiedere il voto utile "contro Veltroni" (ma diremmo noi contro il PD, visto che la decisione sulla soglia di sbarramento è stata presa a larga maggioranza), mentre per le amministrative si troveranno a fare campagna elettorale insieme?
Ai posteri l'ardua sentenza? Oppure possiamo rivolgergli la domanda lunedì pomeriggio, quando sarà a Prato?
MV


da l'Espresso
Quanta arroganza Walter
di Denise Pardo Lo sbarramento alle europee dimostra che il Pd è allo sbando. Ma gli elettori puniranno Veltroni. Vendola annuncia un cartello delle sinistre. Colloquio con Nichi Vendola

Sulle elezioni europee:" Il voto utile scatterà ma contro Veltroni". Su Antonio Di Pietro: "La sua forza è direttamente proporzionale alla debolezza di Veltroni". Sullo sfondo dell'afflato tra maggioranza e opposizione, Nichi Vendola, governatore della Puglia, super eroe dell'ultima strepitosa vittoria comunista, a pochi giorni dall'uscita da Rifondazione, a poche ore dal via libera allo sbarramento al 4 per cento, racconta il nuovo percorso di quel che resta della sinistra radicale.

Alla fine, fiat sbarramento.
"È uno dei tanti episodi dello sbandamento del Pd veltroniano. Quasi a campagna elettorale cominciata, cambia le regole del gioco semplicemente per occultare la propria crisi. Il Pd s'è astenuto su un tema anti-meridionale come il federalismo. Appare neutrale quando la Cgil proclama lo sciopero generale, super partes quando i lavoratori della funzione pubblica e i metalmeccanici propongono la battaglia per il rinnovo contrattuale. Veltroni ha chiesto il voto utile alle politiche. È stato utile per i lavoratori, per la Cgil, per i precari, per il Mezzogiorno? No".

Sembrava che D'Alema avrebbe difeso la proposta di una soglia più bassa di sbarramento. Vi sentite traditi?

"Le perplessità e le critiche sono abbondantemente condivise da tanta parte del Pd. Ma la lotta non la delego neanche a D'Alema. Penso che, per la seconda volta, perseverare è diabolico, Veltroni si è assunto una grave responsabilità. A differenza della prima, credo che gli andrà abbastanza male. Se la destra è una fabbrica delle paure, l'alternativa è una fabbrica di diritti e delle speranze".

Cosa farete per le europee? Chi saranno i compagni di strada?
"Spero che l'esibita arroganza di quest'operazione faccia scattare il voto utile contro Veltroni e verso le formazioni di sinistra che saranno in grado di presentarsi con un cartello unitario".

Secondo i sondaggi, a rastrellare delusi e scontenti sarà Antonio Di Pietro.
"L'avvitamento moderato e la perdita di un profilo alternativo alla destra ha aperto lo spazio al protagonismo giustizialista di Di Pietro. La questione morale non coincide con l'invocazione di un angelo sterminatore che uccide il drago dell'immoralità. Io mi appello a Berlinguer. Per questo c'è più che mai bisogno di un processo, di un discorso e di un voto a sinistra".

C'è la grande crisi, si parla solo di licenziamenti. Ma la sinistra non è, come dovrebbe, il punto di riferimento. E non si vede nelle fabbriche. In concreto, cosa propone per le europee?
"Sono appena uscito da un partito. E con le fabbriche ho un rapporto da sempre. Non ce la possiamo cavare mai più riferendoci al feticismo dei simboli o degli album di famiglia. Dobbiamo rimettere piede nei territori del lavoro, della formazione, dell'alienazione, ricostruire dal basso circuiti di socialità e dell'agire politico. La mia ambizione è presentare un cartello di forze, associazioni, movimenti, comitati, rete di esperienze, il popolo di Facebook e di Internet. Un'operazione di regole innovative con una grande consultazione del territorio. Da mettere in rete insieme ai sentimenti, alle idee, alle ribellioni, alle passioni, ingredienti fondativi della ricostruzione della sinistra. Oggi non sono in grado di indicare un partito, ma un partire".

Intanto il 'Times ' ha riscoperto Marx.
"Nel 2001, noi eravamo quelli di Genova, del movimento no global. Oggi chi ci darebbe torto dopo il crollo del capitalismo mondiale? Le cose che dicevamo allora, appartengono quasi al linguaggio ufficiale di Obama. Ho 38 anni di militazione comunista e voglio riformulare una nuova profezia laica. Quelli che hanno frettolosamente sepolto Marx rischiano di trovarsi di fronte alle più incredibili riesumazioni. C'è poco da fare. Siamo tutti seduti sulle spalle di questo grande vecchio ebreo tedesco".
(05 febbraio 2009)

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