da la Nazione del 12/02/09
LA POLEMICA UN GRUPPO DI TERZISTI POLEMIZZA CON LE ASSOCIAZIONI: «QUANTO GUADAGNANO I DIRIGENTI?» Rinfreschi: «L’assemblea artigiana è stata un’occasione persa
IL GIORNO dopo la turbolenta assemblea degli artigiani contoterzisti organizzata da Cna e Confartigianato martedì sera in Palazzo comunale, da parte delle due istituzioni c’è poca voglia di parlare e sembra prevalere la voglia di riflettere dopo la contestazione di una parte dell’assemblea e il malessere dimostrato da molti dei duecento partecipanti all’evento. Anche se, nelle due organizzazioni, c’è qualcuno che sotto sotto si aspettava contestazioni più forti.
Interviene, invece, Luca Rinfreschi, ex presidente della Camera di commercio e impegnato nella Cna. Rinfreschi parla di «un’occasione persa». Secondo Rinfreschi «era il momento di far sentire la nostra voce inmaniera forte e coesa ed invece è stato dato spazio ad una protesta tra noi, sicuramente comprensibile per un momento così drammatico, specialmente per i conto/terzisti tessili, ma che ridimensiona in maniera netta quelle che erano le nostre aspettative e quello che era stato faticosamente costruito prima di questo incontro». L’auspicio di Rinfreschi è che «la diplomazia di noi dirigenti artigiani cucia questo strappo evidente creatosi in un percorso che deve correre velocemnte nella direzione auspicata prima di ieri sera. Ci sono capacità e competenze che ci possono aiutare ad uscire velocemente da questo incidente di percorso in cui siamo inciampati, ed a riproporci velocemente come interlocutori autorevoli per chi ci deve amministrarci sia a livello locale, regionale e nazionale».
Intanto, un gruppo di artigiani ha inviato un fax molto polemico verso i vertici delle associazioni Cna e Confartigianato chiedendo di conoscere «quanto incassano i dirigenti delle associazioni artigiane». Nel fax si parla di artigiani che «grazie alla somma di incarichi associativi percepiscono anche tremila euro mensili grazie a indennità di funzione e a gettoni di presenza». Un ulteriore segnale di un clima avvelenato all’interno di un mondo artigiano che sembra più diviso proprio nel momento della crisi che richiedebbe unità.
La crisi tessile mette gli artigiani contro i vertici delle associazioni
Dalla platea si sono levati fischi rivolti anche al prefetto
ALESSANDRA AGRATI
PRATO. Un clima surriscaldato, quasi da stadio con tanto di fischi e proteste soprattutto nei confronti delle associazioni. L’incontro di martedì sera nella sala del Consiglio comunale, organizzato da Cna e Confartigianato per mobilitare il distretto contro la crisi non ha portato a nessuna proposta concreta, ma ha evidenziato un malumore da parte degli artigiani che non si sentono più rappresentati, innanzitutto dalle proprie associazioni.I primi sentori di malcontento si sono avuti quando all’appello di tutte le autorità presenti si sono alzati mugolii sempre più chiari: «Ma dove eravate quando c’era bisogno di voi?». In un’insofferenza generale del pubblico sono stati presentati i dati che hanno contraddistinto gli ultimi otto anni: perdita di 8.821 addetti (-34,9%), 1.807 imprese che hanno chiuso (- 35,4%) di cui 1.361 artigiane, export attestato intorno al 30% con un calo, nel solo 2008, del 16% per il settore dei filati e dell’11% per quello dei tessuti. Un tessitore di Agliana ha sottolineato che non si tratta di export, ma soltanto di un cambio di etichette, perché in realtà il distretto non ha più commerci con l’estero.
Tra continue interruzioni si è anche conclusa la parte più istituzionale dell’incontro, in cui sono state presentate proposte relative al credito, al fisco, agli ammortizzatori sociali e alla presentazione del programma delle prossime manifestazioni, e si è aperta quella più viva e reale con l’intervento di Emanuela Biliotti che ha creato un gruppo apolitico e apartitico per dare maggiore voce agli artigiani: «Non ci sentiamo né rappresentati né ascoltati, da tempo denunciamo una situazione di stallo, ma siamo dovuti arrivare fino a questo punto per essere ascoltati. Le aziende artigiane sono allo stremo e non vogliono più sentire parole vuote». La Biliotti ha anche annunciato di essere disposta a comprare pagine sui quotidiani locali per rendere pubblici gli stipendi dei dirigenti delle associazioni che non corrispondono a reale impegno. A cercare di riequilibrare la situazione è intervenuto Rossi della presidenza nazionale di Cna: «Non è vero che non si è fatto nulla, abbiamo fatto dei passi avanti, ma attenzione a dividerci perché se non siamo capaci di dialogare fra noi, figuriamoci se saremo ascoltati in sede nazionale e comunitaria».
Altri interventi hanno chiesto chiarimenti alle autorità sulla questione cinese, tanto che il prefetto Maffei ha preso la parola: «Le forze dell’ordine sono presenti sul territorio e fanno il loro dovere, ma non dobbiamo dimenticare che i cinesi contribuiscono ad accrescere il benessere della città, sono una forza imprenditoriale che deve essere coinvolta in modo propositivo». Frase che ha suscitato non pochi fischi tanto che il presidente della Camera di Commercio Longo ha chiesto un maggior rispetto e più educazione.
«E’ uno sfogo che va compreso»
PRATO. Quattro domande a Luca Giusti, vicepresidente di Confartigianato per analizzare e commentare l’incontro di martedì sera nella sala del consiglio comunale.
Dalle reazioni dei contoterzisti sembra che ci sia uno scollamento fra la dirigenza e gli associati; condivide questa analisi?
«Non penso che ci sia scollamento, piuttosto uno sfogo in un momento particolarmente difficile per l’intero distretto».
Una delle accuse rivolte alle associazioni è di comportarsi come un club chiuso, come risponde?
«A provocazioni generiche non rispondo, l’associazione rappresenta non solo i propri iscritti, ma anche l’intero sistema distretto. Se qualcuno non si sente rappresentato e quindi vuole creare un’altra associazione è il ben venuto; le porte sono aperte a chiunque voglia impegnarsi».
Cosa ne pensa dell’insofferenza, più volte emerso nel corso della serata, verso le istituzioni, culminato con i fischi al Prefetto?
«In un Paese democratico bisogna avere rispetto delle istituzioni che sono state elette direttamente dai cittadini. Ho apprezzato molto la presenza degli amministratori, purtroppo alla maggior parte degli artigiani, che si è scagliata contro i presenti, è sfuggito un aspetto molto importante: non c’erano né i candidati alle prossime elezioni, né i parlamentari».
I prossimi impegni?
«Pensiamo a una manifestazione per il 28 febbraio che coinvolga tutto il distretto, ma sono disposto anche a lanciare una provocazione; dimissioni di massa da parte di tutti dai rappresentanti delle associazioni ai sindacalisti».
A.A.
PRATO. Anselmo Potenza, presidente di Cna analizza e commenta l’incontro di martedì sera.
Dalle reazioni dei contoterzisti sembra che ci sia uno scollamento fra la dirigenza e gli associati; condivide questa analisi?
«E’ comprensibile che ci siano momenti di esasperazione nella condizione in cui ci troviamo a lavorare, ma non credo che si possa parlare di scollamento, i toni di martedì sera sono stati accessi, ma è stato un utile confronto da cui tutti abbiamo imparato qualcosa. Sicuramente dobbiamo migliorare il nostro lavoro, fare più comunicazione affinché gli iscritti partecipino in un numero maggiore alla vita associativa non soltanto nei momenti contraddistinti dalla crisi».
Una delle accuse rivolte alle associazioni è di comportarsi come un club chiuso, come risponde?
«I membri della giunta fanno un servizio per tutti, ma anche gli associati, come è successo martedì sera, devono partecipare perché solo dal confronto è possibile trovare nuove proposte concrete».
Cosa ne pensa dell’insofferenza, più volte emerso nel corso della serata, verso le Istituzioni, culminato con i fischi al Prefetto?
«Anche in questo caso l’insofferenza è dovuta al momento difficile. Ho molto apprezzato il discorso del Prefetto, è stato coraggioso. Sono convinto che anche i contoterzisti hanno in parte approvato infatti, dopo i fischi iniziali l’intervento si è concluso con un applauso».
I prossimi impegni?
«Il 18 febbraio alla Camera di Commercio incontreremo il governatore Martini. Abbiamo anche inviato una lettera, firmata da tutti i comuni della Provincia, al ministro Scajola per chiedergli un incontro, siamo in attesa di una risposta».
A.A.
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