TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 8 febbraio 2009

Prato verso le amministrative. Pezzi di nomenklatura per Carlesi

Come andiamo sostenendo da tempo, Massimo Carlesi è ben lungi dal rappresentare il "nuovo" contro il "vecchio", come vorrebbe l'agiografia carlesiana.
In realtà, a ben vedere i sostenitori che si ritrova - tra i quali diversi assessori uscenti come Giovagnoli, Giugni, Mazzoni e Frattani - Carlesi sembra più l'esponente della "vendetta" dei trombati dai vertici del PD. D'altra parte, lui stesso oggi si toglie il "sassolino" dalla scarpa, dicendo di non aver più avuto la fiducia "di tutta la maggioranza" (i nomi, please!).
Insomma, i due contendenti non rappresentano altro che le due facce della medaglia della continuità politico-amministrativa: correnti diverse, ma tutte interne ed incistate nelle dinamiche di potere del Polipone Democratico.
Chiunque dei due vinca le prossime primarie, non aspettiamoci niente di buono...
MV

da la Nazione del 08/02/09
Carlesi vuole discontinuità «A Prato serve una svolta Se vinco decido io la giunta»

di ROBERTO DAVIDE PAPINI
GLI ESPONENTI dei vertici del Pd non mancano in platea ad ascoltare la presentazione del programma elettorale di Massimo Carlesi, che domenica prossima si giocherà con Paolo Abati la vittoria nelle primarie del Pd per scegliere il candidato alla carica di sindaco.
Il pubblico dei trecento che affollano l’Art Hotel si entusiasma particolarmente quando l’ex assessore va a toccare le corde di una certa insofferenza verso lo strapotere dei partiti: «Se sarò eletto sindaco — dice Carlesi suscitando uno degli applausi che hanno interrotto il suo lungo discorso — sceglierò la giunta in piena autonomia». Come dire: non mi lascerò condizionare da logiche di partito o giochi di potere.

IN PRIMA fila applaude anche il segretario del Pd pratese Benedetta Squittieri. «Chi vince le primarie e poi la corsa a sindaco ha la sua forza nel mandato degli elettori che lo hanno votato, il Pd (che ha voluto le primarie) non potrà far altro che seguire questa linea», spiegherà dopo.
Poi si toglie un sassolino dalla scarpa: «Ho sempre avuto coraggio e l’ho dimostrato. Mi sono dimesso da assessore quando ho avuto un problema di salute (che ho superato) e quando non ho più avuto la fiducia di tutta la maggioranza» e anche qui applausi (polemici) verso la coalizione rea di non averlo sostenuto.

NEL SUO intervento, Carlesi insiste molto sulla necessità per Prato «di una svolta vera, di ritrovare fiducia nelle sue capacità e slancio verso il futuro». Accanto agli interventi che servono per affrontare e superare la crisi, Carlesi avverte il bisogno di «buona amministrazione e buona politica, oltre a uno sforzo per ritrovare il senso del vivere in una città normale, dove diritti e doveri siano gli stessi per tutti e dove le norme vengono rispettate».
Tante le proposte per quella «svolta» che Carlesi vuole dare, a partire dal taglio di assessori e di “nominati” nelle aziende e negli enti partecipati: «Dicono che faccio demagogia ma ripeto che da queste riduzioni, dalla riorganizzazione del Comune e della sua dirigenza, dall’eliminazione di incarichi e consulenze esterne superflui, possiamo recuperare fra 1 e 2 milioni di euro. Con 350mila euro si possono creare cento nuovi posti negli asili nido, con altri 300mila si possono acquistare mille buoni libro per gli studenti delle superiori o millecinquecento per quelli delle medie. Con un milione di euro si possono concedere duemila euro l’anno di aiuti alle famiglie in difficoltà nel pagamento degli affitti e delle bollette».

POI LOTTA all’immigrazione irregolare da parte del Governo («ma non con provvedimenti come quelli degli ultimi giorni che impediscono ai malati di curarsi»), ma anche controlli e sanzioni per chi favorisce il fenomeno anche affittando irregolarmente i capannoni.
Tra le varie proposte anche quella di utilizzare parte dell’edificio dell’attuale ospedale (una volta costruito il nuovo) come sede universitaria con contatti con l’ateneo fiorentino «ma se Firenze non accetta, siamo pronti a rivolgersi a un’università estera, perché Prato ha bisogno di fare ricerca e innovazione». Tante proposte e un’altra promessa che strappa nuovi applausi: «Se non sarò eletto non occuperò nessuna carica, continuerò a occuparmi di politica come volontario, perché per me la politica si può fare anche senza incarichi ufficiali». Poi, ai cronisti, una battuta sulla vicenda che ha portato a far saltare la possibilità di ricandidare il sindaco e il presidente della Provincia uscenti: «Non l’ho capita e non mi è piaciuta».

da il Tirreno del 08/02/09
«Meno politica per aiutare 500 famiglie»

Carlesi “mattatore” all’Art Hotel, ieri ha presentato il programma

Trecento in sala, tra i sostenitori tre assessori della giunta Romagnoli ma anche Magnolfi, Giugni e Giorgi

PRATO.Altro che demagogia. La riduzione dei costi della politica permetterebbe al Comune di aiutare con 2000 euro all’anno 500 famiglie in difficoltà fra bollette e affitti. Parola di un Massimo Carlesi concentrato sui problemi di oggi e capace di far di conto. Ma anche di disegnare le premesse d’un futuro migliore, proponendo scelte nette, e di restare concreto quando, in più occasioni, una sua frase suscita l’effetto applauso scrosciante. Tutto in due ore, all’Art Hotel, alla presentazione del programma elettorale del candidato sindaco, uno dei due espressi dal Pd. In platea anche la segretaria del partito, Benedetta Squittieri.
È il segno d’un riconoscimento politico, benché non sia Carlesi l’uomo dell’apparato. Sta di fatto che in 300, molti dei quali iscritti al partito e in qualche caso con un ruolo nelle istituzioni e nello stesso Pd, non hanno mancato l’appuntamento. Risultato. Sala strapiena, con persone poggiate al muro e membri del Comitato elettorale indaffaratissimi.
La parola d’ordine, fra i sostenitori di Massimo Carlesi, è darsi da fare: raccogliere fondi per una campagna autofinanziata, raccogliere firme di cittadini a ulteriore sostegno della candidatura, distribuire l’elenco dei seggi dove si potrà votare. Per il diretto interessato, le parole sono invece tre. Etica, con rinnovamento della politica e dei meccanismi di palazzo, legalità e lavoro. Filo conduttore, apprezzato tanto da militanti di vecchia data dell’ex Pci come Ennio Saccenti o Vieri Bongini (per citarne solo due) che da quella parte del mondo cattolico presente in sala, la Costituzione nei suoi principi fondamentali. Presenti, già che ci siamo, anche alcuni assessori in carica (Mazzoni, Frattani, Giovagnoli e Paola Giugni della Provincia), diversi ex come Antonio Lucchesi, Manuela Bruscia, Alfio Pratesi e Rita Frosini, Ambra Giorgi (consigliere regionale) e il ministro ombra dell’innovazione Beatrice Magnolfi. Potremmo continuare se non fosse che, in generale, la platea è dominata da persone d’estrazione per così dire diversa: la casalinga come la responsabile d’una cooperativa sociale, il presidente di un’associazione di volontariato come l’imprenditrice, l’insegnante elementare come il giovane studente.
Il programma presentato, d’altra parte, è frutto di più teste e più mani. La proposta che passa, apprezzata, è quella d’un radicale cambiamento di rotta nel metodo dell’azione amministrativa: recupero delle persone a una partecipazione attiva alle scelte - fermo restando che poi una scelta va compiuta - riduzione dei costi della politica e dell’amministrazione, parità di genere in giunta e nelle partecipate. «E se diventerò sindaco - è la promessa - gli uomini e le donna della mia giunta le sceglierò in piena autonomia».
Ma è la rivoluzione del modello di sviluppo cittadino che piace, nelle imprese così come nei lavoratori. Prato non dovrà più dipendere dal tessile, «come dimostrano Paesi che hanno retto meglio l’urto della globalizzazione perché non penalizzati da un’industria povera». La riconversione economica è la sfida per il futuro e vale di più (anche se ci vorrà più tempo) di tanti piccoli interventi, comunque necessari, e degli stessi «interventi straordinari» per contrastare l’illegalità economica e gli effetti della crisi sulle famiglie. Si potrebbe continuare. Idee e applausi non mancano. E la partita è aperta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cari amici di MV, amici comunque pur nella contrapposizione dialettica di opinioni differenti, nel senso che non continuerei a seguire le pubblicazioni sul blog se non ne condividessi le linee editoriali, spero di essermi spiegato con questo termine (tra i redattori vi è anche una persona conosciuta personalmente, che stimo come persona e anche per il suo impegno politico),

Massimo Carlesi sta presentando un suo programma, io ne condivido una parte, ed in particolare alcuni atteggiamenti di fondo, come ad esempio la volontà di allargare gli spazi per la partecipazione dei cittadini; lo conosco di persona e lo ritengo degno di avere fiducia (da parte mia); la pensano come me tante altre persone "normali" (non professionisti della politica) che collaborano attivamente alla sua candidatura, naturalmente ci sono tra le persone che lo appoggiano famosi nomi della politica pratese.
Presentandosi con la coalizione di centrosinistra, che in passato ha ottenuto discrete maggioranze tra gli elettori, ha buone opportunità per diventare sindaco; saputolo, ho smesso di seguire le vicende sulla formazione del soggetto politico alternativo che stava muovendo i primi passi al Teatro La Baracca, e mi sono schierato con Carlesi.
Municipio Verde non si fida di Carlesi e ultimamente tende di meno ad analizzare le proposte politiche emerse dai pubblici dibattiti, come faceva all'inizio della campagna (ad esempio, in questo intervento il paragrafo finale dell'articolo del Tirreno suona nuovo rispetto all'esordio di Abati al confronto di domenica scorsa, in cui partì col ritornello delle tariffe delle lavorazioni tessili ...), lanciandosi in analisi meno tecniche e più giornalistiche ad effetto: oggi i pezzi della nomenklatura, qualche giorno fa le bugie di Carlesi, il quale "promette cose che non può mantenere perchè:
primo, non vincerà le primarie;
secondo, ciò che va dicendo non rientra nei piani del suo partito, soprattutto a livello regionale".
Oppure, trasponendo il discorso politico al livello agiografico, commentando interventi sui giornali e su questo blog (probabilmente anche miei): S. Paolo pizzaiolo, S. Massimo vergine, e martire dopo il 15, S. Alessio protomartire, cioè l'appellativo di S. Stefano, che fu appunto il primo martire, forse perchè se una possibilità di battere Abati, SE C'E', è preclusa a Nincheri in partenza.
Bisogna però riconoscere che la tentazione di uscire dal confronto politico schietto è forte, perché la gente rimane più colpita da altri discorsi: anche per quanto riguarda l'agiografia, abbiamo nella mente, ahimé, un illustrissimo precedente, l'autoagiografo "Unto del Signore".
Questo livello, basato anche su semplici impressioni, ricco di citazioni e versi poetici, lasciatelo ai dilettanti come me, voi siete conoscitori della politica (non è un'affermazione retorica, ma da prendere alla lettera).
Tornando al significato vero del proprio messaggio, Municipio Verde con modalità diverse vuole dire: Carlesi propone la solita politica e quando non lo fa mente.
E' un'opinione. Secondo me resterà sicuramente qualcosa di vecchio, ma nelle promesse nuove ci voglio sperare.
Questo potrebbe essere l'ultimo commento di Simone Puggelli. Infatti voglio vedere se mi riesce registrarmi come blogger (nessuno sa come si dice in italiano?) con un'identità segreta.

Anonimo ha detto...

Carissimo Simone, Carissimo maestro,
domenica prossima vedremo se Carlesi l'avrà spuntata con l'Uomo del Gas. Noi pensiamo di no. Tralasciando la nostra linea editoriale e le noste convinzioni, dettate da scelte non tattiche ma meramente politiche, vogliamo fare una precisazione. Non ci sogniamo minimamente di sentirci depositari di verità o di soluzioni. Il percorso scelto da molti nostri stimati e apprezzati compagni e amici, in sostegno alla candidatura di Massimo Carlesi, è un dignitoso e generoso tentativo di riformare dall'interno questo blocco di potere. Non ci crediamo ma buona fortuna lo stesso!
mv

Anonimo ha detto...

Frattani, Giovagnoli, Giugni, Magnolfi, Mazzoni... Tutti "compagni di strada" di Carlesi... Il nuovo che avanza...